AZADHO

Associazione per la Difesa dei Diritti dell'Uomo

APPELLO URGENTE 03.97

 

SOS IN CONGO - ZAIRE: GLI SPAZI DEMOCRATICI MINACCIATI

 

1. L'Associazione per la Difesa dei Diritti dell'Uomo (AZADHO) nota con soddisfazione la caduta della dittatura di Mobutu a partire dal 17 maggio 1997 e prende atto dell'insediamento delle nuove autorità del paese, uscite dal movimento Alleanza delle Forze Democratiche per la Liberazione del Congo - Zaire (AFDL).

 

2. Gli sconvolgimenti politici cosi' intervenuti segnano la fine e la coniugazione di una lotta voluta dall'insieme della popolazione le cui aspirazioni erano gia' state chiaramente espresse al momento della Conferenza Nazionale Sovrana (CNS) e, recentemente, attraverso il sostegno popolare alla lotta armata condotta dalla coalizione attualmente al potere. Disdegnare quel convegno significherebbe da un lato non riconoscere il popolo che ha versato il proprio sangue e di cui tuttavia si sollecita l'appoggio e dall'altro lato dar prova di mancanza di realismo politico, di mancanza di umilta' e onesta' intellettuali, in breve di mancanza di cultura democratica.

 

3. Nonostante un avvio politico balbettante dovuto essenzialmente all'apprendimento della democratizzazione, l'AZADHO ha notato durante questo periodo di lunga transizione democratica un reale avanzamento verso la costruzione di una societa' veramente democratica: pluralismo delle opinioni espresse attraverso l'esistenza di diverse correnti politiche, di diversi movimenti sindacali di difesa dei diritti umani, di sviluppo degli organi di stampa e soprattutto di una opinione pubblica libera da ogni paura e pronta a sfidare la dittatura attraverso vari mezzi di espressione democratica per conquistarsi le proprie liberta'. Tutte garanzie innegabili ed indispensabili di cui dovrebbero servirsi le nuove autorita' per il rilancio e lo sviluppo della nuova repubblica voluta democratica da tutti e rispettosa delle liberta' fondamentali della persona umana.

 

4. Ma purtroppo l'AZADHO nota con preoccupazione la tendenza a deviare, da parte delle nuove autorita', verso uno stato totalitario e una democrazia liberticida per quanto riguarda le numerose violazioni dei Diritti Umani commesse dall'AFDL dal suo arrivo a Kinshasa, il 17 maggio 1997

 

 

a. Esecuzioni sommarie ed extragiudiziali

 

Accolti come "liberatori" dalla popolazione, gli elementi dell'AFDL hanno dato prova della loro destrezza facendosi notare per il grilletto facile che ha portato ad una vera e propria carneficina: 647 persone uccise con arma da fuoco a Kinshasa e sulla strada di Bandundu, per la maggior parte ex FAZ (Forze Armate Zairesi) e saccheggiatori ma anche innocenti. Questi casi sono stati registrati dall'AZADHO cosi' come dai servizi della Croce Rossa del Congo-Kinshasa. E' stato segnalato che il 19 e il 20 maggio 1997, 269 corpi tra cui 80 bruciati e mutilati sono stati sepolti in una fossa comune nel cimitero di Mikonga a Kinshasa.

 

- il 23 maggio: 66 corpi sono stati sepolti in una fossa comune a N'Sele; 3 corpi sono stati sepolti in una fossa comune al cimitero di Kintambo; 46 corpi sono stati sepolti in una fossa comune a Minkao.

 

- il 26 maggio: 126 corpi sono stati sepolti in una fossa comune a Pema e Mai-Ndombe sulla strada di Bandundu.

 

- il 27 maggio: 122 corpi sono stati sepolti in una fossa comune a Mbankana. - il 28 maggio: 15 corpi sono stati sepolti in una fossa comune a Kinsuka.

 

Inoltre, piu' di 100 corpi in stato di decomposizione sarebbero stati abbandonati sull'altopiano di Bateke.

Peraltro, l'AZADHO e' preoccupata per l'indifferenza mostrata dalle nuove autorita' di fronte a questo ricorso spontaneo e quasi naturale alla giustizia privata da parte dei loro uomini per i quali la giustizia a suon di fucile sarebbe piu' legittima che deferire i "criminali" alle giurisdizioni competenti.

