Rete di Lilliput
per un’economia di Giustizia

 

Oggi sembrano valere solo le leggi dell'economia e del mercato, mentre la democrazia sta finendo nel cestino per far posto ad un sistema mondiale dominato dal potere delle multinazionali. Ma c’è chi cerca di resistere all'oppressione dell'economia e di costruire, invece, un'economia di giustizia.

La "Rete di Lilliput", riunisce associazioni e gruppi di tutt’Italia, impegnati in iniziative e Campagne per un'economia mondiale più equa e più rispettosa dell'ambiente. Gli aderenti alla rete fanno riferimento ed operano in un amplissimo spettro di realtà: nel volontariato, nel mondo della cultura, nella cooperazione Nord/Sud, nel commercio e nella finanza etica, nel sindacato, nei centri sociali, nella difesa dell'ecosistema, nel mondo religioso, nel campo della solidarietà, della pace e della nonviolenza. Attualmente, aderiscono alla rete una trentina le associazioni a livello nazionale, con oltre seicento gruppi locali.

La Rete di Lilliput è una realtà nuova (la prima mobilitazione nazionale della rete Lilliput, è avvenuta solo pochi giorni fa, in occasione del vertice di Seattle e coinvolgendo gruppi di 60 diverse città) che però viene da lontano: il percorso che ha portato alla sua costituzione è nato già alcuni anni fa, con la costituzione del Tavolo di Coordinamento Intercampagne, da parte di un pool di associazioni e campagne impegnate sui temi di un’economia di giustizia.

L’obiettivo a lungo termine della Rete è la costruzione di un mondo dove ogni abitante della terra possa soddisfare i propri bisogni materiali, sociali e spirituali fondamentali nel rispetto dell'integrità dell'ambiente e del diritto delle generazioni future ad ereditare una Terra feconda.

Questo ad un mondo per tutti, passa oggi necessariamente per un no alle scelte economiche delle imprese, dei governi, delle istituzioni internazionali che condannano miliardi di persone alla miseria, violando i fondamentali diritti di ogni essere umano. Scelte che concentrano il potere nelle mani di pochi anteponendo la logica del profitto, del consumo, del risanamento finanziario e del pagamento del debito alla salvaguardia della vita, della dignità umana, della salute e dell'ambiente.

Le strategie d'intervento della rete Lilliput sono l'informazione, per accrescere la consapevolezza a tutti i livelli, e la denuncia, il consumo critico ed il boicottaggio per condizionare i centri di potere, ma comprendono anche le iniziative di economia alternativa come il commercio equo, la finanza etica, le reti di economia locale, i gruppi di acquisto, il tutto mantenendo un costante rapporto di dialogo e di collaborazione con gli altri gruppi e le altre reti del nostro come di tutti i paesi del Nord e del Sud del mondo.

La recente sconfitta dell'Accordo multilaterale sugli investimenti, lo stop che l'Organizzazione mondiale del commercio ha subito a Seattle dimostrano che i piccoli del pianeta, insieme possono fermare il 'gigante Gulliver', contrapponendo alla globalizzazione del potere economico una globalizzazione dal basso, la globalizzazione della giustizia.

Al momento, aderiscono alla rete Lilliput: Cocoricò, Campagna Chiama L'Africa, Campagna Globalizza-azione dei popoli, Sdebitarsi, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Campagna Dire mai al MAI - Stop Millennium Round, CTM Altromercato, NIGRIZIA, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Mani Tese, AIFO, Bilanci di giustizia, Pax Christi, Beati i costruttori di pace, WWF, Rete Radiè Resch, Associazione Botteghe del Mondo, Banca Etica, Movimento Nonviolento/Azione Nonviolenta, Peacelink, Associazione Culturale Punto Rosso - Libera Università Popolare, Forum Mondiale delle Alternative, Ass. Italia-Nicaragua.