Date sent: Fri, 10 Sep 1999 09:30:41 +0200
SERVIZIO CIVILE: SOSPENSIONE DELLE CHIAMATE E DELLE PAGHE
Nota informativa (12-8-99)
A fine luglio era stata annunciata la sospensione delle chiamate degli obiettori di
coscienza. Cerchiamo di capire meglio cosa è successo e quindi cosa accadrà.
La nuova legge sul servizio civile aveva istituito un "Fondo nazionale per il
servizio civile degli obiettori di coscienza", che doveva coprire tutte le spese
(paga e rimborsi per il vitto e alloggio) degli OdC. All'art. 19, comma 3 l'entità del
Fondo veniva determinata in "lire 120 miliardi a decorrere dal 1998". Tale somma
avrebbe coperto adeguatamente le paghe di circa 50.000 obiettori, e ciò equivaleva alla
capacità ricettiva complessiva degli enti. Nonostante le pressioni da parte dei distretti
per ampliare o aprire nuove convenzioni, la capacità ricettiva è grossomodo rimasta
invariata. Sono però aumentate notevolmente
le domande di obiezione di coscienza (oltre 70.000 nel 1998). Nella stessa legge, l'art. 9
comma 2 stabilisce che: "Fino al 31 dicembre 1999 gli obiettori di coscienza ammessi
al servizio civile sono assegnati [...] nella misura consentita dalle disponibilità
finanziarie di cui all'articolo 19, che costituiscono il limite massimo di spesa globale.
In mancanza o in ritardo di assegnazione, l'obiettore è collocato in congedo secondo le
norme vigenti per il servizio di leva." Poiché il costo medio di un obiettore è di
circa 12.000 lire al giorno (metà di paga, l'altra metà va all'ente come rimborso per il
vitto e l'alloggio, quando l'ente è tenuto a fornirlo), le spese per i circa 70.000 OdC
che avevano presentato domanda l'anno scorso e che sono entrati in servizio quest'anno
sono già arrivate a 171 miliardi, bel oltre quindi il tetto di spesa di 120 miliardi.
Grazie all'interessata sollecitazione di vari enti, e a quella meno comprensibile delle
associazioni degli obiettori, il governo ha deciso che stanzierà nuovi fondi tramite una
nuova legge il cui progetto sarà approvato al prossimo consiglio dei ministri, quindi a
fine agosto. Questo dovrebbe permettere di pagare gli obiettori attualmente in servizio
(che non saranno certamente congedati) e dovrebbe anche permettere di chiamare in servizio
gli obiettori che avrebbero dovuto partire a fine anno.
Probabilmente coloro che avrebbero dovuto partire il 2 settembre, non partiranno in quello
scaglione, ma in quelli successivi.
Resta il problema del fatto che non ci sono abbastanza posti disponibili per tutti gli
obiettori, ma con il giubileo incombente, tale speranza di essere congedati sembra essere
vana. Anzi è perfino ipotizzabile che tutto ciò sia stato orchestrato ad arte in modo da
avere un numero maggiore di obiettori in servizio nell'anno del Giubileo, per assistere
turisti e pellegrini disabili. Se per un qualche motivo (ad esempio se il governo dovesse
cadere o simili eventualità), il disegno di legge non fosse approvato, circa 30.000
obiettori potrebbero essere esonerati. Vediamo perché. Coloro che avrebbero dovuto
partire con il prossimo scaglione del 2 settembre avevano fatto domanda all'incirca nel
settembre dell'anno scorso. La nuova legge sul servizio civile specifica all'art. 9 comma
2 che fino al 31 dicembre 1999 gli obiettori di coscienza ammessi al servizio civile
sarebbero stati assegnati entro il termine di un anno dall'accoglimento della domanda.
Quindi coloro a cui è stato notificato l'accoglimento della domanda, possono calcolare la
data del congedo per mancato rispetto dei termini di chiamata guardando la data in cui à
stata riconosciuta la loro obiezione di coscienza. Coloro invece a cui non è stato
notificato niente (e sono la maggior parte), devono calcolare 6 mesi dalla data in cui
hanno presentato domanda, e quindi aggiungerci 12 mesi (cioè 18 in totale) per calcolare
entro quanto tempo lo stato può richiamarli.
Valentina Piattelli
presidente di «Né giusta né utile - Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria
militare e civile»
http://www.ngnu.org