Se si comincia a sognare il rischio è che tutto diventi realtà
Il nostro progetto, iniziato provvidenzialmente quasi per caso, va sviluppandosi coinvolgendo un numero sempre più alto di persone.
Abbiamo affittato una casa in campagna, vi abbiano collocato degli animali che sono parte integrante del progetto, e abbiamo iniziato a fare attività con ragazzi e adulti disabili della parrocchia e di altri centri vicino a noi. Man mano abbiamo coinvolto nelle varie attività alcuni ragazzi di strada (per intenderci quelli che abitualmente chiedono l’elemosina davanti alle chiese), cercando di offrire loro una esperienza dignitosa, sia nel vitto e alloggio sia nel piccolo compenso per i servizi svolti.
Riflettendo sulla realtà intorno a noi, ci siamo resi conto che poco distante c’è un carcere trasformato in casa-lavoro con circa 160 detenuti che aspettano di essere riabilitati ma che non hanno la possibilità di svolgere lavori all’interno della stessa per mancanza di attività.
Abbiamo deciso di coinvolgerci al loro vissuto e abbiamo cominciato ad ospitarli per le licenze brevi e a fare piccoli progetti per farli rimanere con noi durante la giornata e rientrare la sera (non avendo locali dove poterli ospitare). Ovviamente forniamo vitto, vestiario, qualche vizio, piccola ricompensa per il lavoro svolto, in più ci incarichiamo di andare a prenderli e riaccompagnarli ogni giorno non avendo la casa-lavoro automezzi a disposizione.
Molti ospiti della casa-lavoro sono persone con esperienza carceraria decennale, alcuni senza nessun legame familiare, altri senza nessuna speranza perché fuori da quelle mura non troveranno mai nessuno ad accoglierli.
Per far fronte a tali bisogni abbiamo allestito un piccolo magazzino di vestiario e materiale utile a sostenere la dignità di questi cari fratelli.
Dalla fattoria poi, un giorno alla settimana, nei limiti del possibile, parte un gruppo di volontari della parrocchia che visita le stazioni più vicine portando vestiario, bevande calde, panini e altro materiale secondo le necessità.
Tutte le attività sono organizzate e sostenute da un gruppo di vincenziani radunati nella conferenza di San Francesco d’Assisi.
Insieme sogniamo di poter realizzare una sede nostra, nella quale incrementare le attività e la partecipazione delle persone più diseredate che sono ai margini della società, dando loro speranza e sollievo più duraturi nel riprendere il loro cammino.
Siamo riusciti a procurare due ettari di terreno, pianeggianti, con un grande uliveto, su di esso vorremmo, secondo il progetto, realizzare un salone per le attività, una piccola casa per il custode e altri ospiti, due o più stanze per ospiti dal carcere e di passaggio, una piccola cappella (ci piacerebbe arrivare a vivere l’adorazione perpetua per tutti i poveri del mondo), la stalla con il magazzino e gli spazi per gli animali.
Il costo di tale opera è sostenuto, ma ci siamo attivati per cercare di avere dei fondi da più parti e arrivare così ad avere almeno una buona parte della cifra necessaria.
Chiediamo a tutti di aiutarci con la preghiera e anche di sostenerci come benefattori o di farci conoscere a chi sapete potrebbe darci una mano.
Sarebbe bello che questo sogno, che ormai non è più solo mio, da realizzare nella terra dove la Madonna ha poggiato i suoi piedi, portasse un tocco di ognuno di voi e fosse una ulteriore conferma che in fondo al cuore, i casalesi, il desiderio di fare il bene lo sentono forte!!!