ostiNATI per la PACE

Poesie in piazza

La distribuzione di poesie e ' cominciata subito e si creano capannelli qual e la' di persone tra lo stupito e l'interdetto. Anche i poliziotti chiedono di conoscere che cosa stiamo distribuendo e a loro vengono date due poesie "la maschera del cattivo" di Brecht e "Valori"
7 gennaio 2005 - Chiara C.

Ilaria e' gia' al Presidio quando arrivo carica di zaino, bandiere e striscioni.
Gia' mentre cominciamo a montare il presidio arrivano Daniela, Alberto, Valeria, Federico, il cugino di Daniela con fidanzata (perdono perche' non mi ricordo i nomi), poi Manu, di passaggio prima del derby, che ci lascia una poesia di Pascoli da leggere, poi ancora Antonio, un altra persona (signore alto con giaccone con bandiera della pace, di cui non so il nome), poi Dragica, Ilija e Stefania.
La distribuzione di poesie e ' cominciata subito e si creano capannelli qual e la' di persone tra lo stupito e l'interdetto.
Anche i poliziotti chiedono di conoscere che cosa stiamo distribuendo e a loro vengono date due poesie "la maschera del cattivo" di Brecht e "Valori" di... cazzarola non me lo ricordo, conto sul diario di Daniela.
Nonostante il derby i passanti ci sono, alcuni come sempre assolutamente refrattari a qualsiasi tipo di coinvolgimento, altri piacevolmente stupiti. Alberto dispensa da un sacchetto tutto quel genere di leccornie assaporate a Natale o tipiche da calza di Befana. Verso le 20.15 sono passate anche le "Donne in Nero" (erano in tre, ancora scusa perche' non mi ricordo i loro nomi). Erano venute proprio per noi e sono rimaste anche loro sino alle 21 e 30 circa.
Loro faranno un incontro nella settimana che viene e poi riprenderanno probabilmente dalla prossima il loro presidio a P.za Argentina.
Abbiamo parlato un po' delle elezioni in Irak e avevamo iniziato a parlare degli appuntamenti del 15 e 16 prossimi, con un certo disincanto, cosi' come della delega per la riforma del codice militare di pace e di guerra.
Comunque anche loro ci saranno, se non altro per ascoltare e vedere quello che succede.
Verso le 20.45 cominciamo a leggere le poesie ad alta voce, utilizzando il potente microfono per "guide turistiche" faticosamente recuperato il giorno prima. Il suo effetto dura circa 8 minuti (un paio di poesie di tempo, applausi annessi), poi da' forfait. Non si sa se perche' le pile (ricaricabili) sono alla prima performance, se e' il freddo e l'umidita' a colpire, se perche' inavvertitamente lasciato accesso dopo averlo montato nei primi minuti.... ma si va avanti. Verso le 21,15 si avvicinano un ragazzo e una ragazza (spagnola). Ascoltano e poi lei tira fuori un quadernino e ci recita una poesia in spagnolo (traducendola poi in italiano). E' una sua poesia, bella e mai letta in pubblico. Ci coglie, lo ammettiamo, l'emozione. Viene poi letta la poesia di Pascoli lasciataci da Manu e poi la poesia che ci e' stata lasciata su art11.
A me viene assegnata la lettura della poesia che vi scrivo piu' sotto.
Verso le 21.30 - 21.40 ci sciogliamo, pensando che, se il Presidio resiste, si potrebbe pensare una serata analoga, in maschera, per carnevale.....

Il colibri'

Durante un incendio
nella foresta, mentre tutti
gli animali fuggivano,
un colibri' volava in senso
contrario con una goccia
d'acqua nel becco.

"Cosa credi di fare?"
gli chiese il leone.

"Vado a spegnere
l'incendio!" rispose
il piccolo volatile.

"con una goccia d'acqua?"
disse il leone con
un sogghigno di irrisione.

Ed il colibri',
proseguendo il volo,
rispose:"Io faccio
la mia parte!"