Date sent:      Sat, 11 Sep 1999 13:23:11 +0200

COMUNICATO STAMPA DELLA PAX CHRISTI - ITALIA SU TIMOR EST

11 settembre 1999

Ieri sera a Roma abbiamo preso parte alla veglia che si è tenuta davanti alla sede dell'Ambasciata Indonesiana. Abbiamo potuto condividere la viva commozione di tanti cittadini Timoresi ed organizzazioni religiose i cui fratelli e sorelle stanno vivendo queste ore drammatiche a causa della pesante repressione da parte delle milizie irregolari e dell'esercito indonesiano.

Ancora una volta non possiamo fare a meno di denunciare l'assoluta impreparazione della comunità internazionale di fronte a questo massacro prevedibile ed annunciato. Era infatti assolutamente prevedibile il risultato del referendum, così come era altrettanto scontata la reazione violenta delle Forze Armate Indonesiane. Eppure le Nazioni Unite non sono state adeguatamente sostenute nel loro ruolo deterrente.
Alla stessa maniera va denunciata l'indifferenza e la complicità con cui le stesse nazioni democratiche non solo non hanno condannato con determinazione l'invasione e l'annessione arbitraria del Timor Est da parte dell'Indonesia ma, dal 1974 ad oggi hanno concluso lucrosi affari con quei governanti soprattutto sul piano dell'assistenza militare.
In palese violazione delle leggi (185/90) che nel nostro paese regolano il commercio delle armi, anche l'Italia ha contribuito ad armare l'Indonesia (3,3 mld nel '92; 6,1 mld nel '94; 671 milioni nel '95; 122 milioni nel '98, solo per citare le cifre più recenti di questo commercio di morte - Fonte OSCAR) rendendosi complice sul piano politico e militare di quanto sta avvenendo in queste ore.

Pax Christi - organizzazione della società civile - in tutti questi anni ha tenuto i riflettori accesi sulla realtà di Timor Est e ha cercato di dare la massima diffusione alle informazioni che ci giungevano dall'isola circa la pesante violazione dei diritti umani.
Ora, mentre Pax Christi International sta compiendo ogni passo possibile presso la Comunità Europea e le Nazioni Unite, noi scongiuriamo il nostro Governo ed il nostro Parlamento di adoperarsi in ogni modo sul piano internazionale perché sia evitato altro spargimento di sangue. Non è con le dichiarazioni di principio che si pone fine al dramma, ma facendosi carico della difesa e promozione dei diritti umani in ogni sede, anche quando abbiamo qualcosa da perdere sul piano economico!
Alla Conferenza Episcopale Italiana chiediamo di rispondere al grido di dolore di cui si fanno interpreti i presuli timoresi e  all'appello rivolto al Cardinale Ruini dal Presidente della Conferenza Episcopale Portoghese Mons.Josè Cruz Policarpo.

Sempre con maggiore frequenza e con drammatica urgenza si ripropone lo stesso scenario di morte che vede protagoniste le minoranze di un singolo Stato, ma nonostante questo inequivocabile appello della storia, si tarda ancora ad approntare quel Corpo di Polizia Internazionale che, agli ordini delle Nazioni Unite possa prevenire i conflitti, mantenere e ristabilire la pace.
Facendoci interpreti del dolore delle vittime, torniamo a chiedere che siano le nazioni che vantano grandi tradizioni di democrazia a premere perché cessino subito le violenze in Timor Est e nel contempo a riformare in senso democratico le Nazioni Unite per rendere maggiormente efficace ogni intervento teso alla pace.

 

Tonio Dell'Olio
Pax Christi Italia
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