E tuttavia, il Segretario Generale dell'AFDL affermava senza mezzi termini che "la giustizia non puo' essere concepita se non in un sistema in cui nessuno puo' farsi giustiza da se'". L'AZADHO constata che l'AFDL e le sue forze armate si sostituiscono alle Corti e ai Tribunali allorche' il decreto legge costituzionale del 28 maggio riconosce solamente alle Corti e ai Tribunali il compito di emettere un verdetto.

 

b. Perquisizioni illegali, estorsioni e taglieggiamenti.

 

Mentre venivano presentate dalle nuove autorità come dei "classici militari disciplinati", l'antitesi delle ex FAZ, gli uomini dell'ADFL hanno presto disincantato facendo ricorso agli stessi metodi di estorsione, di taglieggiamento dei beni della popolazione delle ex FAZ, e cio' in meno di un mese.

Sotto il pretesto di ricercare delle armi nelle abitazioni dei privati cosi' come in quelle dei militanti politici, questi elementi si sono invece abbandonati al saccheggio dei beni di cui di seguito elenchiamo alcuni casi registrati dalla nostra Associazione:

- il 17 maggio 1997, il primo giorno del loro ingresso a Kinshasa, due uomini dell'AFDL con il pretesto di dissetarsi, penetrano nella parcella del sig. Mpia Mora situata al numero 37 della Avenue Generale Bobozo vicino al ponte Matete nella zona di Limete. Dopo vive minacce di "leta dollar" (in swahili "ci dia dei dollari") rivolte alla moglie, il vicino impaurito sborsa 40 dollari che da' in mano agli assalitori. Il fratello maggiore viene ferito lievemente alla spalla sinistra dalla baionetta. Contattata dall'AZADHO, la vittima ha dichiarato che per lei " la liberazione era cominciata male!".

- il 18 maggio la signora Odette Biela Kanyanga, Segretario Generale dell'UNAF, domiciliata al numero 11 bis della Avenue Montaigne nella zona di Ngaliema, viene aggredita davanti all'edificio Ruzizi alla Gombe da elementi dell'AFDL che l'accusano di essere la moglie di un Colonnello delle ex FAZ. Tutta sanguinante, e' stata ricoverata alla Clinica Medicis, dove alla data odierna e' ancora in cura. - il 20 maggio il caporale N. Ignace, ex della Guardia Civile, domiciliato nel quartiere 9 nella zona di Lemba, riceve la visita da parte di uomini dell'AFDL alla ricerca di armi. Non avendo scoperto nulla, pensano bene di portare via il suo paio di scarpe nuove.

- il 21 maggio, verso le 10,30, tre uomini armati in uniforme, dichiaratisi dell'AFDL, a bordo di una jeep Isuzu trooper di color rosso immatricolata KN 8696 X, fanno irruzione nel domicilio della famiglia Bunani, situato in via Cimbushi n.9, Limete/motel Fikin. Con il pretesto di cercare delle armi che il sig. Bunani avrebbe posseduto e che erano certi ospitasse uomini della DSP (ex Divisioni Speciali Presidenziali - di Mobutu), minacciavano di morte la moglie e il fratello, Odon Ruharura, prima di portar via 50.000 dollari contenuti nella valigetta diplomatica del sig. Bunani. Le richieste inoltrate presso le autorita' dell'AFDL si sono rivelate infruttose.

- il 25 maggio, verso le due del mattino, il sig. Richard e il giovane fratello Docta, non altrimenti identificati, domiciliati al numero 253 della via Aketi, nella zona di Gombe, hanno ricevuto la visita di tre uomini armati dichiaratisi dell'AFDL alla ricerca di armi. L'infruttuosa ricerca e' stata saldata dal saccheggio dei beni dell'interessato tra cui pezzi di tessuto wax ed una importante somma di denaro.

