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1° Riunione delle RETE dei Corpi Civili di Pace
Bologna, 6-8 giugno 2003
 
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PER UNA POLITICA EUROPEA NON ARMATA

 

Sabato 7 giugno 2003

Gruppo di lavoro sulle
FORME ORGANIZZATIVE

 
  1. INTRODUZIONE
    Per i partecipanti al Forum scegliere la pace significa costruirla con atti concreti, nelle scelte quotidiane ed in quelle di politica estera, non solo durante i momenti di guerra.
    Da più di un decennio numerosi volontari della società civile intervengono utilmente nelle varie zone di conflitto del nostro pianeta in aiuto alla popolazione civile locale. I volontari intervengono a proprie spese e a proprio totale rischio senza alcun riconoscimento e sostegno da parte delle varie istituzioni nazionali ed internazionali, anche se si sono avuti vari e ripetuti pronunciamenti, a partire dal 1995, in sostegno della realizzazione dei Corpi Civili di Pace da parte del Parlamento Europeo.
    Questo vastissimo patrimonio di esperienze di solidarietà internazionale dell'associazionismo italiano necessita di un riconoscimento istituzionale che lo renda uno strumento reale della politica estera italiana nel mondo.
     
  2. CHI SIAMO
    La rete per i Corpi Civili di Pace è una rete di associazioni ed Ong che si occupano del tema dei Corpi Civili di Pace in zone di crisi a livello di ricerca, formazione ed intervento.
    Alla rete hanno aderito le seguenti associazioni: Ass. Papa Giovanni XXIII-Operazione Colomba (Rimini), Centro Studi Difesa Civile (Roma-Perugia), Movimento Nonviolento (Verona), GAVCI (Bologna), Ass. per la Pace (Roma), Rete Lilliput nodo di Bologna, Movimento Internazionale della Riconciliazione (Torino), Coord. Obiettori Forlivesi (Forlì), Pax Christi (Tavernuzze FI), Berretti Bianchi (Lucca) ed alcuni a titolo personale.
     
  3. COSA SONO I CORPI CIVILI DI PACE
    Sono un'espressione della Società Civile, sono costituiti da persone qualificate, adeguatamente preparate ad intervenire, con gli strumenti della difesa popolare nonviolenta e della gestione costruttiva dei conflitti, in situazioni di crisi esercitando funzioni di prevenzione, di interposizione, di diplomazia popolare. I CCP fanno riferimento alla Carta dei Diritti dell'Uomo.
     
  4. OBIETTIVI E FINI
    Fine della rete è di contribuire alla costruzione di una futura politica estera non armata che costruisca sicurezza e pace.
    Per ottenere questo è necessario il riconoscimento, anche istituzionale dei Corpi Civili di Pace.
    La rete vuole creare una sinergia tra le organizzazioni che:
    - faciliti il lavoro delle organizzazioni aderenti
    - sostenga i volontari nel lavoro sul campo
    - reperisca i fondi per sostenere la ricerca, la formazione e l'azione
    - acquisisca i report dei monitoraggi dei volontari sul campo e ne dia diffusione presso la società civile, i media, le istituzioni italiane ed internazionali
    - metta in comune le conoscenze teoriche e pratiche sul tema
    - operi per promuovere i contatti con i coordinamenti già esistenti sia a livello europeo che internazionali (EN.CPS e NVPF)
     
  5. ORGANIZZAZIONE
    Si propone alla Rete per i CCP:
    - di nominare un portavoce a rotazione tra le Ass. e le Ong aderenti con incarico annuale, nel caso ciò sia valutato necessario
    - di avere almeno quattro incontri annuali
    - di creare un sito web sui CCP per facilitare la comunicazione interna ed esterna alla Rete
    - di effettuare una mappatura delle Associazioni, delle Ong e dei gruppi interessate al tema
    - di approfondire l'aspetto legislativo che potrebbe essere utile per gli obiettivi della Rete
    - di creare un collegamento con le organizzazioni internazionali già esistenti: EN-CPS, NVPF, EPLO
     
  6. PROSSIMI PASSI
    La Rete, nel porsi l'obiettivo del riconoscimento istituzionale dell'utilità del lavoro dei volontari in zone di conflitto, indice come prima azione una campagna volta ad ottenere la possibilità per i volontari di astenersi dal lavoro per un periodo di tre mesi, avendo garantita la conservazione del posto di lavoro. In quest'ottica può essere utile instaurare un rapporto con i sindacati per eventualmente proporre ai lavoratori in cassa integrazione la possibilità di partecipare ai progetti per i volontari in zone di conflitto.
    Propone inoltre di inviare una lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica perché operino affinché il tema dei CCP compaia nella Carta Costituzionale Europea nella sua giusta collocazione all'interno del capitolo "Sicurezza e Difesa" anziché "Aiuti Umanitari

     
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