Date sent: Fri, 10 Sep 1999 09:30:41 +0200
L'ABOLIZIONE DELLA LEVA UNICO ANTIDOTO CONTRO IL NONNISMO
Comunicato di Né Giusta Né Utile - 30 Agosto 1999
L'ennesima tragedia che si è verificata nella caserma della Folgore di Pisa rende
ancora più drammaticamente attuale il problema dell'abolizione del servizio di leva
obbligatorio.
Il movimento Né Giusta Né Utile auspica che le responsabilità della morte del giovane
parà siano totalmente chiarite, ma esprime anche il proprio convincimento che non sarà
l'arresto una tantum di singoli delinquenti, né la rimozione del generale di turno che
contribuiranno a risolvere il problema del nonnismo.
Né Giusta Né Utile non accetta la visione secondo cui si tratterebbe di incidenti
isolati - colpa di qualche testa calda od al massimo colpa dell'inadeguatezza di un
singolo corpo - che si collocano, tuttavia, all'interno di un sistema in linea di
principio giusto. La criminalità è, infatti, a nostro avviso insita nel sistema
liberticida della leva obbligatoria, un sistema che nega al sottoposto persino il potere
contrattuale minimo che consiste nel diritto di licenziarsi e di andarsene, a dispetto del
generale, dell'ammiraglio o anche del responsabile obiettori dell'ente di turno. Il nostro
movimento rifiuta che si liquidi questa ennesimo fatto di sangue con un'operazione di
facciata.
Si può anche sostituire un comandante della Folgore alla settimana. Ma non cambierà
niente come niente cambia da anni, malgrado la "lotta al nonnismo" tanto
proclamata da politici ed ufficiali. E' del tutto illusorio sperare di combattere il
nonnismo, mantenendo l'obbligatorietà della leva. Leva e nonnismo "simul stabunt
simul cadent".
Vogliamo, poi, notare come in vari ambiti lavorativi ci sia un proliferare di codici
antimolestie e come talora si venga ad apprendere di lauti risarcimenti nei confronti di
donne che abbiano subito molestie sul lavoro o nei confronti delle quali sia stato creato
dai colleghi un ambiente ostile. Com'è possibile che, contemporaneamente, si considerino
"innocente goliardia" o "scherzi a fin di bene" - per citare
espressioni che più volte sono state sentite in questi giorni - le prevaricazioni subite
quotidianamente dai giovani di leva, che - anche escludendo i casi estremi di violenze
fisiche - sono esposti a punizioni, intimidazioni, minacce, linguaggio scurrile, oltre che
costretti a vivere in un ambiente sporco, ostile e spartano? Simili situazioni sarebbero,
evidentemente, oggetto di unanime sdegno e condanna qualora le persone coinvolte fossero
donne, mentre sono spesso ritenute addirittura "formative" in quanto sono
coinvolti giovani di sesso maschile. Noi denunciamo con forza il pregiudizio sessista e
"machista" che sta alla base della diversa considerazione la sensibilità di una
donna e quella di un ragazzo maschio.
Valentina Piattelli,
presidente di «Né giusta né utile - Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria
militare e civile»
http://www.ngnu.org