Club umanista dei giornalisti


Il Club umanista dei giornalisti è un'associazione informale di persone che contribuiscono volontariamente alla creazione di Buone Nuove e che si incontrano sia in rete che nel mondo reale con gli obiettivi che trovate qui sotto in questa prima dichiarazione che è un primo materiale di stimolo e che attende i vostri contributi, le vostre osservazioni e commenti.

SCRIVETECI !!!


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Il Manifesto che segue è il documento di fondazione del "Club umanista dei Giornalisti"; il club è aperto a tutti tranne a coloro che sono a favore della discriminazione e della violenza; gli aderenti al club, che è un'associazione libera e informale tra persone comuni, non necessariamente tutti giornalisti professionisti, sono d'accordo col Documento del Movimento Umanista, ispirandosi in particolare al punto in cui dice:

“E certo già oggi il settore della Stampa, che è a diretto contatto con la tragedia di ogni giorno, è in condizioni di prendere un indirizzo umanista; lo stesso vale per quei settori intellettuali le cui opere sono in netta opposizione con i modelli sostenuti da questo sistema inumano."

Per fare questo nel nostro settore crediamo sia opportuno sottolineare anche il punto in cui il Documento dice:

"Gli umanisti sono donne ed uomini di questo secolo, di quest'epoca. Ritrovano nell'Umanesimo storico le proprie radici e si ispirano agli apporti di diverse culture e non solo di quelle che in questo momento occupano una posizione centrale. Sono inoltre uomini e donne che si lasciano alle spalle questo secolo e questo millennio e che si lanciano verso un mondo nuovo.
Gli umanisti sentono che la loro storia passata è molto lunga e che quella futura lo sarà ancora di più. Pensano all'avvenire mentre lottano per superare la crisi generale del presente. Sono ottimisti, credono nella libertà e nel progresso sociale.
Gli umanisti sono internazionalisti, aspirano ad una nazione umana universale. Hanno una visione globale del mondo in cui vivono ma agiscono nel loro ambiente. Non desiderano un mondo uniforme bensì multiforme: multiforme per etnie, lingue e costumi; multiforme per paesi, regioni, località; multiforme per idee e aspirazioni; multiforme per credenze, dove abbiano posto l'ateismo e la religiosità; multiforme nel lavoro; multiforme nella creatività.
Gli umanisti non vogliono padroni; non vogliono dirigenti né capi, e non si sentono rappresentanti o capi di alcuno. Gli umanisti non vogliono uno Stato centralizzato né uno Stato Parallelo che lo sostituisca. Gli umanisti non vogliono eserciti polizieschi né bande armate che ne prendano il posto.
Ma tra le aspirazioni degli umanisti e la realtà del mondo d'oggi si è alzato un muro. E' ormai giunto il momento di abbattere questo muro. Per farlo è necessaria l'unione di tutti gli umanisti del mondo."

 

Manifesto per un Giornalismo Umanista


La barbarie è sotto gli occhi di tutti: un punto di vista, un pensiero unico, viene spacciato come la realtà stessa.
Un tema devozionale, io sono il denaro Dio tuo, non avrai altro Dio all'infuori di me, si pretende sia la verità.
Questo punto di vista genera un'attenzione alla realtà, un modo di raccontarla, di filtrarla, di comprenderla che aiuta a perpetuare un sistema inumano, tentando di formare le coscienze ad un atteggiamento rassegnato, "tanto non c'è niente da fare", se non esplicitamente complice.

Contro questo vediamo levarsi non le voci della ragione o del cuore ma terribili irrazionalismi, non a caso esaltati da mass-media preoccupati solo di vendere, schiavi dell'audience e dello share, sorretti da meravigliose campagne di sondaggi "scientifici" la cui "obbiettività" sta nella proliferazione della menzogna e della malafede.

Questa situazione deve cessare; già è cessata nel cuore delle persone umili preoccupate del proprio vicino e del destino del mondo, nelle azioni dei giovani cronisti, semplicemente desiderosi di fare il loro lavoro secondo la loro coscienza, nel giornalismo no-profit dei mille fogli e bollettini, nei reporters senza frontiere che lottano per la libertà di stampa e di pensiero.

Dobbiamo rafforzare nella coscienza delle persone una nuova sensibilità che vede in ogni altro essere umano un grande e ricco mondo in sviluppo, che vede in ogni situazione una nuova possibilità di crescita, di contributo positivo ad un mondo semplicemente e definitivamente umano. Per questo crediamo che il ruolo di una stampa non asservita al potere attuale possa essere un ruolo di grande importanza.

Ci rivolgiamo ai giornalisti che sappiamo essere in contatto diretto con la miseria della gente perché si ribellino alla dittatura del denaro, alle leggi dell'indifferenza, alla logica del profitto; ci rivolgiamo perché crediamo in un giornalismo formativo, non solo informativo, perché il peso e l'influenza dell'informazione è sempre più grande in questo mondo.

Crediamo in un giornalismo onestamente di parte, che definisca con chiarezza da che parte sta, rifiutando l'ingenua pretesa dell'obiettività.

Noi staremo dalla parte degli esseri umani, dalla parte di tutti, non importa se occupino una posizione centrale o meno nell'attuale società; noi staremo dalla parte di chi non è stato invitato alle luci della ribalta perché non ama i clamori delle azioni ad effetto ma il lavoro umile e sentito che si svolge tutti i giorni, nei quartieri, nel proprio ambiente circostante, nei luoghi di lavoro, nelle università, nelle scuole, nel suo paese di origine o a migliaia di chilometri di distanza.

Crediamo anche che il giornalismo debba essere nelle mani di tutti, non di una casta privilegiata di professionisti: per questo vogliamo creare un gruppo di lavoro che non dipenda da "titoli" professionali ma dalla voglia di cambiare lo situazione a partire dalla situazione esistenziale che ad ognuno tocca vivere.

Pensiamo anche ad un ambito di relazioni umane in crescita che sostituisca la dinamica individualista, carrierista e schizofrenica che domina nel mondo del giornalismo. Un sistema di relazioni che ha bisogno di sostenersi, di crescere, di diventare un nuovo sistema di vita e di lavoro.

Il lavoro che svolge da anni l'Agenzia di Stampa Umanista "Buone Nuove" è il punto di partenza concreto dal quale vogliamo sviluppare nuove attività e nuove iniziative.

Da queste premesse chiamiamo tutti, verso il futuro immaginato, verso quel futuro "di tutti e per tutti" che sta nascendo nella coscienza della gente ma che si realizzerà solo, appunto, grazie al contributo di tutti, per tutti.

 

Il Club Umanista dei Giornalisti


su internet email turquet@dada.it

http://www.umanisti.it/buonenuove/

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