L'impronta dei rifiuti - Incontro con Marco Boschini, coordinatore dei Comuni Virtuosi
'L'impronta dei rifiuti - Due o tre cose da sapere sulla loro gestione'
Incontro con Marco Boschini, coordinatore dei Comuni Virtuosi
venerdì 10 giugno 2016, ore 17.45
Torre Civica di Borgo Sacco, Rovereto
In occasione della Giornata dell’Ambiente della festa ‘Un Borgo e il suo fiume’, il Comitato delle ass. per la Pace e i Diritti Umani e il GaSud – gruppo di acquisto solidale di Rovereto invitano all’incontro sul tema ‘L’impronta dei rifiuti - Due o tre cose da sapere sulla loro gestione’.
L’incontro è programmato per venerdì 10 giugno alle ore 17.45 presso la Torre Civica di Borgo Sacco a Rovereto e chiuderà la giornata di pulizia del quartiere promossa dalla festa ‘Un Borgo e il suo fiume’ e dalla Circoscrizione di Sacco San Giorgio.
Ospite dell’incontro sarà Marco Boschini, coordinatore dell’associazione dei Comuni Virtuosi e autore di vari libri sulle buone pratiche ambientali.
Se guardiamo i dati della raccolta differenziata in Vallagarina possiamo dirci soddisfatti per la tendenza positiva che porta al mese di aprile alla percentuale del 71,09% di raccolta, un dato in crescita rispetto ai mesi precedenti in particolar modo per il cambio armadi e lo smaltimento di pneumatici.
Anche a livello italiano abbiamo negli ultimi tre anni dei dati positivi in quanto le tonnellate di rifiuti prodotte in Italia sono scese costantemente a partire dalle 31,4 milioni del 2011 alle 29,6 milioni del 2013. Italico virtuosismo? In parte, ma soprattutto una conseguenza della crisi. E’ quanto si deduce dalla fotografia fatta dal primo WAS Annual Report: nell’ultimo triennio i conferimenti sono scesi del 5,2%, ma in media il 37% dei rifiuti urbani prodotti in Italia finisce ancora in discarica, con punte di oltre il 90%. Il risultato è che con i ritmi attuali di smaltimento le discariche italiane si esauriranno addirittura entro i prossimi due anni. È sensazione diffusa, leggendo il rapporto, che le conseguenza di questo trend non siano ancora ben chiare ai policy maker, locali e non.
La revisione delle principali direttive UE che regolano il settore fisserà obiettivi al 2030 molto sfidanti, come l’aumento del riciclo al 70% e l’eliminazione delle discariche. Quello che serve a questo macrosistema è «una vera e propria strategia nazionale per i rifiuti, chiara e di lungo periodo, che sappia valorizzare – sottolinea il rapporto – le competenze e le risorse industriali italiane».
E’ necessario un modello industriale di gestione dei rifiuti nel quale l’obiettivo ‘rifiuti zero’ non è oggi solo un orizzonte culturale, lontano per alcuni, ma una possibilità tecnologica in grado di dare forza e competitività alla nostra economia.
Oggi siamo a un bivio: da una parte la conservazione che fa sì che ancora oggi quasi il 40% dei nostri rifiuti vadano sprecati e contribuiscano al consumo di territorio finendo in discarica, dall’altra la possibilità che grazie alla crescita della raccolta differenziata (che a livello nazionale ha superato il 40%) si possa percorrere la strada virtuosa del “recupero”.
L’economia circolare è il nostro futuro. Prima la imbocchiamo meglio potremo rispondere anche alle sfide che la persistente crisi occupazionale ci pone dal punto di vista della giustizia e dell’equità sociale.