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MESSAGGIO DEI VESCOVI DEL RUANDA E DEL BURUNDI/PARTE2 (STANDARD,
CHURCH/RELIGIOUS AFFAIRS)
I nostri popoli sono stati privati della calma e della pace cui legittimamente
aspirano. Alcune cause della situazione infelice che perdura nella nostra
regione sono interne, di ordine etico e politico. Altre cause invece sono
esterne, e sono motivate da interessi economici, politici e culturali. Ma tutte
queste cause insieme hanno generato focolai di tensione che esplodono in ogni
direzione, e rischiano di incendiare l'intero continente. Per questo motivo
interpelliamo sentitamente tutti gli Stati, in particolare le Grandi Potenze,
come gli Stati Uniti d'America e gli Stati dell'Unione Europea, perché facciano
tutto quello che possono per ristabilire la pace nella Regione dei Grandi Laghi.
Ci rivolgiamo inoltre a tutti i belligeranti, perché pongano fine alla guerra e
si impegnino decisamente sulla via del dialogo e dei negoziati, per trovare
soluzioni pacifiche, durature e vantaggiose per tutti. Denunciamo inoltre il
reclutamento dei militari minorenni. Lanciamo un appello alla Comunità
Internazionale,
affinché faccia tutto il possibile per alleviare la miseria e la sofferenza dei
popoli dei Grandi Laghi. E nuovamente rivolgiamo un pressante appello ai Paesi
della Regione, affinché venga tolto l'embargo imposto al popolo del Burundi. Al
termine del secondo anno di preparazione al Grande Giubileo del 2000, vogliamo
augurare la pace, la prosperità e la felicità a tutti i popoli della nostra
Regione. Invitiamo anche tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà ad
adoperarsi in modo più risoluto per salvare la famiglia e costruire così nella
nostra Regione una comunità più umana, dove regnino amore, unità, fraternità e
pace. Che Dio vi benedica tutti!" Giheta, 26 novembre 1998. Seguono le firma dei
Vescovi del Rwanda e del Burundi. (CO)