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Gli Angeli nelle Sacre Scritture

Dicembre 2006

Angeli


Il racconto dell’Annunciazione ci offre lo spunto per approfondire la figura degli angeli ed il loro ruolo. Il nome angelo non è un nome di natura ma di funzione: in ebraico mal’ak, in greco anghelos, e significa “messaggero”. Gli angeli infatti sono “spiriti destinati a servire, inviati in missione per il bene di coloro che devono ereditare la salvezza” (Ebr 1,14). Gli angeli hanno frequenti incarichi nella storia della salvezza, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento. Ricordiamo i Cherubini posti a guardia del Paradiso terrestre, i tre Angeli che appaiono ad Abramo, l’Arcangelo Raffaele che accompagna e libera Tobia, l’Arcangelo Gabriele che annuncia l’Incarnazione del Verbo, gli Angeli che annunciano la nascita di Gesù ai pastori, la sua Resurrezione, gli innumerevoli Angeli dell’Apocalisse. Essi sono creature intelligenti senza corpo, ossia puri spiriti. La Chiesa, in base alla Scrittura ed alla Tradizione, ha definito come “verità di fede” non solo l’esistenza degli angeli, ma anche la loro creazione. San Tommaso d’Aquino, grande ed indiscusso maestro di teologia, nella sua opera fondamentale “Summa Theologica”, ha dedicato molta attenzione agli angeli ed a tutte le questioni teologiche connesse. Ne parlò con tanta acutezza che fu definito “Doctor Angelicus”. Durante la sua vita San Tommaso ebbe visioni angeliche e comunicazioni con i Santi. Egli riteneva che gli Angeli fossero strumenti della Provvidenza di Dio nei nostri riguardi, in maniera potente sebbene misteriosa. Ecco perché la liturgia della Chiesa li celebra in varie festività e nel sacrificio Eucaristico quotidiano unisce la sua adorazione a quella degli angeli. San Pio aveva una particolare devozione per l’angelo custode che esercitava nei suoi confronti una assidua azione di sostegno e di consiglio. Verrebbe spontaneo chiedersi perché l’uomo cede alle suggestioni del male se è assistito da un angelo che lo aiuta ad evitare il peccato. L’angelo, come la grazia, ci invita al bene, ma non forza la nostra volontà. Noi restiamo liberi di accettare o rifiutare ed egli non può nulla senza la nostra cooperazione. LUCIA