Homepage
 
1° Incontro dei Corpi Civili di Pace
26-27 gennaio 2002
 
Associazione
Documenti
Progetti
Materiali

Relazione

Partecipanti
Erano presenti rappresentanti delle organizzazioni:
Beati i Costruttori di Pace, Centro Studi Difesa Civile, Movimento Nonviolento, Casa della Pace di Milano, Fondazione Langher, Donne in Nero, Orsa Minore, Gavci, Pax Christi e Berretti Bianchi.
Ha partecipato inoltre Paolo Bergamaschi, funzionario del Parlamento Europeo.
Mancavano le PBI, l'Operazione Colomba - che ha mandato un prezioso contributo scritto - e il MIR. Le assenze non sono state dovute a mancanza di interesse, ma a problemi pratici.

Riflessioni
C'è stata un'introduzione di Alberto L'Abate, che ha chiarito le ragioni dell'incontro e quello che si intendeva promuovere, ricordando che da un precedente incontro a Perugia era nata l'esigenza di lavorare alla stesura di una prima bozza di statuto, di cui si era occupata Antonella Sapio. La bozza di statuto era stata inviata a tutti i partecipanti all'incontro per fornire una traccia organizzativa su cui riflettere e discutere, poiché si avvertiva l'esigenza di una struttura interna che potesse fornire maggiori garanzie di buon funzionamento, in grado di contenere e valorizzare tutta la diversità delle presenze in Italia attive in questo campo. In sostanza si è rilevato che l'urgenza della situazione di "guerra globale" impone una sinergia tra le varie organizzazioni impegnate sui tempi della prevenzione e opposizione alla guerra diretta alla realizzazione concreta di un primo Corpo Civile di Pace. Si intende lavorare ad una struttura efficace, in grado di realizzare allo stesso tempo formazione e azione.
Su questa premessa si è aperto il dibattito che ha anche fatto il punto della situazione legislativa sul tema e ha fornito informazioni sui rapporti e i contatti istituzionali, rilevando come già dal 1995, grazie ad A. Langer, si è cominciato a lavorare a una proposta sui Corpi Civili di Pace. Successivamente, dalla primavera del '99, l'Unione Europea ha dato vita alla cosiddetta politica estera di sicurezza comune incentrata, all'inizio, sugli aspetti militari, ma che, dopo le proteste dei 4 paesi neutrali e della sinistra, viene ora affrontata non solo da un punto di vista militare ma anche civile, attraverso una serie di organi in via di definizione.
Rispetto al problema se costruire un Corpo Civile di Pace dal basso o intervenire sulla realizzazione dei Corpi Civili di Pace istituzionali, la decisione emersa è stata quella di partire dal lavoro fatto e dalla nostra specificità per arrivare a costruire una prima realtà operativa dal basso e una proposta politica in grado di confrontarsi con le istituzioni ai vari livelli, anche sul terreno della formazione. E' stata qui ipotizzata anche una formazione comune tra civili e militari.
Poiché i precedenti osservatori italiani in Kossovo per conto dell'OECE erano per lo più militari in borghese e dato che i militari tendono a vedere i corpi civili di pace come subordinati alle loro direttive e dal momento che non è possibile pensare a corpi di pace che intervengano con la nonviolenza all'estero senza averla anche applicata nelle nostre città e nelle situazioni in cui viviamo normalmente, si è ritenuto necessario lavorare pure allo sviluppo di gruppi di azione nonviolenta (GAN) che operino sul territorio nell'ottica della costruzione dei Corpi Civili di Pace.
Il lavoro è poi continuato in tre diversi gruppi sui temi del come realizzare cosa e con chi.

Alcune note
a) Non è stato approfondito l'argomento di un possibile statuto, che è rimandato al lavoro successivo della segreteria ed alla discussione nel Forum delle ONG impegnate sui Corpi Civili di Pace previsto entro il mese di settembre/ottobre.
Riguardo al rapporto tra l'organizzazione da costituire e le varie iniziative in corso (sono appena tornati gli amici dell'Operazione Colomba dalla Palestina e stanno per partire gli amici dei Beati i Costruttori di Pace, che andranno in Africa con il progetto "anch'io a Kisangani", a cui partecipano anche alcuni Berretti Bianchi), è emersa la considerazione che tali iniziative vanno avanti nel modo usuale, organizzate dai singoli gruppi che le stanno preparando, mentre la segreteria, ed il Forum, dovranno lavorare per una migliore collaborazioni tra tutte queste organizzazioni con l'obiettivo di dare ai Corpi Civili di Pace una struttura più solida ed una maggiore credibilità. E' in sostanza questo il lavoro centrale della segreteria. Se riuscirà a farlo e a preparare bene un Forum entro il mese di settembre, avrà assolto il suo compito. Il Forum dovrebbe essere, se i tempi saranno maturi, e ce lo auguriamo tutti, una specie di Costituente. Da lì dovremmo partire per concretizzare molto di quello che è in gestazione. Si è anche ipotizzata la possibilità di un Forum Internazionale, da tenersi tra due anni presso il nostro Parlamento. Il secondo forum dipenderà dal primo, tuttavia risulta a tutti evidente che una struttura come i Corpi Civili di Pace avrà bisogno di un riconoscimento e di un'attenzione delle istituzioni e non potrà poi che avere una dimensione internazionale per riuscire veramente incisiva.

