Viviamo in un mondo dove sembra vada tutto sempre peggio. E’ vero? Sicuramente l’accento che i mass media mettono su ciò che migliora nel mondo, su ciò che collabora con la vita, con il progresso della società e delle persone è molto scarso. Dicono che non “vende”, “non fa audience” parlare di quello che succede di buono, degli avanzamenti scientifici, della liberazione dei popoli, del lavoro umile e quotidiano di chi aiuta chi soffre, di chi cerca di costruire un mondo migliore.

Cosi’ dato che come umanisti pensiamo che la gente non stia così male ma che, al contrario, si stia risvegliando una coscienza sociale positiva, abbiamo pensato di fare una cosa un po’ arbitraria: un’agenzia di stampa che parli solo delle cose che vanno bene, degli avanzamenti dell’Essere Umano e non delle sue stupide e meschine retrocessioni.

Cosa sono le “buone nuove”? Sono quelle notizie che cerchiamo ovunque sia possibile reperirle, quelle che ci sta mandando direttamente chiunque le abbia sapute o, meglio, ne sia stato protagonista; ed è lui, il nostro corrispondente, a decidere se si tratta di una buona notizia. La redazione si riserva semplicemente di non pubblicare notizie che facciano propaganda di violenza e discriminazione.

Abbiamo cominciato nel 1996 con un bollettino quindicinale che è cresciuto grazie alla concreta collaborazione di persone comuni, che ha ricevuto attestati di stima da giornalisti, che è letto o ripubblicato in radio, TV, giornali di ogni tipo.

Ora Buone Nuove vuole diventare una rivista ed iniziare un lavoro di approfondimento di queste buone notizie per fornire maggiori informazioni, per aggregare più gente, per contribuire a quel mondo più umano a cui ognuno di noi aspira. Contemporaneamente continuerà il lavoro qui su Internet (tramite queste pagine Web) per diffondere tutto questo ovunque sia possibile e con qualunque mezzo possibile.

Per partecipare non occorre essere dei professionisti ma semplicemente avere voglia di dare una mano alla costruzione di un’informazione che metta al centro l’essere umano e non i valori egoistici e pragmatici su cui è basata l’attuale società.