Giustizia e pace: ricordando don Peppe Diana

Il 19 marzo 1994 don Peppe Diana veniva ucciso: la sua testimonianza continua oltre la morte.
19 marzo 2007 - Gabriele De Veris

don Peppe Diana

Il 19 marzo 1994 don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe, assistente scout, veniva ucciso dalla camorra. La sua testimonianza ha lasciato il segno e continua ad essere un riferimento per chi crede nella giustizia e nella pace.
Fu l'ispiratore del documento preparato dai Sacerdoti della Forania di Casal di Principe "Per amore del mio popolo non tacerò",di cui possiamo leggere la conclusione:

"UN APPELLO PER TUTTI
*Agli uomini della camorra:
-ritrovate la vostra vera dignità di uomini, creati ad immagine di Dio,
fatti per il bene. Ripudiate ogni forma di violenza. Con Cristo vi diciamo:
«Convenitevi e credete al Vangelo» (Me, 1,15). Sappiate scrivere i vostri no¬
mi nel libro della vita e non in quello della morte.
*Alle famiglie:
-siate autentiche comunità educatrici ai veri valori della vita e della so¬
cietà. Amatevi e siate scuola di amore, di accogliena, di perdono, di dialogo
e di rispetto. Educate i figli alla sensibilità verso i più deboli, verso gli anziani e i sofferenti; educateli alla verità, alla giustizia, alia generosità. Siate vere «chiese domestiche», in cui Cristo sia sempre presente come «via, verità e vita» (cfr. Gv, 14, 6).
*Agli educatori:
-la vostra esperienza di vita ispiri il vostro magistero. Fate intendere a
tutti che, nella vita e per la vita, è bene e vale effettivamente soltanto ciò che suscita ed alimenta l'amore. Insegnate che vivere insieme è, e deve essere,
palestra di reciproco rispetto, promozione ed affetto.
*Ai giovani:
-voi siete esposti alla tentazione della violenza e del facile benessere in
una società che spesso vi offre soltanto esempi di violenza e di idolatria del
benessere. Ma avete anche grandi risorse di generosità e di amore. La vita è
un grande dono che ha vissuto nella fede e nell'amore. Sappiate amare i
grandi ideali che costituiscono una vera storia dell'uomo, di ogni uomo, la
sua grandezza e felicità. Con coraggio e lealtà, come è proprio della vostra
età.
*Alle autorità e alle forze politiche:
-la vostra fedeltà al ruolo che esercitate e la vostra saggezza vi ispirino
una politica di risanamento effettivo della Campania, in cui trovino priorità le necessità ed i diritti fondamentali dell'uomo: la casa, il lavoro, i servizi sociali, l'istruzione per tutti. Il Mezzogiorno non deve marcire nell'assistenzialismo, che mortifica l'uomo e crea spazi per la violenza e per la camorra. Il vostro servizio a favore delle popolazioni, la vostra onestà e competenza, il vostro culto per la verità, la giustizia e la libertà, saranno di sprone e di sostegno nella lotta contro la camorra ed alimenteranno la speranza fondata in un domani migliore e non troppo remoto. Le nostre genti ve ne saranno grate, più di quanto possa essere grata la camorra verso i disonesti uomini pubblici.Alle comunità cristiane:
- siate vere comunità di fede e di amore. H fenomeno della camorra ci interroga in maniera perentoria sul nostro modo di essere Chiesa; oggi, in Campania, ci sfida ad essere una vera contrapposizione, una autentica pro¬posta di civiltà, ad essere non solo credenti, ma credibili. Impegniamoci in una vera conversione lasciandoci formare da Cristo nella preghiera, nella Parola di vita, nei sacramenti, nella vita comunitaria, così che Cristo, per la nostra fede e il nostro amore, sia il cuore della Campania.
Rivivano le tradizioni presenti in tanta parte della nostra gente: la pace, l'accoglienza, il rispetto, la famiglia, la fedeltà.
La materna protezione della Madonna, tanto venerata nei santuari della nostra Regione, e l'intercessione dei nostri Santi Patroni, così cari alle nostre popolazioni, ci sorreggano in questo impegno di rinnovamento della nostra vita cristiana."

Note: la foto è tratta dal sito
http://www.dongiuseppediana.it/
dove è possibile scaricare il documento completo "Per amore del mio popolo" e altro materiale