[26] Finisce In Tragedia Il Safari Tra I Gorilla Otto...

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Finisce in tragedia il safari tra i gorilla Otto turisti uccisi da
ribelli in Uganda

Le vittime sono due neozelandesi due americani e quattro inglesi Si preparavano a un'escursione nel parco naturale di Bwindi

KAMPALA. È finito in un bagno di sangue il safari di quattordici turisti occidentali sequestrati lunedì da ribelli hutu in Uganda mentre al confine con il Congo cercavano un incontro ravvicinato con gli ultimi gorilla di montagna: quattro inglesi, due americani e due neozelandesi ci hanno rimesso la vita. Sono stati ammazzati a sangue freddo dai rapitori, a colpi di machete e di bastone. Una donna è stata stuprata e poi soppressa. La tragedia ha avuto come sfondo un incontaminato, idilliaco angolo del continente nero: il parco nazionale di Bwindi, una foresta impenetrabile dove vivono i 'Gorilla nella nebbia', al centro dell'omonimo film hollywoodiano con Sigourney Weaver nei panni della naturalista Dian Fossey uccisa dai bracconieri. I turisti si sono trovati all'improvviso nel gorgo delle terribili faide tribali d'Africa ieri mattina quando centocinquanta guerriglieri ruandesi hutu, armati di mitra, machete e lance, hanno fatto irruzione nel loro accampamento e ucciso quattro guardie forestali ugandesi. 'V erso le sette - ha raccontato alla Bbc una diplomatica francese, Anne Peltier, che si trovava nel parco - abbiamo sentito dei colpi di arma da fuoco all'esterno delle tende dove pernottavamo. All'improvviso sono entrati dei guerriglieri e hanno chiesto soldi e gioielli'. Gli intrusi hanno arraffato tutto quanto c'era di valore e hanno informato i terrorizzati, stupiti turisti che avrebbero portato via anche loro. Numero due dell'ambasciata di Francia a Kampala, Anne Peltier ha intavolato una trattativa con i micidiali hutu ed è riuscita così a evitare il rapimento per se stessa e per un folto gruppo di connazionali, di australiani e di danesi. Quattordici vacanzieri, per lo più anglosassoni, non hanno avuto altrettanta fortuna e sono stati così trascinati via dai ribelli hutu, che nella ferocissima guerra civile del '94 in Ruanda combatterono con tecniche da genocidio e adesso sconfinano di continuo in Uganda comportandosi da killer sanguinari. Lunedì l'epilogo: otto - ha raccontato un superstite americano, Mark Ross - sono stati trucidati in modo selvaggio. Gli altri sei sono stati liberati dai rapitori che con questo gesto 'hanno voluto avvertire la comunità internazionale a non trattare con il governo ruandese'. Il sopravvissuto ha negato che i decessi siano avvenuti durante un conflitto a fuoco tra ribelli e truppe regolari ugandesi, come aveva invece indicato a Londra il Foreign Office. È probabile che la sparatoria sia successiva. Il governo di Kampala aveva promesso a Stati Uniti e Gran Bretagna che non avrebbe compiuto azioni di forza per non compromettere l'incolumità degli ostaggi e stando alla testimonianza di Ross ha mantenuto la parola. ----- Elaborazione del 03/03/99 Ore: 06:19:21 Ora locale italiana/Italy local time

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