La storia del Settore PNS nella storia dell'Agesci
Con la nascita dell'AGESCI, nel 1974, la problematica dell'Obiezione di Coscienza arriva prepotentemente alla ribalta associativa, grazie al concorso di alcuni fattori, tra cui l'apertura di un ampio dibattito intorno ai problemi della violenza e del militarismo, nato sulla stampa associativa e sulla rivista "RS Servire".
Un altro fattore scatenante e' l'approvazione nel dicembre 1972 della Legge sull'Obiezione di Coscienza, che spinge molti scout verso il Servizio Civile e il rifiuto del servizio militare armato.
Nel 1975, alla Route Nazionale R/S, un carrefour dedicato al tema diventa occasione per una prima organica proposta all'Associazione, che apre un periodo di intensa attività, di incontri, di iniziative e di esperienze locali promosse da gruppetti di R/S e di Capi, talvolta al di fuori delle iniziative "ufficiali" dell'Associazione.
Questo grande movimento di persone e di coscienze trova risonanza pubblica sulla stampa associativa (in particolare su "Camminiamo Insieme") e ai Consigli Generali del 1977 e del 1979, dove viene richiesta la Costituzione di una Segreteria Nazionale.
Tutto questo lavoro di base, di elaborazione, di sperimentazione e di collaborazione con altre associazioni, ha come sbocco formativo il Convegno organizzato nel 1979 da "Servire", intitolato "Scautismo e Nonviolenza". Il convegno è l'occasione per gettare le basi, per razionalizzare le motivazioni, per creare collegamenti.
Da lì a poco nasce la "Segreteria Nazionale Obiezione di Coscienza e Servizio Civile", che all'inizio svolge un grosso lavoro di promozione delle proprie attivita' e di coordinamento delle persone interessate alle tematiche della Nonviolenza e dell'Obiezione di Coscienza, riprendendo successivamente il lavoro di elaborazione culturale e metodologica con la produzione di sussidi e l'organizzazione di alcuni convegni, tra cui quello intitolato "Cristiani e Nonviolenza"
Nel 1981 il Consiglio Generale decide di avviare uno sbocco sociale e politico emblematico dell'impegno associativo chiedendo l'apertura di una Convenzione col Ministero della Difesa per l'utilizzo diretto degli Obiettori di Coscienza.
I fatti del terremoto in Irpinia, l'intervento qualificato e massiccio dell'Associazione nei giorni dell'emergenza e nei mesi successivi, fanno sì che, proprio in quelle condizioni così particolari e difficili, si decida di far partire la prima esperienza con obiettori scout (affiancati per diversi mesi anche da volontari) a S. Angelo dei Lombardi (Av): un progetto validissimo, forse unico per metodologia e contenuti, ambiente e condizioni, ampiamente riconosciuto dalla popolazione e dalle autorità locali, un'esperienza emblematica dell'impegno dell'AGESCI a sostegno dell'Obiezione di Coscienza.
Mentre le altre associazioni che operano per la Pace iniziano a riconoscere nell'Agesci un valido interlocutore, la Branca R/S inizia ad inserire le riflessioni sull'Obiezione di Coscienza e del Servizio Civile nel contesto piu' ampio dell'educazione alla Pace, con un "Progetto Pace" sviluppato nel triennio 1981/83, che coinvolge migliaia di R/S e Capi.
Contemporaneamente la Segreteria Nazionale inizia a radicarsi maggiormente nelle attivita' dell'associazione grazie all'azione decentrata dei riferimenti regionali che sviluppano il lavoro di collegamento e di elaborazione associativa.
Questo grande slancio iniziale subisce un brusco arresto, causato dalle dimissioni in blocco della Segreteria nell'autunno 1983, causate dalla chiusura del progetto di S.Angelo dei Lombardi, ritenuta troppo affrettata, e delle conseguenti difficolta' nei rapporti all'interno dell'AGESCI e tra l'associazione e il Ministero della Difesa.
Le attivita' associative su queste tematiche si bloccano per diversi mesi, con un clima di disorientamento tra i quadri associativi, aggravato dai discutibili atteggiamenti del ministero della difesa in merito alla gestione e all'assegnazione degli Obiettori di Coscienza.
La questione dell'Obiezione di Coscienza (e più in generale della pace, della nonviolenza, del Servizio Civile e dell'Anno di Volontariato Sociale), dopo la stagione forte (anni 1977-1983) culminata col menzionato Progetto Pace Nazionale delle Branche R/S, viene lasciata alla sensibilità del singoli Capi rispetto al "se" e al "come" affrontarla educativamente.
La spinta per uno sblocco della situazione arriva di nuovo dalla Branca R/S, che nella Route Nazionale del 1986 organizza una tavola rotonda e diversi carrefours, che rilanciano le tematiche ed il ruolo della Segreteria Nazionale ODC/AVS.
In quello stesso anno anche il Consiglio Generale stesso, con una importante mozione, ridefinisce i compiti della Segreteria, gli ambiti di impegno e la proposta che l'Agesci rivolge ai propri associati.
