NOTIZIE
Luogo: Israele
Tema: rapporto di RSF su liberta' di stampa
Data: 19/4/02
Fonte: Misna (www.misna.org)
"Arresti arbitrari, minacce fisiche, umiliazioni di ogni genere, un'aggressivita' che
si e' tradotta in feriti, e persino un morto: si tratta di una politica concertata che
mira a nascondere all'opinione pubblica internazionale la realta' delle violenze, delle
vessazioni e degli abusi dell'esercito israeliano". E' la dura denuncia contenuta in
un rapporto presentato a Parigi dall'organizzazione internazionale per la difesa della
liberta' di stampa Reporter sans frontieres (Rsf). Un j'accuse che punta il dito contro
l'atteggiamento dell'esercito israeliano ai danni degli operatori dell'informazione locali
e stranieri. E' un bilancio - si legge nel dettagliato resoconto di Rsf - che dimostra
"la politica di violazione massiccia della liberta' di stampa" da parte delle
autorita' israeliane, colpevoli di una "regressione senza precedenti nella storia
dello Stato di Israele".
L'organizzazione con sede a Parigi ha invocato una "condanna senza equivoci e
sanzioni da parte della comunita' internazionale" nei confronti delle autorita'
israeliane. Tra le responsabilita' di cui il governo di Sharon deve rispondere pesa anche
la morte di Raffaele Ciriello, il primo giornalista a perdere la vita nel conflitto
israelo-palestinese dall'inizio della seconda intifada, colpito a Ramallah da una raffica
esplosa da un carro armato israeliano lo scorso 13 marzo. Oltre a questo tragico fatto, si
contano anche 7 giornalisti feriti, 15 arrestati (di cui 4 ancora in detenzione), 1
espulso, 20 inviati picchiati o minacciati, una sessantina di giornalisti oggetto di spari
di intimidazione, 10 redazioni di giornali arabi occupate e devastate. La denuncia di Rsf
focalizza anche gli episodi rivolti in particolare contro la stampa palestinese: "Le
cifre attestano la brutalita' dell'esercito israeliano e la sua politica discriminatoria,
per non dire razzista, nei confronti dei media arabi e dei giornalisti palestinesi".
Numerosi gli esempi di aggressioni anche contro operatori della stampa internazionale,
come gli spari contro un convoglio di sette auto blindate il 5 aprile,
di giornalisti che volevano assistere all'arrivo del mediatore americano Anthony Zinni al
quartier generale di Arafat. Durante le ultime tre settimane - precisa il
rapporto-denuncia - gli israeliani hanno confiscato passaporti, tessere stampa, documenti
di accreditamento e materiale a decine di giornalisti, arabi e stranieri
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Luogo: Madagascar
Tema: accordo tra i due presidenti
Data: 18/4/02
Fonte: Misna (www.misna.org)
Il presidente uscente del Madagascar, Didier Ratsiraka, e quello alternativo Marc
Ravalomana, hanno firmato un accordo politico e sono decisi a intraprendere vie negoziali
e consensuali per mettere fine ai loro contrasti.
Il documento e' stato messo a punto sotto gli auspici dell'Organizzazione dell'unita'
africana (Oua), nella persona del segretario generale Amara Essy, e delle Nazioni Unite,
con Ibrahima Fall, rappresentante personale del segretario generale Kofi Annan.
L'intesa, viene specificato, e' basata sulla sentenza emessa dalla Camera amministrativa
della Corte Suprema malgascia, che prevede una nuova verifica dei verbali dei seggi
elettorali. Il contenzioso fra i due leader politici, infatti, deriva proprio dal mancato
riconoscimento della vittoria al primo turno di Ravalomanana. I due hanno concordato che
se terminata l'opera di verifica nessun candidato risultera' in possesso della maggioranza
assoluta dei voti, entro un massimo di 6 mesi verra' indetto un
referendum popolare, che offrira' alla popolazione di scegliere chi, fra Ratsiraka e
Ravalomanana, dovra' ricoprire legittimamente la carica di capo dello Stato. La nuova
consultazione sara' eventualmente organizzata con l'assistenza dell'Onu, dell'Oua e
dell'Unione Europea. L'accordo prevede anche la formazione di un governo transitorio di
riconciliazione nazionale, che sara' costituito in base ai seguenti principi. Il premier
verra' designato di comune accordo dai due presidenti.
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Luogo: Timor est
Tema: eletto il primo presidente
Data: 14/4/02
Fonte: Internazionale
Il leader della guerra di indipendenza dall'Indonesia ed ex capo del movimento
indipendentista timorese Fretilin, Xanana Gusmao, ha vinto le prime elezioni presidenziali
nell'ex colonia portoghese, che si sono tenute il 14 aprile. Gusmao, 55 anni, ha battuto
il suo principale avversario Francisco Xavier do Amaral ottenendo l'82,69 per cento dei
voti.
L'ex guerrigliero, che ha trascorso meta' della sua vita in clandestinita' e poi in
prigione, presiedera' la più giovane nazione del mondo che il prossimo 20 maggio si
rendera' indipendente dall'Indonesia. Timor Est e' amministrata dalle Nazioni Unite dal
1999 anno in cui la popolazione con un referendum votò a maggioranza per la separazione
da Jakarta.
