Il GAN a Brescia per "riconvertire EXA"
Obiettivo della presenza è sostenere le richieste della Campagna "Disarmiamo Exa" con iniziative di informazione e di sensibilizzazione creativa con teatro di strada e simbolici "occhi" che vigileranno intorno ai padiglioni della terza rassegna mondiale di armamenti in quanto ad ampiezza espositiva e prodotto promosso, la prima in quanto ad afflusso di pubblico l'unica al mondo in cui è consentito l'ingresso a tutti i cittadini, minori compresi.
E proprio sulle armi esposte a Exa i GAN vogliono evidenziare come la fiera che secondo la pubblicistica degli organizzatori promuove l'uso delle "armi sportive e dell'outdoor" in realtà è ampliata alle armi da difesa personale e ad articoli antisommossa per le polizie di tutto il mondo, armi che pur non essendo classificate "da guerra", per la legge italiana, sono state vendute illegalmente e usate nell'ultimo decennio nei conflitti che hanno insanguinato il pianeta. Secondo gli studi dell'ONU, tra il 1990 e il 2000 le sole armi leggere hanno provocato nel mondo più di 5 milioni di morti - la metà dei quali bambini- e 2,5 milioni di disabili gravi. Lo stesso Kofi Annan, segretario generale dell'ONU, ha dichiarato che "Le armi leggere sono armi di distruzione di massa".
L'inquietante presenza di queste armi all'interno di una mostra aperta al grande pubblico, compresi i minori (contrariamente a quanto accade per eventi analoghi nel resto del mondo) ha portato il Consiglio Comunale di Brescia, lo scorso 15 marzo, ad approvare una mozione che invita gli organizzatori dell'evento ad esporre in aree separate le armi da caccia (visibili a tutti) e le armi cosiddette leggere (accessibili ai soli operatori del settore). Una chiara ammissione della presenza di armi da guerra che uccidono ogni giorno nel mondo e che vedono il distretto di Brescia produrne il 90% dell'intero ammontare prodotte in Italia (3° paese al mondo). "Non possiamo più accettare che questi strumenti di morte siano pubblicizzati e venduti come se fossero merci "normali" - dichiara Andrea Trentini del GAN del Trentino - per questo sosteniamo la richiesta di cambiamento del regolamento della fiera in modo che non possa più esporre armi impiegate per uccidere degli esseri umani, anche se non classificate ufficialmente come armi belliche". A fare da controfiera quest'anno ci sarà ExPa - Exposizione Pace - che dal 16 a domenica 18 aprile esporrà nel centro della città un mercato aperto sulle esperienze di costruzione di alternative di pace.
E fuori dai padiglioni saranno le "carte della Riconversione" che con una serie di immagini alterneranno le "armi di morte" con le produzioni industriali non belliche. E qui verrà richiamato il grave disimpegno che la giunta regionale della Lombardia guidata da Formigoni ha tenuto verso la legge 6 / 94 che gia dieci anni fa ha istituito un'"Agenzia per la riconversione dell'industria bellica", con il compito di incentivare progetti di riconversione delle aziende armiere lombarde. Purtroppo, dall'insediamento dell'ultima Giunta regionale l'Agenzia non è più stata convocata e la legge istitutiva non è stata rifinanziata. Per questo i GAN aderiscono alle richieste della Rete regionale " Disarmo Lombardia" - Disarmo Lombardia www.disarmolombardia.org - chiedendo un rilancio della legge in vista di una politica che anche a livello europeo si ponga come obiettivo la riconversione dell'industria bellica e il ripudio della guerra come risoluzione dei conflitti internazionali.