Washington, 28 agosto 1963

I have a dream

45 anni fa il sogno di Martin Luther King
31 agosto 2008 - Gabriele De Veris
Fonte: Martin Luther King - 31 agosto 2008

Martin Luther King - March on Washington

"I am happy to join with you today in what will go down in history as the greatest demonstration for freedom in the history of our nation.

Five score years ago, a great American, in whose symbolic shadow we stand today, signed the Emancipation Proclamation. This momentous decree came as a great beacon light of hope to millions of Negro slaves who had been seared in the flames of withering injustice. It came as a joyous daybreak to end the long night of their captivity."

Con queste parole Martin Luther King si rivolse alla folla la sera del 28 agosto 1963, a conclusione della Marcia per i diritti civili, davanti al Lincoln Memorial di Washington: duecentomila persone convenute, nel nome dei diritti civili e della nonviolenza, per costruire un mondo migliore, più giusto e più libero.

Dopo quarantacinque anni le violazioni dei diritti e la violenza segnano ancora gli Stati Uniti così come il resto del mondo: ma quelle parole, così forti e attuali, indicano ancora la strada da percorrere per realizzare il sogno di un mondo migliore, più giusto e più libero.

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"... E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza. (...) Da ogni pendice risuoni la libertà.

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".

Note: http://en.wikipedia.org/wiki/I_Have_a_Dream
http://www.hpol.org/record.php?id=72
http://www.americanrhetoric.com/speeches/mlkihaveadream.htm
http://www.youtube.com/watch?v=PbUtL_0vAJk