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Tra terra e cielo

Immi n. 4 del 2005

La parola ai lettori


Cos'è l'uomo se non tensione, tensione all'infinito tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere. Ma cosa l'uomo vorrebbe essere? O vorrebbe raggiungere? Di sicuro ricerca il proprio bene e spesso, in questo affanno, si perde nel labirinto del materialismo. Ci sarebbe una panacea a tutto questo: fermarsi e fare silenzio per ascoltare la voce del proprio cuore e sentirlo battere ad unisono con il respiro dell'universo. Mi fu detto da Don Silvio, il giovane parroco della nostra parrocchia: "mi piacerebbe vivere qui, immerso in questa natura, circondato da così tale silenzio e non avrei paura di stare da solo neanche di notte". Sì, era proprio bello quel luogo: una radura, nei pressi di Fraine, in cui era situato il santuario "S. Maria Mater Domini", dove Don Silvio, il 14 giugno scorso, aveva voluto portare noi, gruppo di R.n.S. (Rinnovamento nello Spirito Santo), per poter lodare il Signore all'aperto. Proprio così aveva detto. Fu una giornata extra-ordinaria: dopo una prima preghiera fatta davanti all'immagine della Madre di Dio e una interessante catechesi, ci fu la condivisione fraterna del pasto che culminò con canti di gioia e di lode al Signore, tanto che quella stanzetta situata sopra la cappella racchiudeva la grazia di sentirsi fratelli e annullava l'affannosa ricerca del proprio bene. Lì c'era tutto: l'amore verso il fratello, l'amore verso Dio e l'amore di Dio. Seguì un'intensa preghiera di lode unita all'invocazione dello Spirito Santo e, dopo aver ricevuto la benedizione impartita da Don Silvio lasciammo quel luogo per recarci a visitare la chiesa costruita sulla grotta dove apparve S. Michele arcangelo (vicino Liscia). Infine tornammo a Casalbordino. Quel giorno, in quella radura "terra e cielo" si erano incontrati e l'uomo aveva compreso che la sua corsa affannosa termina nell'istante in cui si scopre creatura amante del creato e amato dal suo Creatore. Ringraziamo Don Silvio Santovito e ancor più il il Signore Dio. Elsa