- il 30 maggio, verso le 9,30, accompagnati dal sig. Mustapha, i militari dell'AFDL irrompono nel domicilio del sig. Lunuana Santos, al n. 64 del quartiere 5 nella zona di Masina. Dopo aver pestato lui e la moglie, si sono impossessati di tutti i beni della casa che avrebbero portato al campo CETA. In serata, 4 uomini dell'AFDL, di cui uno in abiti civili, a bordo di un'auto di color rosso di cui non e' stato rilevato il numero di targa, si sono introdotti nel domicilio del sig. Bisalu, ex gestore della macelleria Mondjio, situato in via Rutshuru n. 14 nella zona di Barundu. Dopo aver proferito minacce di morte a quest'ultimo gli assalitori portano via il televisore a colori, un registratore, una valigia, una radio e 200 dollari.

- il 3 giugno il sig. Mwalimo, cittadino del Gambia, residente al n. 219 dell'avenue Boende nella zona di Lingwala viene sorpreso verso le 22.50 da un'insolita visita di due uomini dell'AFDL, a bordo di una macchina Mazda di colore blu. Dopo essere stato minacciato perche' lasciasse il Congo all'istante, viene derubato di una somma di 700 dollari.

- il 9 giugno, verso le ore 24, la sig.na Costantine Androkwa, di professione agente di cambio, domiciliata in via Bolongo, nella zona di Lingwala, veniva chiamata in causa da due uomini armati dell'AFDL mentre il taxi che la trasportava si fermava per un guasto sul viale vicino allo stadio dei Martiri (ex Kamanyola). Veniva derubata del proprio orologio, dei sandali e di una somma di 500 dollari.

L'AZADHO ritiene che non vi sia una vera liberazione se il popolo permane nell'insicurezza.

 

c. Torture e trattamenti crudeli, disumani e degradanti.

Molte persone sono state oggetto di torture e altri trattamenti crudeli, disumani e degradanti da parte degli uomini dell'AFDL. Oltre ai "recalcitranti" che provavano difficolta' ad ottemperare alle ingiunzioni di questi uomini di cui la maggior parte si esprimeva in Swahili, Inglese o Porteghese, delle giovani ragazze vestite con pantaloni o abiti attillati sono state picchiate, in nome di una dubbia morale rivoluzionaria e gli sono anche stati stracciati o tagliati i pantaloni e qualche volta sono state spogliate in mezzo alla strada da uomini dell'AFDL

- il 20 e 21 maggio tre ragazze che si sono rifiutate di rivelare la loro identita' e il loro indirizzo, si sono viste stracciare i loro jeans da due uomini dell'AFDL. Per aver voluto opporsi a questa pratica, una di loro ha rischiato di ricevere un proiettile nella schiena se non fosse stato per l'intervento di uno dei due che ha dissuaso il compagno dal commettere l'irreparabile.

- il 28 maggio verso le 15.30 la sig.na Olga Mbasi di 17 anni domiciliata sull'Avenue Bambili nella zona di Ngiri-Ngiri ha subito la stessa sorte. - il 2 giugno, nonostante il ritiro da parte delle nuove autorita' della misura che proibiva di portare pantaloni alle ragazze, una ragazza di circa 20 anni vestita con un paio di blue jeans e' stata chiamata da uomini dell'AFDL a bordo di un'auto, verso Ndolo nella zona di Barunbu. Dopo averla spogliata e averle portato via tutti i vestiti costoro l'hanno abbandonata con indosso solo la biancheria intima.

- Nel numero 1028 del 26 maggio 97, il giornale "Le Potentiel" ha riportato le torture subite da 6 ragazze vestite con abiti attillati nella zona di Masina. Gli sarebbero state tagliate le orecchie da elementi dell'AFDL distaccati nel quartiere III. L'AZADHO non ha potuto verificare questa informazione. Nella stessa ottica, viene segnalato che i conducenti di taxi bus recalcitranti vengono sottoposti a bastonate: le vittime vengono colpite alla pancia in base alla loro eta'. Ad una data eta' corrisponde il numero di colpi da somministrare.

- il 4 giugno, al parcheggio Moulaeri nella zona di Bandalungwa, un esattore di 25 anni che ha voluto mantenere l'anonimato, ha ricevuto 25 colpi al ventre da uomini dell'AFDL. Alcuni testimoni affermano che e' stato accompagnato all'ospedale sanguinante. A tutt'oggi e' ancora ricoverato. Come a Goma e in altre regioni occupate dall'AFDL dove si sono verificati dei trattamenti simili, l'AZADHO è preoccupata che gli uomini dell'AFDL possano continuare a ricorrere ai metodi come le bastonate, la frusta, le mutilazioni parziali di organi, pratiche retrograde considerate come "giustizia sbrigativa" da elementi che beneficiano della passività, se non dell'indifferenza che sfiora la complicità da parte delle nuove autorita'.

d. Restrizioni delle liberta' pubbliche ed individuali.

