La vera Porta Santa ... si aprirà?
Natale 2015
Siamo animati da una duplice gioia in questi particolari giorni dell’anno: la celebrazione del Santo Natale, avvenimento straordinario del nostro cammino di fede, e la celebrazione dell’anno giubilare indetto da Papa Francesco, evento accolto con grande entusiasmo da tutti noi.
Come sempre dobbiamo cercare di andare a fondo per vivere significativamente gli eventi proposti e quale festa migliore, se non quella del Natale, a ricordarci l’intento dell’anno giubilare voluto dal Papa, che sin dall’inizio del suo ministero ci ha detto: “Desidero una chiesa povera con i poveri. Essi hanno molto da insegnarci. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli”.
Il rischio che corriamo è quello di affrettarci ad attraversare una o più porte sante che sono state aperte in tutto il mondo e che ancora in questi giorni verranno aperte, per regolarizzare la nostra situazione di peccatori, volendoci assicurare lo sconto delle colpe e delle loro conseguenze, azzerando la situazione debitoria con Dio, magari ripartendo più sollevati al pensiero che in fondo possiamo ricominciare daccapo giacchè siamo stati favoriti dalla misericordia di Dio.
E’ noto a tutti noi, purtroppo, come spesso i giubilei celebrati hanno creato tanta attenzione alla nostra condizione di peccatori, alla ricerca del perdono generando anche movimenti di pellegrini, investimenti e ritorni economici, celebrazioni affollatissime, ma spesso tutti abbiamo ricominciato a vivere alla stessa maniera, come dire: saldato un conto posso permettermi di riformularne un altro, tanto prima o poi il condono arriverà.
Qualche settimana fa c’è stata l’apertura del giubileo nella nostra diocesi di Chieti-Vasto e per l’occasione tutti i sacerdoti sono stati invitati dal nostro Vescovo a vivere insieme l’apertura della porta santa in cattedrale. Iniziata la cerimonia abbiamo percorso solennemente con il canto delle litanie dei Santi un tratto di strada. Proprio durante quel cammino, in mezzo alla processione formata dai sacerdoti, si è intromesso, camminando in senso contrario, un uomo più o meno giovane, forse alticcio per l’alcol o stralunato da qualche sostanza, che camminando e barcollando con qualche parola colorata ci apostrofava dicendo: “ma che cosa andate facendo…?” Mi sono voltato verso l’amico sacerdote dietro di me e gli ho detto: “che sia lui la vera porta santa da attraversare? Non è che stiamo andando per il verso sbagliato?”
Sì fratelli miei, rischiamo di aprire tante porte sante, in tutto il mondo, ma rischiamo di far rimanere chiusa a doppia mandata le vera e unica porta santa che è quella del nostro cuore dalla quale dovrebbe uscire l’Amore di Colui che ci è fedele senza alcun nostro merito e dalla quale dovrebbero entrare tutti coloro che questo Amore non lo hanno ancora conosciuto o l'hanno svenduto al miglior venditore di male, di fallimenti e di morte.
Diciamoci la verità: durante questo anno della misericordia chi di noi darà quello che ha ai poveri? Chi metterà in gioco la propria sicurezza per ridare speranza a chi non ce la fa più? Chi cambierà mentalità e non darà più importanza alle cose che adesso contano tanto? Chi vorrà caricarsi il pesante fardello dei fratelli falliti evitando di starsene tranquillo a farsi i fatti propri a casa propria? Chi vorrà dare così tanta fiducia a Dio da credere veramente che trovare il suo Amore amando sul serio i poveri è già vivere nella sua gloria e vedere la sua faccia?
E’ triste sentire che una persona fallita chiede aiuto e poi si sente dire eccoti la tua offerta però non venire più... è triste sentire che un padre fallito che cerca di riavere il suo bambino affidato ai servizi sociali chiedendo aiuto si senta dire: "che t’importa lascia che lo adottino, tanto tu non gli puoi dare niente"... è triste sentire fare le apologie delle belle virtù quando nella vita si è avuto tutto e talvolta anche con poca fatica… è triste sentire ripetere continuamente le belle parole di Gesù senza che mai si mettano in pratica nel loro vero significato… è triste sentire che ciò che conta sono sempre le cose e mai i cuori o le persone…
Dobbiamo solo aspettare e vedere se in noi il Natale, il Giubileo, le preghiere, le celebrazioni e quanto altro facciamo apriranno realmente il nostro cuore all’Amore che possiamo misurare solo con la virtù della carità. Diceva don Primo Mazzolari: “Chi ha poca carità vede pochi poveri: chi ha molta carità vede molti poveri. Che strana virtù la carità! Moltiplica i poveri per la gioia di amare i fratelli, per la gioia di perdere la propria vita per i fratelli. E non sbaglia la carità, non fantastica: vede giusto, sempre. L’occhio della carità è l’unico che vede giusto”.
Il vero giubileo ci sarà se apriremo l’unica vera porta santa, che permette a Dio di essere nella vita dei fratelli e ai fratelli di incontrare l’amore e la tenerezza infinita di Dio, quella del nostro cuore. Diceva Madre Teresa “Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli, donate sempre un gioioso sorriso; donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore. Può darsi che non si sia in grado di donare molto, però possiamo sempre donare la gioia che scaturisce da un cuore colmo d’amore”.
Auguri cari a tutti voi, fratelli, che l’incessante appello all’Amore che Dio ci rivolge spezzi e frantumi ogni chiavistello nelle porte dei nostri cuori e la nostra vita si spalanchi a gustare l’infinita tenerezza di gioia che Dio ci regala e a donarla ogni giorno ai fratelli.
Auguri infiniti,
don silvio
N.B. Auguri, carissimi fratelli poveri, falliti, carcerati e miserabili. Ogni qualvolta venite a bussare alla mia porta per portarvi via qualcosa che mi appartiene, mi fate sentire come una grande basilica con la porta spalancata dalla quale Dio esce per accompagnare la vostra vita!!!!!