Pellegrinaggio a Lourdes
Al ritorno a casa dal viaggio a Lourdes, è nato in me un inesprimibile desiderio di scrivere un diario che raccontasse di quei meravigliosi giorni e, quando mi è stato chiesto di scrivere un breve articolo su quest’indimenticabile esperienza, ho pensato che fosse proprio il Signore a volere che riportassi “ nero su bianco” le stupende sensazioni provate nell’incontro con Maria alla grotta di Massabielle. Di certo non è facile descrivere Lourdes in poche righe. Lourdes è “un pezzetto di cielo racchiuso in una grotta” in cui ciascuno, impegnato in un cammino di fede o comunque alla ricerca ostinata di qualcosa, si spoglia di ogni maschera, apre il proprio cuore e parla a Maria; si inginocchia, prega e si interroga, ricercando il volto di Dio che si fa vedere e trovare. E’ l’individuo che, nella sua immensa fragilità, dimentico di sé e di chi gli sta intorno, cerca Dio nei segni e nella profondità del silenzio, lievemente accarezzato dallo scorrere delle acque del Gave. A Lourdes poi si instaura un forte legame con i malati, che nasce mediante un contatto continuo tra loro e noi unitalsiani, sempre pronti al servizio e all’assistenza, un’unione fatta di mani e sguardi che si incrociano, di sorrisi e di carezze che scaldano il cuore. L’emozione più grande è scorgere Cristo in quei volti sofferenti, scoprire che quel reciproco scambio di affetto e calore umano tra te e un fratello meno fortunato ti trasmette una gioia inesprimibile. Lasciando Lourdes ritorni a casa con occhi nuovi ed un cuore nuovo, inondato dalla grazia divina, spinto dalla voglia irrefrenabile di condividere con gli altri la gioia incontenibile che hai nel cuore e avverti l’esigenza di trasmettere loro ciò che hai visto e hai provato. Come infatti ha affermato Giovanni Paolo II: “Davvero, non si possono voltare le spalle alla verità, cessare di annunciarla, nasconderla..ecco il nostro compito e, allo stesso tempo, il nostro sostegno..Bisogna rendere testimonianza alla verità..”
BENEDETTA