“OstiNATI per la PACE” Appello urgente alla mobilitazione
a chi ha manifestato contro la guerra, a Roma, il 15 febbraio del 2003 e il 20 marzo scorso
a chi ha preso parte alle Carovane di Pace che hanno percorso l’Italia dal 1 al 20 di marzo:
L'Italia è in guerra – l’Iraq è occupato ed oppresso
il governo ha mentito
la Costituzione è stata violata.
Ripristiniamo il diritto, la verità e la giustizia ritirando
il contingente italiano dall'Iraq
Andiamo a Roma, con le bandiere della pace, e rendiamo manifesta la nostra protesta. Dobbiamo tutti, prenderci il tempo di far saltare qualche impegno dalle nostre agende per essere presenti e visibili, manifestiamo finché sarà necessario davanti alle sedi istituzionali. Attiviamo in tutto il territorio tende della pace. La situazione si è ulteriormente aggravata si spara sulla gente e si continua a chiamarla missione di pace.
La modalità delle nostre azioni sarà chiaramente nonviolenta: si sensibilizza, si raccolgono firme, si espongono le proprie ragioni, si distribuiscono bandiere della pace ai passanti, si parla con i giornalisti.
La mobilitazione sia accompagnata da un enorme sforzo di comunicazione/informazione per chiedere ai cittadini/e e di partecipare invitando amici e conoscenti attraverso un tam tam di pace . Parta una chiamata potente alla pace, che porti a Roma ...Non c’è più tempo.
Per questo chiediamo alle persone di esserci, prendendo anche qualche giorno di ferie.
Gli obiettivi sono:
1 - denunciare il Governo per le falsità sulla guerra e su quanto sta succedendo in Iraq
2 – chiedere il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq.
3 – promuovere tutte le iniziative che vadano nel senso di una soluzione reale della crisi irachena:
A.Vengano ritirate immediatamente tutte le truppe, non solo quelle italiane e i mercenari al servizio delle imprese per la ricostruzione in Iraq.
B.L’Italia con tutta l’Europa si faccia promotrice di un iniziativa ufficiale dell’Onu come unico soggetto garante del diritto internazionale per la transizione e l’autodeterminazione irachena, senza la presenza di chi ha partecipato alla guerra e all’occupazione.
C.Vengano inviati in forma organizzata volontari civili, coordinati con le Ong che già operano in Iraq, perché in collaborazione con la Comunità Internazionale realizzino gli interventi di aiuto,sostegno umanitario, ricostruzione sociale e materiale per la popolazione.
Cominciamo già da lunedì di Pasqua.
Se ci crediamo veramente lo si fa!