Questo documento viene oggi consegnato personalmente a Rino Serri,

a nome dell'Ufficio per la Pace del Comune di Palermo,

da una delegazione in rappresentanza del CISS (Cooperazione Internazionale

Sud -Sud),

del gruppo Jeremie della societa' civile di Bukavu,

del Comitato di solidarieta' con il Congo - Kinshasa.

 

Vi terremo informati sugli eventuali sviluppi del dialogo avviato oggi.

ciao

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Citta' di Palermo

Consiglio Comunale

Ufficio per la Pace

Al Sottosegretario del Ministero degli Affari esteri

on. Rino Serri

Nell'ambito del gemellaggio tra il Comune di Palermo e la citta' di

Bukavu, che vede protagonisti parti significative delle istituzioni (il

Sindaco di Palermo, il Governatore di Bukavu, e le Universita' delle

rispettive citta') e alcune associazioni del volontariato di entrambe le

citta' (alcune scuole, il Centro sociale S. Francesco Saverio, il gruppo

Jeremie, i rispettivi Ordini dei Medici...),

l'Ufficio per la Pace del Comune di Palermo insieme con il CISS

(Cooperazione Internazionale Sud - Sud) che ha gia' avviato alcuni progetti

di Cooperazione nella citta' di Bukavu,

chiedono al Governo italiano un concreto segnale di appoggio in difesa

dei diritti umani, della democrazia e dello sviluppo.

Riteniamo fondamentale per la sicurezza e la pace nella regione dei

Grandi Laghi e per tutta l'Africa Centrale, sostenere il processo di

democratizzazione iniziato da oltre sette anni dalla societa' civile

Congolese (ex Zaire) e drammaticamente interrotto dagli ultimi tragici

eventi.

Le gravi violazioni dei diritti umani denunciate da diversi rapporti

tra cui quelli di Garreton (Relatore speciale della Commissione ONU sui

diritti umani), di Medecins sans Frontieres, di Amnesty International, di

Human Rights Watch, lasciano pesanti dubbi ed inquietanti interrogativi

sulle responsabilitˆ dell'attuale governo congolese.

La presenza a Kinshasa, dal mese di agosto, della Commissione di

Ginevra sui diritti umani, voluta dalla risoluzione dell'ONU, e bloccata

dal governo di Kabila, imbarazza la diplomazia internazionale che, per

quanto attendista, pretenderebbe sia rispettata la volonta' dell'ONU.

Lo sterminio di oltre 250.000 profughi, di cui la maggior parte donne

e bambini, i massacri di migliaia di vittime innocenti tra la popolazione

civile, le fosse comuni, macabra testimonianza di massacri indiscriminati,

gettano un'ombra inquietante sul futuro della nazione.

Se a questo si aggiunge la presenza di eserciti stranieri a sostegno

del governo, l'assenza di un esercito nazionale del Congo democratico, si

comprende quanto sia difficile una pacifica soluzione dei conflitti in atto.

Tuttavia, considerato che il governo Italiano gode, nei confronti del

Congo, di un prestigio internazionale non compromesso da precedenti

presenze coloniali o da collateralismi con la recente dittatura di Mobutu,

e che l'equilibrio diplomatico non debba nuocere alla verita' dei

fatti e alla giustizia dei popoli,

auspichiamo una presenza piu' incisiva del governo Italiano, sia dal

punto di vista diplomatico che cooperativistico a favore del governo

Congolese e della societa' civile organizzata nella direzione della

democrazia e della giustizia.

Lo sviluppo economico auspicato dal governo Congolese nel progetto

nazionale di ricostruzione del paese, non puo' prescindere dalla questione

della giustizia e della pace.

 

Pertanto chiediamo:

1. un piu' incisivo peso diplomatico all'interno dell'ONU perche' sia

rispettata la risoluzione dello stesso che prevede l'indagine di una

Commissione di Ginevra per accertare le responsabilita' sulle gravi

violazioni dei diritti umani in Congo (ex Zaire).

Nonostante la Commissione di Ginevra abbia accettato le condizioni

imposte da Kabila, non ultima l'esclusione di Garreton dalla stessa, ai

commissari inviati dall'ONU e' ancora impedito di svolgere la missione. E

mentre nell'Iraq gli Stati Uniti minacciano, per lo stesso motivo, pesanti

rappresaglie militari, nel Congo l'opposizione alla risoluzione dell'ONU da

parte di Kabila non produce alcuna significativa reazione.

2. un piu' decisivo intervento nei confronti della politica dell'Unione

Europea, perche' si sostenga politicamente e diplomaticamente il processo

di democratizzazione e di pace, condizione imprescindibile per la

ricostruzione del Congo.

3. la presenza sul territorio Congolese della cooperazione governativa.

4. che il governo appoggi una politica di cooperazione indirizzata

contemporaneamente al processo democratico e allo sviluppo economico

incoraggiando i progetti di gemellaggio e di cooperazione bilaterale.

 

Siamo certi che una scelta piu' incisiva dell'Italia a favore della

pace e della giustizia per la fratellanza dei popoli non puo' che aumentare

il suo prestigio a livello internazionale affermandone il suo primato

morale.