Centro di Educazione alla Pace di Rovereto

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Control Arms: Non sa chi non vuol sapere!

La lettera del Sig. Luigi Carretta di Pergine – pubblicata dal quotidiano L'Adige in data 29 maggio '06 in merito alla mancata approvazione del Comune di Pergine della mozione su Control Arms – manca di alcuni dati centrali se si vuole affrontare il tema del commercio di armi. La legislazione nazionale che ne regolamenta le esportazioni è caratterizzata da un dualismo di fondo che vede le armi ad uso militare sottoposte alla normativa della legge 185/90 e le armi civili sottoposte alla disciplina della legge 110/75.
31 maggio 2006

armi leggere E proprio grazie a quest’ultima legge che le 20mila Beretta della Polizia italiana sono state facilmente trasferite dalla ononima azienda bresciana in Iraq, finendo in mano agli “insorti” della resistenza irachena. Poi con un decreto ‘salva-Beretta’ il Governo Berlusconi ha salvato la storica azienda bresciana dal richio di ritiro della licenza.

Tra i facili dati ‘sparati’, come si può dimenticare che l’Italia è il secondo produttore al mondo di armi leggere e di piccolo calibro con un ammontare pari a 298,7 milioni di dollari, preceduta dagli Stati uniti con 741,4 milioni di dollari. Questi dati emergono dal rapporto ‘Small arms survey 2004’ presentato a Ginevra da cui emerge la grave lacuna della legislazione italiana nei confronti degli intermediari di armi leggere, coloro che organizzano i trasferimenti di armi in Italia verso destinazioni vietate o sotto embargo delle Nazioni unite senza farle passare dal territorio italiano.

I traffici italiani di armi sono ben documentati nel libro "Le armi del Bel Paese" di Elisa Lagrasta. Secondo i dati dell'Istat tra il 1999 e il 2003 l'Italia ha esportato 1 miliardo e 568 milioni di euro di armi civili, rappresentate da pistole, fucili, relative munizioni ed esplosivi e tra i vari acquirenti compaiono paesi in conflitto come Etiopia e Eritrea e dove si verificano gravi violazioni dei diritti umani come il Congo Brazaville, principale acquirente africano di armi italiane di piccolo calibro.

Considerati questi dati ufficiali, il Sig. Carretta potrebbe presentare le sue scuse ai consiglieri firmatari della mozione che hanno invece dimostrato di aver compreso la complessità del problema e deciso di intervenire con delle richieste concrete senza alcun tipo di approcio ideologico.

Il prossimo 26 giugno inizierà a New York la Conferenza dell’Onu dedicata alle armi leggere e li verranno presentate le migliaia di foto-adesioni raccolte in Italia (un migliaio in Trentino) e l’adesione alla Campagna arrivato dai Consigli comunali di Mori, Rovereto e Trento.

Andrea Trentini, GAN (Gruppo Ambiente e Nonviolenza) di Rovereto

PS: Alla Nuova Zelanda NON vendiamo aerei di nessun tipo: nell’ultimo quinquennio con 3,2 milioni di euro di commesse la Nuova Zelanda risulta infatti al 63mo posto delle vendite di armi italiane di poco superiori a quelle che l’Italia vende… allo stato del Vaticano.

Invece, la Relazione sull’export di armi documenta che nell’ultimo quinquennio più del 45% delle armi Italiane sono state commissionate e esportate a Paesi del Sud del mondo… per buona pace di chi invece che documentarsi preferisce.. disinformarsi.