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Luogo: Nazioni Unite
Tema: nasce la Corte Penale Internazionale
Data: 10/4/2002
Fonte: Unimondo (www.unimondo.org)
E' entrato in vigore il Trattato di Roma del 1998, costitutivo del Tribunale penale
internazionale permanente. Grazie alle ultime 4 ratifiche, i 18 giudici internazionali
dovrebbero diventare operativi a partire dal prossimo luglio e saranno chiamati ad
occuparsi di crimini di guerra e contro l'umanita', compreso il genocidio. Finora sono 60
paesi, ma altri 135 hanno firmato lo statuto e nel tempo lo inseriranno all'interno del
proprio ordinamento. Tra gli assenti ancora gli Stati Uniti che come ricorda Noam
Chomsky, dopo aver aderito alla risoluzione ONU sulla Palestina per l'applicazione del
Piano Mitchell e l'introduzione di osservatori internazionali, hanno boicottato gli
incontri internazionali del 5 Dicembre a Ginevra (ai quali parteciparono l'Unione Europea
e persino l'Inghilterra) nell'ambito dei quali si riaffermava l'applicazione della Quarta
Convenzione di Ginevra ai territori occupati. La Corte non ha competenza universale: avra'
giurisdizione solo sui cittadini degli Stati che hanno aderito allo Statuto e su quanti
commettessero crimini nel territorio di questi Stati.
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** BUONE NUOVE ITALIA **
Luogo: Italia
Tema: 100.000 firme per il diritto d'asilo
Data: 18/4/02
Fonte: Unimondo (www.unimondo.org)
Immigrazione: 100.000 firme in sei mesi
Il diritto di asilo, riconosciuto dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione
italiana, in Italia non ha mai trovato attuazione in una legge organica. Amnesty
International, ICS - Consorzio Italiano di Solidarieta' e Medici Senza Frontiere lanciano
questa campagna al fine di ottenere il riconoscimento del diritto di asilo come diritto
umano fondamentale, attraverso l'approvazione di una legge organica ribadendo l'esigenza
di stralciare la normativa sul diritto di asilo, definendo come irrinunciabili principi
quali: il non trattenimento dei richiedenti asilo; il diritto di accesso alla procedura
per il riconoscimento dello status di rifugiato; l'indipendenza e la competenza
dell'organo preposto all'esame delle domande di asilo; la salvaguardia del principio di
non-refoulement (non respingimento).
Tra le prime iniziative della campagna un appello sottoscritto da esponenti del mondo
della cultura, dello spettacolo, dello sport e il lancio della raccolta di firme per la
petizione popolare: obiettivo 100.000 firme per ottobre 2002. Il ddl sull'immigrazione
Bossi-Fini prevede tra le altre procedure la detenzione per i 60 giorni nei centri di
detenzione per i richiedenti asilo. Rispetto ai punti controversi del ddl Bossi-Fini anche
secondo Guido Bolaffi, Capo dipartimento del ministero del Lavoro e delle politiche
sociali, l'immigrato "per non rischiare di perdere la possibilita' di soggiornare
legalmente e' disponibile ad accettare qualunque condizione di lavoro". Un percorso
di integrazione che diventa necessario e possibile partendo da esperienze come Trieste che
vede il primo professore universitario di cultura rom in Europa.
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Luogo: Italia
Tema: un altro mondiale di calcio
Data: 12/4/02
Fonte: Acea (www.consumietici.it)
Un altromondiale e' possibile/il cuore, non solo la testa, nel pallone, campagna di
sensibilizzazione in occasione dei prossimi Mondiali di calcio in Giappone e Korea a
giugno 2002.
E' una azione affinché il mondo dello sport non sia complice, anche solo indirettamente,
dello sfruttamento del lavoro infantile e minorile; mentre si vuole promuovere attraverso
il calcio una cultura popolare della solidarieta', della giustizia e della dignita'
nell'uomo.
Pertanto:
1) e' attiva una lista di dibattito INTERNAZIONALE otromundial@yahoogroups.com a cui potete
iscrivervi sul sito www.yahoo.it, nella sezioni gruppi
di discussione.
2) e' attiva una lista di dibattito NAZIONALE altromondiale@yahoogroups.com a cui potete
iscrivervi sul sito www.yahoo.com, nella sezioni
groups.
in cui potrete aderire alla campagna; comunicare le iniziative rispetto alla campagna o
solamente discutere, chiedere informazioni, dare informazioni. la lista NON ha moderatore
ed e' totalmente libera
Le organizzazioni proponenti:
AceA onlus, Associazione per i consumi etici ed alternativi www.consumietici.it, A.c.c.e.s.so, Coordinamento
Lombardo Nord/Sud del mondo, l'altropallone, Rete di Lilliput nodo di Milano
La campagna e' stata fatta propria da: Assemblea Rete di Lilliput, Comitato Internazionale
Forum Sociale Mondiale, Assemblea Social Forum Italiani.
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