Per un'Europa solidale con i popoli che fuggono da fame e guerra
da 'Ricordati che sei stato straniero anche tu' - Vincenzo Pssserini
Il Comitato delle ass. per la Pace e i Diritti Umani e il Coordinamento associazioni della Vallagarina per l'Africa invitano all'intervento con Vincenzo Passerini mercoledì 30 settembre in piazza Loreto alle 17,30 "Per un'Europa solidale con i popoli che fuggono da fame e guerra".
Incontro promosso dal Nuovo Gruppo culturale “ALBERT SCHWEITZER”
Quello che puoi fare tu è solo una goccia nell’oceano,
ma è ciò che dà significato alla tua vita. (Albert Schweitzer)
Lettera invito
Nel vertice dei ministri dell'Interno dell'Unione europea tenutosi il 22 settembre, i governi europei hanno almeno superato la paralisi e mostrato che la loro azione può essere teoricamente determinante. Ma nessuno deve illudersi che l'accordo raggiunto modificherà significativamente la situazione sul terreno o migliori il rispetto dei diritti umani dei rifugiati che arrivano in Europa. Il numero dei rifugiati da redistribuire è ancora troppo basso rispetto all'immensità della crisi in corso. A lungo termine, la decisione di oggi va nella giusta direzione ma i leader europei devono fare 10 passi avanti, non uno solo.
Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.
Per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per chi scappa da guerra e fame
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.