Centro di Educazione alla Pace di Rovereto

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Fiaccolata e spettacolo - sabato 31 dicembre 2011

Spettacolo della compagnia teatrale 'Itineraria'
IDENTITA' DI CARTA - una sola razza: la razza umana
Sala Filarmonica - Corso Rosmini n. 86 - Ingresso gratuito
sabato 31 dicembre ‘11 - ore 20.45
13 dicembre 2011

In 80 minuti di parole e musiche lo spettacolo porta il pubblico a prendere atto dei dati reali sul fenomeno dei migranti, a riflettere e a liberare il tessuto del loro immaginario dai virus del pregiudizio, dell'intolleranza, della chiusura identitaria: perché una società che si chiude in se stessa, che cede alla paura delle differenze, è una società meno libera e meno democratica.

identita di carta Lo spettacolo ha ottenuto il Patrocinio della Campagna “Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti", del Ministero dei Beni e delle Attività Culturalie del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano. 

A seguire la tradizionale fiaccolata per la Pace che sarà centrata sul tema dei diritti dei migranti e sarà momento per raccogliere adesioni alla campagna di iniziativa popolare 'L'Italia sono anch'io' - http://www.litaliasonoanchio.it

Promuovono le associazioni Tam Tam per Korogocho, Comitato delle ass. per la Pace e i Diritti Umani e il Comitato ‘Non laviamocene le mani’

Sinossi dello spettacolo della compagnia teatrale 'Itineraria'

Uno spettacolo che ripercorre la lunga storia del razzismo in Europa per far riflettere sui temi dell'esclusione dell'altro – il diverso: migrante, diversamente abile, omosessuale, rom – e della ridicola e triste difesa della nostra identità.

Lo spettacolo nasce da una ricerca attenta e sensibile su questo tema nella storia italiana, attingendo ai molti saggi scritti sull'argomento, ai dati del fenomeno migratorio, a fatti di cronaca quotidiana e alla propria storia personale, questo testo teatrale che «vuole far discutere e riflettere usando l'emozione che il teatro ti dà, spingendoci a uscire dall'indifferenza e dalla rassegnazione e darci energia per difendere la dignità di una sola razza, quella umana». Il palcoscenico è spoglio, semplice: due tavolini, due sedie e un piccolo armadio che contiene documenti, dati, informazioni sul fenomeno migratorio e notizie sulla politica della paura e i suoi effetti discriminanti.

Le musiche – scelte da Maria Chiara Di Marco – e le luci – ammaestrate da Karim Abou El Dahab – valorizzano la scena e scandiscono il ritmo delle parole degli attori. Ma è un palcoscenico in trasformazione, nel corso dello spettacolo la scena cambia, diventa lo spazio delle narrazioni dei migranti, di chi «cade nell'inganno» di una terra ospitale e amica. E cambiano gli attori, diventano i sindaci sceriffi dell'Italia che introduce il reato di clandestinità, che uccide Abdoul che ha rubato due pacchetti di biscotti in un bar a Milano, che accoglie gli immigrati rinchiudendoli nei Centri di Identificazione ed Espulsione CIE. - info su http://www.itineraria.it