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Santi non si nasce

Pasqua 2014

Giovanni Paolo II


Domenica 27 aprile sarà un giorno molto importante per la storia della Chiesa e quindi per tutti noi: due grandi figure di Papi fra i più amati dalla gente, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, verranno ascritti nel Canone dei Santi, una lista che raccoglie i nomi delle persone che si sono distinte per vita retta e luminosa davanti ai fratelli e a Dio. Un evento straordinario ed unico per molti aspetti, come ci è stato ben ricordato dai media in questi giorni. Infatti l'ultima canonizzazione di un Papa, Pio X, risale a ben 60 anni fa e per la prima volta verranno proclamati Santi contemporaneamente due Pontefici e saranno presenti alla cerimonia altri due Pontefici: Papa Francesco ed il Papa emerito Benedetto XVI. Tutti i social network avranno occhi e telecamere puntati sulla manifestazione, ben nove satelliti faranno rimbalzare le immagini in tutto il mondo ed è stata anche creata appositamente una piattaforma digitale per permettere a tutti di conoscere meglio i due Beati e di seguire passo per passo ciò che accadrà in Piazza San Pietro di fronte alle migliaia di pellegrini previsti. La canonizzazione sarà trasmessa anche in 500 sale cinematografiche in 20 Paesi senza costi per gli esercenti né per gli spettatori, in modo che davvero tutti siano messi in condizione di seguire l'evento. Tempi moderni, forme nuove di evangelizzazione, ma sempre nello spirito di ciò che ha detto Gesù: "andate dunque e fate discepoli tutti i popoli". Quale modo migliore per evangelizzare, infatti, del presentare al mondo due testimoni di vita cristiana come Papa Woytila e Papa Giovanni.

Giovanni XXIII


Il primo ha svolto la sua missione di Vicario di Cristo in terra con un'intensa attività pastorale contrassegnata da un'energia fuori dal comune. Nei trent'anni di pontificato la sua opera si è contraddistinta per la difesa incessante della dignità umana, per la lotta alle ideologie, per l'impegno a tutela della vita, per lo speciale rapporto instaurato con i giovani e per il nuovo valore dato alla malattia, vissuta pubblicamente fino alla fine.
Giovanni XXIII è stato un brillante interprete dei segni dei tempi. La sua personalità cordiale, pervasa di gioia evangelica, lo ha reso famoso con l'appellativo di "Papa Buono", ma è stato anche un Papa molto coraggioso: indisse il Concilio Vaticano II in età ormai avanzata, poiché sognava una Chiesa rinnovata a servizio degli uomini. La grande fiducia che nutriva in Dio ed il profondo amore per l'umanità gli hanno permesso di inaugurare con slancio e decisione una nuova stagione di cambiamento che per molti versi è in atto ancora oggi.
La santità di entrambe queste figure, però, non ha nulla a che fare con il ruolo centrale svolto all'interno della Chiesa. Essi vengono proclamati Santi perché, non avendo mai perso di vista Cristo come referente continuo della propria vita, hanno saputo farsi vicini alle esigenze degli uomini del loro tempo. Per dirla con San Josemaria Escrivà de Balaguer, "il grande segreto della santitàsi riduce ad assomigliare sempre più a Lui, che è l'unico e amabile Modello."
La santità, dunque, non è prerogativa di pochi privilegiati, dotati di doni straordinari, ma è vocazione di tutti e di ognuno e, come tale, è realizzabile. Dio non abbandona la sua creatura nel cammino della vita, ma traccia per lui la via della salvezza: una via illuminata dalla sua Parola, resa sicura dai comandamenti, che regolano il rapporto con Dio e il rapporto con gli altri uomini, e confortata dal sostegno dei sacramenti. Il documento conciliare"Lumen Gentium" sottolinea con forza questo assunto: tutti i membri del Corpo di Cristo sono tenuti a perseguire quale primario obiettivo la santità, prescindendo dalla vocazione singolare specifica.La santità è, dunque, realizzare in se stessi la somiglianza con Dio: "siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo"(Lv 19,2).
Approfittiamo quindi di questo momento di grazia della Canonizzazione dei due Papi per rileggere il nostro cammino personale di santità e ridargli nuovo vigore.
Raffaella