L'accoglienza entusiasta di un tempo riservata agli uomini dell'AFDL, diventati oggi le nuove autorita' del paese, solleva attualmente delle serie preoccupazioni nella gente. In effetti, alcune decisioni e dichiarazioni appaiono palesemente un attentato alle liberta' pubbliche da parte delle nuove autorita', in particolare la proibizione per 2 anni di condurre attivita' politiche, con la sola eccezione dell'AFDL che continuera' la sua campagna. Questa sospensione voluta dalle nuove autorita' e considerata come salutare, in vista di evitare al paese il caos che ha vissuto per 7 anni, e' un grave attentato alle liberta' pubbliche e percio' contraria alle virtu' democratiche di cui constantemente si gloriano i membri dell'AFDL. Se durante questo periodo l'AFDL lavorera' e non fara' la sua campagna elettorale, come affermato da una delle sue autorita', appare imperativo per l'AZADHO che come veri democratici, le nuove autorita' lascino lavorare allo stesso modo le altre correnti politiche in vista di preparare liberamente, ciascuno secondo il suo programma, il popolo alle prossime elezioni. In caso contrario sarebbe la pura dittatura, contestata dall'insieme della nostra gente. L'AZADHO e' veramente preoccupata di questo tentativo di imbavagliare tutte le altre forze vive della nazione da parte dell'AFDL .

La proibizione di tutte le manifestazioni a carattere pubblico, escluse quelle dell'AFDL, la restrizione della liberta' di circolare liberamente, come la proibizione di uscire dal paese a Mons. Monsengwo, la restrizione delle liberta' sindacali con l'istituzione gia' prevista di comitati di base gestiti dall'AFDL all'interno delle imprese pubbliche, l'organizzazione di seminari di formazione ideologica AFDL dove si procederebbe al lavaggio del cervello, e al termine dei quali si ottiene un certificato di partecipazione che da' accesso alla funzione pubblica, portare un distintivo dell'AFDL da parte degli agenti dello Stato come quelli del servizio di immigrazione dell'aeroporto di Ndjili, sono dei segnali rivelatori che dimostrano la tendenza di andare ad una lenta ma sicura deriva da parte dell'AFDL- partito - Stato , le cui autorita' tuttavia attaccano con accanimento il Mobutismo e i suoi corollari tra cui l'MPR (ex Movimento Popolare della Rivoluzione) partito di Stato.

e. Rapimenti e sequestri

 

Il 19 maggio, 16 militari rwandesi delle ex FAR ospedalizzati all'ospedale generale (ex Mama Yemo) per delle cure sono stati rapiti da uomini dell'AFDL e condotti al campo Mobutu nella zona di Lemba. L'AZADHO non sa spiegare la presenza di questi malati all'interno del campo militare, quando questi avrebbero ancora bisogno di cure. Esprime i propri timori di vedere spegnersi lentamente queste persone per mancanza di cure adeguate.

In annesso, la lista dei 16 militari rwandesi ex FAR.

 

- il 25 maggio, Mr Kitima bin Ramazani, ex Segretario Generale dell'MPR Partito dello Stato e il generale Kikunda Ombala, ex Presidente delle Vie Aeree (R.V.A.) sono stati rapiti dall'Hotel Intercontinental da uomini dell'AFDL e condotti verso una destinazione sconosciuta. Piu' tardi si sapra' che sono stati sequestrati e assegnati a residenza sorvegliata all'Hotel Invest della Radio Televisone Nazionale Congolese (RTNC) e occuperebbero, secondo il giornale "la Reference Plus" n. 998 del 5 giugno 97 le camere n. 310 e n. 305.

