Centro di Educazione alla Pace di Rovereto

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Stupro di Marco: basta violenza e riflettiamo sul senso dell'accoglienza

30 luglio 2014

La Segreteria del Comitato delle associazioni per la pace e i diritti umani, si unisce a tutti i cittadini roveretani nella solidarietà con la vittima dell’atto criminoso che si è verificato a Marco pochi giorni fa.

Contemporaneamente esprime la sua preoccupazione per le dichiarazioni e i numerosi interventi di cittadini ed esponenti di forze politiche che hanno sentito il bisogno di attaccare immediatamente e con forza la presenza dei rifugiati nel campo della protezione civile di Marco

Su internet i commenti dei lettori dei quotidiani locali sono a dir poco inquietanti, carichi di odio e di violenza, giudicano, condannano, insultano.

Eppure sono tre anni che i migranti arrivano a Rovereto e vi si fermano per periodi più o meno lunghi, il fenomeno ha riguardato diverse centinaia di persone, ed è la prima volta che si verifica un così grave caso.

Il Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto ed altre realtà associative della Vallagarina si sono impegnate sin dai primi giorni a relazionarsi con i migranti, ad ascoltarli, ad aiutarli a imparare l’italiano, ad integrarsi nel tessuto cittadino, a comprendere e rispettare gli usi e modi di vivere della società in cui si trovano. Esse continueranno su questa strada perché siamo convinti che la comunicazione, la buona comunicazione, corretta e onesta, e la conoscenza dell’altro siano la chiave con cui approcciarsi alle difficoltà che possono nascere dall’incontro.

Allo stesso modo il Comitato si impegna costantemente nell’informazione e nella sensibilizzazione riguardo al problema della violenza di genere, la violenza contro le donne che in Italia causa il ferimento e la morte di centinaia di donne ogni anno per mano non solo di sconosciuti ma molto più spesso da familiari e uomini vicini alle vittime, .

Ci poniamo quindi con decisione contro la violenza fisica dell’uomo che ha agito a Marco qualche notte fa così come contro quella verbale dei tanti uomini e donne che si sono espressi nei giorni a seguire.

Riterremmo positivo se le istituzioni volessero invitare alla calma, ad una moderazione dei toni, al rispetto dei tempi delle indagini. I media locali potrebbero cogliere l’occasione per fare dell’informazione approfondita e ben documentata sul campo e sui migranti. Non si può ignorare come il tema interessi e coinvolga molti che però sono portati a formarsi un’opinione sulla base di impressioni e per sentito dire più che su una conoscenza circostanziata dei fatti.

La segreteria del Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto