LiberaMente - lettere dal carcere
Poiché Don Silvio svolge da qualche tempo il servizio di Cappellano nella Casa Circondariale di Vasto, abbiamo l'opportunità, da questo numero e ogni volta che sarà possibile, di ospitare le testimonianze dei detenuti e degli internati della Casa Lavoro.
NATALE 2016
In questo momento particolare dell'anno in cui si ricorda la nascita di Gesù Bambino, i cuori di noi detenuti della Casa Circondariale di Vasto sono con le nostre famiglie e con quelle persone che pregano per la pace familiare, per la pace fra tutti gli uomini, per la pace mondiale, per la pace delle persone che vivono momenti tristi dovuti alla guerra e per le persone in difficoltà.
Noi viviamo questo periodo raccontando le nostre tradizioni popolari, la preparazione della cena e del pranzo di Natale, le Messe e le processioni, ma soprattutto siamo uniti nella preghiera di Natale per la nascita del Bambino Gesù.
Tony Forte, Arturo Sparandeo, Ilario Di Giovanni
IL NATALE DI UN DETENUTO
Dolcissimo Gesù Bambino,
quando tu nascesti il mondo intero ebbe un sussulto, stava per essere rivoluzionato e proiettato verso una nuova dimensione che apriva i cuori e le menti a sensazioni che mai quei cuori avevano avuto prima. Era nato l'amore, quell'amore che tu hai portato, che ci hai regalato, che ci hai fatto capire attraverso la tua immensa bontà.
Era nato un re, ed i troni dei potenti, degli uomini ingiusti, degli oppressori, dei malvagi iniziarono a temerti, la tua nascita è esplosa nella terra come l'eruzione di un vulcano, ed hai destato curiosità ed emozioni da oriente ad occidente, addirittura gli uomini più potenti venero a renderti omaggio in quella stalla, si inginocchiarono al tuo cospetto, tolsero dalle loro teste le corone e depositarono ai tuoi piedi i loro doni più rappresentativi e preziosi delle loro terre.
Mio Gesù Bambino, io non sono un re e non sono nemmeno degno di immaginarmi in quella stalla come pellegrino davanti a tanta bellezza, perchè sono un peccatore, sono un recluso, e non ho niente da regalarti, se non questo mio cuore affranto che ti ama, e che vuole essere salvato da te.
Sai? Ho scritto una lettera ala mia meravigliosa sorella, l'ultimo membro di una nostra famiglia un tempo numerosa, e questa sorella mi ama come l'aria che respira, ed è un amore fraterno che quasi mi sconvolge per quanto è grande, è prezioso. Nel mio scritto gli ho anticipato gli auguri di questo imminente Natale, ma lei mi ha risposto che quest'anno non vivrà nessun Natale festoso, mi ha risposto che quel giorno i suoi occhi verseranno lacrime amare sapendomi lontano in un luogo di sofferenza ed ha aggiunto: “Il mio Natale sei tu, solo quando ti riavrò fra le mie braccia sarà Natale, ed allora solo allora avrò tanta voglia di piangere ancora, ma questa volta saranno lacrime di gioia”. Ma non è bastato questo, mi ha anche scritto: “Io sono orgogliosa di avere un fratello come te”.
Ma come, sono in carcere, ti ho procurato vergogna, dolore e delusioni, e tu mi dici quelle parole? Ho capito che gli angeli non sono solo in cielo, essi vivono anche in questa terra, e mia sorella è un angelo!
Il mio Natale quest'anno sarà all'inferno, sarà dentro un carcere ad espiare le mie colpe, e non sentirò un suono di campane, non respirerò la magica atmosfera che solo questo periodo sa creare dentro l'anima, non riceverò l'abbraccio caldo e festoso dei miei cari e vivrò invece momenti drammatici ripensando al passato.
Non ci saranno sorrisi per me, non ci saranno momenti di gioia; però il mio pensiero, il mio cuore varcheranno questi pesanti cancelli di ferro e saranno lì nella notte di Natale accanto alla mia fantastica sorella, e se potessi mi trasformerei in una leggiadra colomba, per arrivare fino a lei nella sua dimora e cinguettargli sul davanzale della sua finestra: “non piangere sorellina magica perchè Giovanni, il tuo Giovanni, presto ritornerà per sempre fra le tue benedette braccia ed allora sarà quello il nostro Natale più bello e non importa il giorno che questo avverrà”.
Il Natale coinvolge tutti, grandi e piccini, ma mentre per i piccini Natale vuol dire soltanto regali, vacanze, e momenti di assoluta armonia, per noi uomini il Natale dovrebbe essere all'insegna dell'amore, della riconciliazione, del perdono e della tolleranza.
Vasto – Dicembre 2016
Giovanni Simonetti (3° sezione)