RAPPORTO
Il gruppo,
cercando di essere pratico e produttivo, ha deciso di suddividere
il lavoro su due livelli, europeo ed italiano.
LIVELLO
EUROPEO
E'
emersa chiaramente la necessità di intervenire presso varie
istituzioni europee per continuare, ribadire, richiedere, promuovere
l'istituzione di Corpi Civili di Pace secondo l'ottica condivisa
in questi giorni (i CCP devono essere un corpo civile indipendente
dalle forze militari atto ad intervenire in zone di guerra con compiti
di interposizione, mediazione, risoluzione dei conflitti, riconciliazione
con modalità non violente).
Abbiamo individuato due linee guida;
1. Influire sul quadro normativo nella attuale fase costituente
per includere la nostra concezione di CCP.
2. Dare credibilità alla nostra proposta rafforzando l'organizzazione.
In
questo senso proponiamo di attuare le seguenti azioni:
*
SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
Visto l'avvicinarsi di questo appuntamento ci pare importante richiedere
un pronunciamento del consiglio europeo sui CCP europei e uno studio
ufficiale di fattibilità sul progetto dei CCPE.
Proponiamo di scrivere una lettera aperta all'indirizzo del prossimo
presidente italiano con riferimento alla concezione dei CCP che
il parlamento europeo ha già fatto sua ad esempio nella raccomandazione
dell'on. Per Gahrton allegata nella cartella del convegno); quindi
un riconoscimento di ciò che è stato già votato
ma anche la richiesta di un ulteriore sviluppo della materia.
Ci sembra importante che venga inserita nei compiti e nelle possibilità
di azione dei CCP la dimensione della prevenzione e della riconciliazione
in antitesi alla gestione dei conflitti solo in tempo di crisi acuta.
Nella lettera vorremmo indicare come sia fondamentale partire dalle
esperienze in atto della società civile nella creazione di
corpo sia alternativo a quello militare per la gestione dei conflitti.
Di comune accordo abbiamo pensato che non sia il caso di proporre,
in questo momento, i CCP come sostitutivi delle forze armate (anche
se tutto il gruppo ritiene che cosi dovrebbe essere) per motivi
di opportunità e di forza.
*
COMMISSIONE PRODI
Altro punto secondo noi da affrontare è l'elaborazione di
una richiesta da fare alla suddetta commissione con la collaborazione
di Bergamaschi.
Vorremmo far inserire nella costituzione europea, prima che sia
troppo tardi, una voce sul ripudio della guerra da parte degli stati
membri.
Inoltre è pressante l'esigenza di modificare l'art. 30 comma
5 sui "CCP umanitari" almeno spostandolo nell'area della
difesa popolare nonviolenta. La differenza fra interventi umanitari
e difesa nonviolenta è notevole e non possiamo permetterci
di essere relegati al ruolo di chi porta i viveri ai "preventivamente"
massacrati di turno.
*
PARLAMENTO UE - COMMISSIONE ESTERI
Questo punto è un altro di quelli per i quali ci serve l'aiuto
di un addetto ai lavori come Bergamaschi. Alla commissione noi vorremmo
chiedere e fare pressione perché sia effettuato uno studio
ufficiale di fattibilità sul progetto dei CCPE e anche (non
è secondario) chi farà lo studio di fattibilità.
Sarebbe opportuno che la struttura che eseguirà questo studio
fosse già addentro e impegnata sull'argomento.
Alla commissione esteri dovremmo anche richiedere il riconoscimento
e il sostegno politico dell'intervento attuale della società
civile nei conflitti, questo sarebbe utile nel lavoro di informazione
e sarebbe anche un piccolo passo in avanti nel lavoro di lobbing.
Questi
sono i punti operativi prioritari che abbiamo individuato.
Per finire, riteniamo necessario coltivare i rapporti e aggiornare
i network europei (soprattutto quelli presenti al forum) delle azioni
svolte.
LIVELLO ITALIANO
In
questa seconda sessione di lavoro abbiamo individuato i seguenti
referenti istituzionali ai quali secondo noi è opportuno
rivolgere le nostre proposte e richieste:
*
UFFICIO NAZIONALE SERVIZIO CIVILE
A giorni si deve formare il "Tavolo DPN " ex L.230/98,
è importante promuovere uno sforzo comune per la partecipazione
a questo tavolo individuando i criteri per la partecipazione appunto
e individuare anche una rosa di nomi condivisa da indicare come
possibili rappresentanti della rete per i CCP al Tavolo.
Riteniamo molto importante includere e sostenere nel servizio civile
la dimensione nonviolenta di difesa civile. Ricordiamo inoltre che
non è vero che il servizio militare obbligatorio non esiste
più, dato che in caso di guerra esiste ancora la possibilità
di essere precettati .
*
TAVOLO OBIETTORI DI COSCIENZA ALL'ESTERO
(Gavci, Papa Giovanni, Focsiv, Caritas)
Con questo tavolo e con la CONFERENZA ENTI PER IL SERVIZIO CIVILE
dovremmo organizzare un incontro di confronto sui CCP che porti
ad azioni di promozione.
Dalla Conferenza Enti dovremmo ottenere sostegno nel rapporto istituzionale
con il ministro Giovanardi che ha la delega ad occuparsi del volontariato.
*
MINISTRO GIOVANARDI, CONSULTA, DIRETTORE UNSC
A questi referenti vogliamo inviare una lettera dove richiamiamo
il valore dell'art. 1 L.64/01 che cita espressamente la difesa civile
non violenta
Durante
la discussione si è evidenziata la necessità di creare
una lobby che "spinga" a livello istituzionale le nostre
istanze e di individuare interlocutori strategici per promuovere
istituzione dei CCP. (Presidente della Repubblica, Governo, commissioni
parlamentari, ong, chiese, gruppi parlamentari, associazionismo
femminile, sindacati, libere associazioni, cooperazione…).
Questo non toglie che sia fondamentale continuare il la voro che
si sta facendo a livello di base che puo procedere parallelamente.
Per
il gruppo relazioni istituzionali Andrea Anselmi.
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