Lo stesso giornale ha inoltre rivelato il sequestro nello stesso hotel delle seguenti persone :

- generale Rekazwa, ex comandante su SARM , camera n. 212

- luogotenente Punza, ex comandante della base navale de Ndolo, camera n. 304

- colonnello Lyolo la Djondo, camera n. 308

- Mr Tembesa Donat, presunta guardia del corpo dell'ex Presidente Mobutu, camera n. 309

- Mr Michel, giornalista francese, accusato di aver recrutato mercenari per conto di Mobutu, camera n. 312

 

Le ultime notizie davano il sequestro nello stesso Hotel del generale dell'esercito Baruti. Queste informazioni non sono state verificate per conto dell'AZADHO in quanto l'AFDL ha proibito l'accesso all'hotel all'incaricato delle indagini. Tuttavia queste informazioni sono state confermate da diverse fonti.

Il 7 giugno, il Colonnello Ngbanda, Direttore Generale dell'Istituto Superiore del Commercio (ISC), e' stato sequestrato da uomini dell'AFDL che l'hanno portato via per essere assegnato a residenza sorvegliata. Per esigere la sua liberazione, degli studenti dell'ISC hanno manifestato il giorno 9 giugno davanti al palazzo del primo ministro. Qualche manifestante e' stato preso dagli uomini dell'AFDL. All'ultimo momento, sembra che il colonnello Nganda sia stato alla fine rilasciato.

L'AZADHO ritiene che al posto di sequestrare queste personalita', privandole della liberta' di movimento, le nuove autorita' farebbero meglio a deferirle davanti alle autorita' giudiziarie competenti per determinare accuratamente le infrazioni loro attribuite. Il loro arresto e' puramente arbitrario e trasforma gli uffici della RTNC in luoghi di detenzione senza che nessuna legge lo abbia precedentemente stabilito.

 

 

 

RACCOMANDAZIONI

 

a. Alle nuove autorita'

 

1. Deplorare la serie di violazioni dei Diritti dell'Uomo commessi dagli uomini dell'AFDL e portare davanti alla giustizia i responsabili di questi crimini.

2. Assicurare la sicurezza delle persone e dei loro beni.

 

3. Preservare gli spazi democratici gia' conquistati e fare prova di modestia aprendosi alle altre forze vive della Nazione in vista di discutere i risultati della Conferenza Nazionale Sovrana (CNS), cio' significa "crescere sulla stessa strada".

4. Presentare il progetto costituzionale della Conferenza Nazionale Sovrana al referendum cosi' come approvato. Cio' rende inutile la convocazione di una Assemblea Costituente.

5. Costituire un esercito repubblicano e una polizia rispettosi dei diritti umani le cui componenti non provengano unicamente dell'AFDL ma anche dalle altre forze esistenti, conformemente alle risoluzioni relative della CNS.

6. Costituire una commissione indipendente incaricata del controllo dei beni sottratti e di ottenere delle precisazioni sui contratti firmati e di ogni impegno assunto dalle forze dell'AFDL, a quel tempo ancora un gruppo ribelle e non lo Stato.

7. Rispettare gli strumenti giuridici internazionali relativi ai diritti dell'uomo e al diritto umanitario internazionale.

B. Alla Comunita' Internazionale.

 

1. Condizionare tutti gli aiuti alle nuove autorita' al rispetto dei Diritti dell'Uomo e delle norme democratiche, specialmente le liberta' politiche. 2. Assicurarsi che i diritti dei rifugiati Hutu siano garantiti alla missione d'inchiesta internazionale creata conformemente alla risoluzione della Commissione delle Nazioni Unite dei Diritti dell'Uomo dal momento che si rechera' nell'insieme del territorio della Repubblica.

3. Assicurarsi che un esercito non partigiano e rappresentativo venga creato in vista di evitare un esercito al servizio di un movimento politico o di una sola persona.

Fatto a Kinshasa, il 10 giugno 1997

per Guillaume Ngefa Atondoko, presidente

Aimee Tshilemba Ntumba (firmato)

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Allegato

 

Lista dei militari rwandesi ex FAR sequestrati da uomini dell'AFDL il

giorno 19 maggio 1997 all'ospedale generale (ex Mama Yemo):

1. Mugirameza Pierre

2. Musabye Mungu Theo

3. Cyimana

4. Nsengimana

5. Nkizumwami

6. Munyangazu

7. Munyarukiko

8. Byarugaba Jean Pierre

9. Byarimana

10. Turatshinze Wallams

11. Kamanzi

12. Ruzimana

13. Tirimimana

14. Utamuliza

15. Twagirayezu

16. Uwayezu