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1° Riunione delle RETE dei Corpi Civili di Pace
Bologna, 6-8 giugno 2003
 
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PER UNA POLITICA ESTERA NON ARMATA

Sabato 7 giugno 2003

Gruppo di lavoro
RAPPORTI ISTITUZIONALI


Partecipanti:
 Karl Giacinti (facilitatore) CSDC
 Filippo Bianchetti
 Claudia Pallottino, MN
 Raffaele Barbiero, ASS. COF. Forlì + GAN FO
 Paolo Zammori, BB
 Andrea Anselmi, BB
 Angelo Cavagna, GAVCI


RAPPORTO
Il gruppo, cercando di essere pratico e produttivo, ha deciso di suddividere il lavoro su due livelli, europeo ed italiano.

LIVELLO EUROPEO
E' emersa chiaramente la necessità di intervenire presso varie istituzioni europee per continuare, ribadire, richiedere, promuovere l'istituzione di Corpi Civili di Pace secondo l'ottica condivisa in questi giorni (i CCP devono essere un corpo civile indipendente dalle forze militari atto ad intervenire in zone di guerra con compiti di interposizione, mediazione, risoluzione dei conflitti, riconciliazione con modalità non violente).
Abbiamo individuato due linee guida;
1. Influire sul quadro normativo nella attuale fase costituente per includere la nostra concezione di CCP.
2. Dare credibilità alla nostra proposta rafforzando l'organizzazione.

In questo senso proponiamo di attuare le seguenti azioni:

* SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
Visto l'avvicinarsi di questo appuntamento ci pare importante richiedere un pronunciamento del consiglio europeo sui CCP europei e uno studio ufficiale di fattibilità sul progetto dei CCPE.
Proponiamo di scrivere una lettera aperta all'indirizzo del prossimo presidente italiano con riferimento alla concezione dei CCP che il parlamento europeo ha già fatto sua ad esempio nella raccomandazione dell'on. Per Gahrton allegata nella cartella del convegno); quindi un riconoscimento di ciò che è stato già votato ma anche la richiesta di un ulteriore sviluppo della materia.
Ci sembra importante che venga inserita nei compiti e nelle possibilità di azione dei CCP la dimensione della prevenzione e della riconciliazione in antitesi alla gestione dei conflitti solo in tempo di crisi acuta.
Nella lettera vorremmo indicare come sia fondamentale partire dalle esperienze in atto della società civile nella creazione di corpo sia alternativo a quello militare per la gestione dei conflitti.
Di comune accordo abbiamo pensato che non sia il caso di proporre, in questo momento, i CCP come sostitutivi delle forze armate (anche se tutto il gruppo ritiene che cosi dovrebbe essere) per motivi di opportunità e di forza.

* COMMISSIONE PRODI
Altro punto secondo noi da affrontare è l'elaborazione di una richiesta da fare alla suddetta commissione con la collaborazione di Bergamaschi.
Vorremmo far inserire nella costituzione europea, prima che sia troppo tardi, una voce sul ripudio della guerra da parte degli stati membri.
Inoltre è pressante l'esigenza di modificare l'art. 30 comma 5 sui "CCP umanitari" almeno spostandolo nell'area della difesa popolare nonviolenta. La differenza fra interventi umanitari e difesa nonviolenta è notevole e non possiamo permetterci di essere relegati al ruolo di chi porta i viveri ai "preventivamente" massacrati di turno.

* PARLAMENTO UE - COMMISSIONE ESTERI
Questo punto è un altro di quelli per i quali ci serve l'aiuto di un addetto ai lavori come Bergamaschi. Alla commissione noi vorremmo chiedere e fare pressione perché sia effettuato uno studio ufficiale di fattibilità sul progetto dei CCPE e anche (non è secondario) chi farà lo studio di fattibilità. Sarebbe opportuno che la struttura che eseguirà questo studio fosse già addentro e impegnata sull'argomento.
Alla commissione esteri dovremmo anche richiedere il riconoscimento e il sostegno politico dell'intervento attuale della società civile nei conflitti, questo sarebbe utile nel lavoro di informazione e sarebbe anche un piccolo passo in avanti nel lavoro di lobbing.

Questi sono i punti operativi prioritari che abbiamo individuato.
Per finire, riteniamo necessario coltivare i rapporti e aggiornare i network europei (soprattutto quelli presenti al forum) delle azioni svolte.


LIVELLO ITALIANO
In questa seconda sessione di lavoro abbiamo individuato i seguenti referenti istituzionali ai quali secondo noi è opportuno rivolgere le nostre proposte e richieste:

* UFFICIO NAZIONALE SERVIZIO CIVILE
A giorni si deve formare il "Tavolo DPN " ex L.230/98, è importante promuovere uno sforzo comune per la partecipazione a questo tavolo individuando i criteri per la partecipazione appunto e individuare anche una rosa di nomi condivisa da indicare come possibili rappresentanti della rete per i CCP al Tavolo.
Riteniamo molto importante includere e sostenere nel servizio civile la dimensione nonviolenta di difesa civile. Ricordiamo inoltre che non è vero che il servizio militare obbligatorio non esiste più, dato che in caso di guerra esiste ancora la possibilità di essere precettati .

* TAVOLO OBIETTORI DI COSCIENZA ALL'ESTERO
(Gavci, Papa Giovanni, Focsiv, Caritas)
Con questo tavolo e con la CONFERENZA ENTI PER IL SERVIZIO CIVILE dovremmo organizzare un incontro di confronto sui CCP che porti ad azioni di promozione.
Dalla Conferenza Enti dovremmo ottenere sostegno nel rapporto istituzionale con il ministro Giovanardi che ha la delega ad occuparsi del volontariato.

* MINISTRO GIOVANARDI, CONSULTA, DIRETTORE UNSC
A questi referenti vogliamo inviare una lettera dove richiamiamo il valore dell'art. 1 L.64/01 che cita espressamente la difesa civile non violenta

Durante la discussione si è evidenziata la necessità di creare una lobby che "spinga" a livello istituzionale le nostre istanze e di individuare interlocutori strategici per promuovere istituzione dei CCP. (Presidente della Repubblica, Governo, commissioni parlamentari, ong, chiese, gruppi parlamentari, associazionismo femminile, sindacati, libere associazioni, cooperazione…).
Questo non toglie che sia fondamentale continuare il la voro che si sta facendo a livello di base che puo procedere parallelamente.

Per il gruppo relazioni istituzionali Andrea Anselmi.
 

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