Decisioni
COME
- Sul COME costruire una prima realtà che operi verso i Corpi Civili di Pace, si è deciso di realizzare una Segreteria tecnica policentrica costituita da tutte le associazioni partecipanti al momento al progetto e aperta a tutte le altre ONG che vorranno farvi parte.
- Si è deciso una quota di 50 Euro per ogni ONG partecipante e che le eventuali spese di partecipazione ai lavori siano a carico di ogni singola ONG. Non si è indicato un tesoriere e anche su questo dovrà pronunciarsi la segreteria.
- Si è altresì deciso di fare una prima verifica del lavoro della segreteria, e quindi inevitabilmente anche del progetto stesso, in un Forum da tenersi entro settembre/ottobre 2002.
CON CHI
- Riguardo al CON CHI lavorare da subito alla costruzione dei Corpi Civili di Pace, si è deciso di migliorare l'organizzazione interna tra i gruppi di base (soprattutto quelli più attivi) al fine di guadagnare credibilità presso le istituzioni e di instaurare rapporti validi e produttivi con le istituzioni, mantenendo in ogni caso l'autonomia da esse.
- Si è deciso di accettare i finanziamenti, purché non siano condizionanti, per attività di ricerca e di formazione, meglio se provenienti da enti locali.
- Per quanto riguarda la proposta formativa, questa non dovrebbe rivolgersi solo ai gruppi di base ma dovrebbe allargarsi eventualmente anche alle Forze dell'Ordine, militari ecc.
- Si è sottolineato che la costituzione dei Corpi Civili di Pace non deve rimanere finalizzata esclusivamente al pur importante intervento sul campo, ma si deve inserire in un progetto di riforma della politica estera ed economica degli Stati nazionali.
- Un obiettivo: proporre un incontro in Parlamento con il Ministero degli Esteri e quello della Difesa, tipo quello francese dell'anno scorso, da realizzare entro la fine del 2002.
COSA
- Sul COSA si è deciso di partire dalle esperienze acquisite impegnandosi nella raccolta e sistemazione della documentazione esistente su azioni e progetti passati e sulla formazione. Si è pensato anche alla possibilità di commissionare ad esterni/terzi analisi di progetti esaminando il "prima" e il "dopo" l'azione e alla costituzione di un gruppo di osservazione preventiva.
- Sulla formazione si è pensato di unire la competenza teorica accademica all'esperienza acquisita sul campo. Sono state approvate due proposte di formazione:
a) Bolzano, Workshop Fondazione Langer, Civili + Militari (1° settimana luglio)
b) Toscana, proposta di Alberto-Antonella-Enrico, corso estivo residenziale per formatori di formatori (fine agosto).
Si invitano le ONG presenti a proporre progetti comuni di formazione agli EE.LL.
In proposito è stato predisposto da Enrico Euli, Alberto L'Abate e Antonella Sapio un progetto di formazione che è già stato discusso da circa una ventina di formatori in una riunione che si è tenuta a Firenze e che è disponibile per le ONG che intendono farne richiesta.
- La Rete Lilliput ha deciso che i GAN potrebbero divenire gruppi d'appoggio e di supporto per i Corpi Civili di Pace in missione in situazioni di guerra. Per favorire questa prospettiva la segreteria dei C.C.P. è stata invitata a partecipare - assieme ai rappresentanti dei nodi Lilliput locali e delle campagne nazionali - alle prossime riunioni del Gruppo di lavoro tematico (GLT) Nonviolenza e Conflitti.


Per la Segreteria Tecnica provvisoria
Verso i Corpi Civili di Pace
  Silvano Tartarini

Si ringraziano Enrico Euli e Ornella, segretaria dell'incontro di Impruneta, per gli appunti messi a disposizione.

 

Homepage
Inizio della pagina