Il lavoro di elaborazione riprende nuovamente, anche attraverso la stampa associativa, e nel novembre 1987 la Branca R/S promuove assieme alla segreteria ODC/AVS il convegno "Giovani a confronto- Servizio Civile e Anno di Volontariato Sociale", che diventa un'occasione per una sintesi della cultura associativa sul tema e per un rilancio degli impegni dell'associazione in merito a queste proposte.
Negli anni '90 l'AGESCI estende il suo "fronte educativo" proponendo a capi e ragazzi esperienze di servizio in Albania, Croazia, Slovenia e Bosnia. La dimensione internazionale e la condivisione diretta con le vittime dei conflitti caratterizzano l'esperienza educativa di centinaia di ragazzi e diventano l'ambito principale di attivita' della segreteria ODC/AVS. Oltre 10.000 scout dell'Agesci attraversano l'Adriatico nell'arco di pochi anni, e dai gruppi scout nasce una risposta diffusa e spontanea ai bisogni delle popolazioni colpite dalla guerra e dall'indigenza.
Con l'inizio della guerra in Bosnia e l'arrivo del primo grosso contingente di bambini profughi bosniaci in Croazia, inizia l'azione di solidarietà degli scout, impegnati soprattutto nell'animazione all'interno dei campi profughi. La presenza di capi e di rover/scolte si esprime in circa 20 campi profughi in Slovenia e Croazia, oltre che in Italia.
Il 1992 e' l'anno della "Marcia dei 500" su Sarajevo, una azione diretta nonviolenta guidata da don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta e guida carismatica della sezione italiana di "Pax Christi", movimento internazionale per la Pace. L'iniziativa e' caratterizzata da una partecipazione massiccia di Scout, intervenuti a titolo personale.
A questa partecipazione non corrisponde una adeguata riflessione da parte dell'associazione sulla "scelta di campo" fatta da moltissimi capi scout che decidono di "spendersi" sul terreno dell'interposizione nonviolenta e della presenza diretta in zone di conflitto, testimoniando in prima persona il proprio no alla guerra e alla violenza.
Il 31 dicembre 1992 i cinquecento partecipanti alla marcia, guidati da don Tonino, riescono a rompere l'assedio della città di Sarajevo per portare un segno di speranza dove nemmeno i caschi blu delle Nazioni Unite osavano avventurarsi. Tra di loro moltissimi educatori scout, che senza nessun "mandato" ufficiale da parte dell'Associazione si avventurano sulla "nuova frontiera" dell'intervento civile non armato in zone di guerra.
Nonostante queste esperienze non siano ancora state assimilate e integrate nel patrimonio culturale, storico ed educativo dell'associazione, al livello della base si ha una forte ricaduta educativa di queste "missioni di Pace", che rafforzano ed incarnano il valore della testimonianza diretta, il valore della nonviolenza attiva, il valore della scelta di rischiare se stessi per coerenza verso un forte imperativo morale.
Nel 1996 la segreteria ODC/AVS si trasforma ufficialmente nel settore Pace, Nonviolenza, Solidarieta', e parallelamente alle attivita' internazionali si rafforza la partecipazione del settore e dell'associazione alle varie edizioni della marcia Perugia-Assisi, la marcia nata da un'idea di Aldo Capitini, il "patriarca" dei movimenti italiani per la nonviolenza, che a partire dall'esperienza di Gandhi ha rielaborato, approfondito e contestualizzato in Italia le teorie e le prassi nonviolente.
Nel corso degli anni la marcia Perugia-Assisi e' diventata un'occasione di incontro per i rappresentanti dell'"Onu dei Popoli", persone impegnate per la costruzione della Pace e della Giustizia nei loro rispettivi Paesi, che si riuniscono nella citta' di San Francesco per consegnare a tutti i marciatori la loro preziosa testimonianza. Molti di questi ospiti stranieri sono scout, e sono ospitati in Italia da gruppi scout che decidono di cogliere l'opportunita' educativa offerta dalla marcia Perugia/Assisi e dall'assemblea dei popoli per vivere un'esperienza di fraternita' Scout internazionale all'insegna della multiculturalita' e del comune desiderio di Pace.
La seconda meta' degli anni '90 e' caratterizzata dall'estensione del concetto di Obiezione di Coscienza al di la' del rifiuto del servizio militare armato, includendo nelle possibili "obiezioni" anche il rifiuto di modelli e stili di vita contrari alla sobrieta' e all'essenzialita', la pratica del consumo critico, il boicottaggio dei prodotti ottenuti dallo sfruttamento indiscriminato dell'uomo e dell'ambiente.
L'assetto definitivo del Settore Pace, Nonviolenza, Solidarieta' viene stabilito nell'autunno del 1998 con una decisione del Comitato Centrale, in base alla quale tutte le attivita' e le inziative all'estero sono diventate competenza del settore Internazionale, per dare modo al settore PNS di approfondire maggiormente gli aspetti educativi, la riflessione metodologica e l'elaborazione culturale sul messaggio pacifista, nonviolento e solidale che l'associazione vuole proporre e testimoniare.