Parole di Pace dai Vescovi
e dalle Conferenze Episcopali

 

- il magistero della Pace -




Dall'Omelia del Card. Carlo Maria Martini nella
Chiesa di San Celso a Milano
il
18 febbraio 2003

La pace e in particolare la pace umana, la pace storica, si paga. La tanto decantata non violenza ha un prezzo: "A chi ti vuol prendere la tunica dà anche il mantello", e costa caro dare il proprio mantello. Talora - mi diceva un amico che viveva in una società afflitta da tante guerre - si verifica che questa società vuole la pace ma non è disposta a pagarne il prezzo, con coraggio e spirito di sacrificio. E una ultima verità è che la pace umana non è come un castello fatto con blocchi di cemento che una volta costruito resiste per sempre, ma è piuttosto come un castello di sabbia che va custodito e rinnovato continuamente con attenzione e con cura. E questo perché la pace umana deve affrontare il peccato, la fragilità, l'ambizione, l'avarizia, l'avidità, l'aggressività degli uomini e quindi deve continuamente ricomporre queste forze negative per dare loro la capacità di sottomettersi a quella realtà positiva e costruttiva che è la pace. Dunque la pace richiede la nostra preghiera ma richiede anche la capacità di sacrificio, il realismo e la rinuncia. Non basta gridare "pace, pace": bisogna essere disposti a fare i sacrifici necessari, bisogna pregare intensamente, accogliere questa pace da Dio come dono e difenderla come prezioso bene umano. Bisogna, come fa il Papa, per essa incessantemente lavorare con creatività e intelligenza e non bisogna spaventarsi degli insuccessi. Come ci insegna Gesù bisogna perdonare settanta volte sette, e così dobbiamo continuamente ricostituire legami di riconciliazione, di perdono e di pace.


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