Fa che il tuo cuore canti
È vero, molto del nostro tempo lo spendiamo a discutere dei pro blemi che investono e avvolgono il nostro mondo, a volte con l’intento di abbozzare qualche risoluzione, a volte con l’idea di manifestare la nostra acuta intelligenza, con il risultato che le cose vanno sempre per il loro verso, continuando a svilire la vita di tanti poveri sventurati che soccombono consapevoli o no agli effetti di tali mali. Perché mai non è possibile credere in un mondo diverso? Perché non è possibile pensare che il mondo possa diventare migliore proprio per mezzo di noi? Bisognerebbe guardare le cose in una maniera diversa: piuttosto che pensare a quello che manca o è sbagliato nel mondo, si potrebbe cominciare a guardare quello che di bello e di buono c’è. Che cosa, direte? Beh! Il fatto che ci siamo, che possiamo pensare, che esistiamo, che sappiamo fare delle cose, e soprattutto il fatto che abbiamo la capacità di amare e di capire che siamo amati. Credo sia una visione di questo tipo che abbia spinto Gesù, Verbo fatto carne, a compromettersi con noi nella nasci - ta prima e nella morte poi. Lui ha creduto in quello che di buono ha guardato e ripartendo dalla nostra umanità, debole, fragile, ma bella e preziosa, ha creduto di poter rendere migliore questo nostro mondo, proponendo pensieri, sguardi, attitudini, gesti, scelte diversi da quelli propagandati dai più. Gesù ha lasciato che il suo cuo - re cantasse la più bella armonia di amore dando tutto se stesso fino alla croce, e il suo canto meraviglioso ha contagiato il cuore di tanti altri che hanno imparato o stanno imparando a vedere il mondo con occhi diversi. Perché non ripartire dal nostro cuore? Da quello che di bello c’è intorno a noi o meglio ancora dentro di noi? Ci fa forse paura scendere nel nostro cuore per capire cosa vediamo in realtà? Cosa proviamo di bello in un giorno in cui il sole non splende? È sempre importante sapere dove viviamo e quanto denaro abbiamo? Dopo un tempo di disperazione siamo capaci di alzarci per fare qualcosa di bello anche per chi è causa della nostra dispe - razione? Quando tutto ci venisse a mancare, a cosa appoggeremmo la nostra vita? Ci piace stare con noi stessi nei momenti di vuoto, ci piace veramente la nostra compagnia? Solo col cuore possiamo rispondere e vedere quanto il desiderio di sicurezze, le situazioni di egoismo, di paura, di angoscia, di tristezza ci impediscono di ripartire dal cuore per rendere migliore questo mondo. Ma è Natale e…c’è un’altra cosa da fare, renderci conto che le cose possono cambiare, se infatti, sapremo vivere il tempo attimo per attimo come se fosse il primo e unico ad esistere, se sapremo vedere il desiderio di amore negli sguardi dei bambini e ragazzi in mezzo alle battaglie, leggendo nel loro sguardo doloroso la speranza di un riscatto, se avremo il calore della luce del sole nel cuore anche nei giorni che non splende, se ci sentiremo cittadini del mondo e fratello di ogni uomo, se di fronte alla disperazione sapremo rialzarci per ricominciare ad essere custode dei nostri fratelli, e mancandoci tutto ci aggrapperemo all’Unico in grado di sorreggerci, e se troviamo piacevole stare con noi stessi amando la nostra buona compagnia, allora non stiamo guardando ciò di cui il mondo ha bisogno, ma stiamo facendo cantare il nostro cuore, stiamo sprigionando una meravigliosa melodia d’amore che può cambiare il mon - do e la vita di tanti. Mi accorgo, uscendo per le strade del nostro paese e avvicinando tanta gente, che dal cuore di molti si sta sprigionando questo canto meraviglioso, lo sento dalle parole, dalla voce, lo vedo nei gesti, lo leggo nella luce degli occhi, nei sorrisi. D’istinto mi fermo, ascolto, mi guardo intorno e mi accorgo che qualcosa sta cambiando, al suono di quella melodia dei cuori riesco a guardare tutto con occhi diversi e mi viene da pensare che non tutto è così brutto come qualcuno ci vuole far credere, c’è la speranza di tempi migliori che dipendono anche da noi, dai nostri slanci, dai nostri entusiasmi, dal nostro saper compromettere la nostra vita. È così che dentro di me risuona inequivocabilmente una sola certezza: ciò di cui il mondo ha bisogno sono persone il cui cuore canti. Auguri infiniti! DON SILVIO