Fuori le atomiche dall’Italia
Mantenere lì quelle atomiche è anche un vero e proprio tradimento: si preferisce accodarsi alla volontà di un governo straniero piuttosto che rispettare la volontà dei propri cittadini.
Scriveva Günther Anders, quasi cinquant’anni fa, a proposito della pretesa di politici e militari a decidere nel campo dei problemi atomici senza coinvolgere la popolazione, invitata a non immischiarsi: “Se la parola ‘democrazia’ ha un senso, è proprio quello che abbiamo il diritto e il dovere di partecipare alle decisioni che concernono la ‘res publica’, che vanno, cioè, al di là della nostra competenza professionale e non ci riguardano come professionisti, ma come cittadini o come uomini. E non si può dire che così facendo ci ‘immischiamo’ di nulla, poiché come cittadini e come uomini siamo ‘immischiati’ da sempre, perché anche noi siamo la ‘res publica’. E un problema più ‘pubblico’ dell’attuale decisione sulla nostra sopravvivenza non c’è mai stato e non ci sarà mai.”
Ecco, noi abbiamo deciso di immischiarci: la questione nucleare è troppo importante per lasciarla in mano ai generali.
Per questo abbiamo costituito, in appoggio a questa azione legale, il Comitato “Via le Bombe” e chiediamo a tutti di aderirvi. Il comitato interverrà nella causa a nome di tutti i suoi aderenti e quanti più saremo, tanto maggiore sarà l’impatto di questa azione legale: immaginate quale effetto dirompente potrebbero avere centinaia, migliaia, e – perché no – milioni di persone che chiedono il rispetto della legalità internazionale, che esigono di essere trattati come cittadini e non come ostaggio o bersaglio delle partite a Risiko planetario tra i signori della guerra.
Così come, quattro anni fa, pochi ragazzi si misero in testa di far sventolare la bandiera della pace da ogni balcone e nel giro di qualche mese pochi fiocchi divennero valanga, così anche oggi tanti piccoli gesti, ciascuno il segno di un impegno personale e collettivo, possono innescare una reazione a catena di proporzioni inimmaginabili.
Tocca a noi scegliere, cos’è che vogliamo veder deflagrare: un’esplosione di pace o gli arsenali nucleari.
di Tiziano Tissino
PROGRAMMA
Il programma delle iniziative è disponibile anche in formato PDF, per agevolarne la diffusione: clicca qui per scaricarlo.
Convegno "Fuori le atomiche dall'Italia, fuori le atomiche dalla Storia"
Sabato 5 agosto
Gorizia, Piazzale della Transalpina, ore 21.00
Incontro di riflessione, a cura della Comunità Arcobaleno di Gorizia,
per ricordare Hiroshima e Nagasaki e per dire no alle bombe atomiche
A Pordenone, ritrovo e partenza per Gorizia alle 19.30, presso l’oratorio di
Vallenoncello
Domenica 6 agosto
Aviano, di fronte alla Base USAF, ore 8.00
Cerimonia in ricordo di Hiroshima, nell’ora dello sgancio dell’atomica (8.12)
È stato invitato il Presidente della Camera, on. Fausto Bertinotti
7 AGOSTO
1ª sessione (ore 9.30 - 13.00)
Interventi di saluto delle autorità locali e del Coord. Reg. Enti Locali
per la Pace
Stefania Maurizi, giornalista, autrice del libro “Una bomba, dieci
storie: gli scienziati e l’atomica”
Francesco Polcaro, del Comitato Scienziate/i contro la Guerra
Luciano Benini, MIR, fisico nucleare
un rappresentante di IALANA, (Associazione Internazionale dei Giuristi
contro le Armi Nucleari)
Franco Juri, giornalista e pacifista sloveno
2ª sessione (15.00 - 19.00)
Proiezione documentario “Le Gru di Sadako: l’umanità contro l’atomica”
Andrea Bellavite, consulente regione FVG per la nuova legge reg. sulla pace.
Francesco Martone, senatore, ref. italiano PNND (Parliamentarian Network
for Nuclear Disarmament)
Lidia Menapace, senatrice, componente della Commissione “Difesa”
Luisa Morgantini, MEP, Presidente Commissione Sviluppo dell’Europarlamento
8 AGOSTO
Ispezione dei cittadini alla Base Usaf di Aviano
Nel 1997, mentre l’attenzione internazionale era tutta puntata sulle
ispezioni dell’UNSCOM in Iraq, molti pacifisti in tutto il mondo
cercavano nuovi strumenti per far notare come fossero proprio le cinque
potenze nucleari ufficiali (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e USA) a
violare per prime il Trattato di Non Proliferazione. Nacque così l’idea
di “Ispezioni di cittadini”: in mancanza di ispettori ufficiali
dell’ONU, sarebbero stati i cittadini stessi a prendersi la
responsabilità di sostenere il diritto internazionale, ispezionando i
siti nucleari sul proprio territorio.
Abolition 2000, una rete mondiale che chiede l’eliminazione completa
delle armi nucleari, ha elaborato un Mandato, in cui assegna ai
“Citizens’ Weapons Inspectors” il compito di ricercare e documentare la
presenza di armi atomiche. Tale mandato si basa su quello assegnato agli
Ispettori Onu in Iraq. Pertanto, anche gli Ispettori dei Cittadini
rivendicano il diritto di accedere a qualsiasi sttruttura militare,
senza preavviso e senza necessità di autorizzazione. Da allora, decine
di “Ispezioni” si sono svolte negli USA ed in vari paesi europei.
http://www.motherearth.org/inspection/
Rifacendoci a questi precedenti, la giornata di martedì 8 agosto verrà
dedicata ad una “Ispezione dei Cittadini” alla Base Usaf di Aviano.
Verrà costituita una delegazione qualificata di Cittadini-Ispettori
composta da Parlamentari, esponenti della Società Civile e degli Enti
Locali, tecnici e scienziati, attivisti dei movimenti per la pace e i
diritti umani, che chiederà di visitare la Base, ed in particolare gli
shelters che ospitano le atomiche.
Se questo ci sarà negato, cercheremo, in maniera pacifica, determinata e
rigorosamente nonviolenta, di bloccare almeno per un giorno la base
Usaf, con l’obiettivo di far emergere la contraddizione di quei governi
che, in nome della pace, della sicurezza e della democrazia, fanno la
guerra, alimentano il terrore, nascondono la verità ai loro cittadini.
Mercoledì 9 agosto
Aviano, di fronte alla Base USAF, ore 11.00
Cerimonia conclusiva nell’ora dell’atomica su Nagasaki
Gli enti locali per la pace e gli aderenti alla rete “Mayors for Peace” sono
stati invitati ad essere presenti con il proprio gonfalone.
Video del convegno "Stop the war" registrato al Rototom Sun Splash clicca qui per scaricare i video