Centro di Educazione alla Pace di Rovereto

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Libano: 'sospendere l'accordo di cooperazione militare'

“Al Governo Italiano si richiede un segno efficace verso la pace interrompendo l'accordo di cooperazione militare con Israele approvato nel maggio 2005 e di farsi portatore in ambito internazionale di un immediato embargo di armi delle parti in conflitto”. Questo punto è parte delle richieste fatte al Governo Prodi dalla delegazione di organizzazioni della societa’ civile italiana da pochi giorni tornata dal Libano. Nel documento di sintesi si rilancia alla società civile italiana la richiesta di riprendere con forza una mobilitazione per la pace in Medioriente. Sabato 12 agosto un convoglio umanitario guidato dalla società civile libanese e internazionale, partirà da Beirut alle 7 di mattina alla volta di Tiro, per portare aiuti alle popolazione colpite del sud. E’ la prima azione di interposizione autorganizzata dalla società civile, per fermare la guerrra, che partirà da Beirut per il sud, sfidando le bombe.
11 agosto 2006

La delegazione di organizzazioni della societa’ civile italiana che è stata in Libano dal 5 al 9 agosto ha prodotto un documento di sintesi che comprende una serie di richieste dirette al Governo italiano tra cui:

1. Il cessate i fuoco immediato a tutte le parti in conflitto senza condizioni e l’apertura di negoziati: che la parola torni immediatamente alla diplomazia;
2. La costituzione e il rispetto di corridoi umanitari. Consentire l'attracco delle navi, i collegamenti aerei a scopo medico sanitario, la libera circolazione dei mezzi di soccorso, sono azioni minime consentite dal diritto in situazioni di guerra ma non permesse in questo momento in Libano, dalle forze israeliane.
3. Richiesta del rispetto di tutte le convenzioni umanitarie internazionali.
4. Al Governo Italiano si richiede un segno efficace verso la pace interrompendo l'accordo di cooperazione militare con Israele approvato nel maggio 2005 e di farsi portatore in ambito internazionale di un immediato embargo di armi delle parti in conflitto.
5. Chiediamo che sia attivata una commissione internazionale per verificare l'uso di armi non convenzionali.
6. Massimo impegno e trasparenza nella gestione degli aiuti favorendo il sostegno diretto alle le reti e coordinamenti di ONG libanesi e palestinesi che, senza distinzione di appartenenza, stanno facendo fronte comune impegnandosi per l’accoglienza e l’assistenza ai profughi e agli sfollati.
7. Si ritiene inoltre che per una pace duratura in Medio Oriente possa solo basarsi sul rispetto del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite, a partire da quelle che richiedono a Israele il ritiro dai territori occupati in Palestina, Siria e Libano;

Alla società civile italiana la delegazione chiede di riprendere con forza una mobilitazione per la pace in Medioriente partendo da iniziative dal basso volte a favorire :

- Iniziative sui territori che mettano al centro in ogni suo aspetto il conflitto in corso (incontri dibattiti proiezioni, teatro di strada, azioni dirette nonviolente coinvolgimento enti locali,gemellaggi , bandiere di pace in luoghi visibili etc) .
- Sostegno concreto (raccolta fondi o materiali ) alle organizzazioni italiane che hanno attivato progetti di aiuto nell’area in conflitto.
- Partecipazione o dare diffusione delle iniziative della società civile libanese rivolte alla comunità internazionale tra queste:

Intanto si segnala che la società civile libanese e internazionale, si mobilita ad un mese dall’inizio del conflitto per portare aiuti alle popolazioni colpite del sud del paese.

Sabato 12 Agosto, un convoglio umanitario guidato dalla società civile libanese e internazionale, partirà da Beirut alle 7 di mattina alla volta di Tiro, per portare aiuti alle popolazione colpite del sud.
E’ la prima azione di interposizione autorganizzata dalla società civile, per fermare la guerrra, che partirà da Beirut per il sud, sfidando le bombe.
La società civile libanese e internazionale si mette in marcia per raggiungere il sud, portare medicinali, aiuti umanitari e la solidarietà del popolo libanese e internazionale, con una carovana di circa 30 macchine che in 24 ore raggiungerà Tiro

Per maggiori informazioni, visitate il sito:
Lebanon solidarity

Allegati

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