SETTORI DI LAVORO

 

EDUCAZIONE ALLA PACE

L'educazione alla pace è sempre stato un aspetto importante del la-voro di Pax Christi. Dagli inizi, fino ai nostri giorni, molti insegnanti ed educatori hanno fatto parte del movimento. Nei primi tempi si inse-gnava ciò che veniva chiamato: le vie per la pace interiore e spirituale. Oggi l'educatore alla pace ricorre ad un lungo ventaglio di metodi pe-dagogici con i quali trasmettere e stimolare attitudini e conoscenze, per creare un'interazione autentica, dinamica e giusta con l'ambiente. La cultura della pace esige la promozione di una coscienza critica, aperta, creativa, in grado di assumere la diversità, il cambiamento e la passione del futuro.
Va però anche detto che, se l'educazione alla pace è una sfida in vista di una scuola sostanzialmente diversa, è oggi l'unica strada percorribile per la crescita dell'uomo planetario e di una società solidale. Molte iniziative sono sbocciate in questi anni su tutto il territorio nazionale in questo campo e vale la pena di ricordare, che in molti casi, prota-gonisti sono stati proprio i gruppi di Pax Christi.

SPIRITUALITÀ E PASTORALE DELLA PACE

Nel 1967 papa Paolo VI lanciò un appello per la prima giornata mon-diale per la pace, da organizzarsi ogni anno il I gennaio.
Da allora le Sezioni Nazionali organizzano delle attività speciali per fa-re della giornata mondiale della pace una giornata di preghiera e di studio; alcune danno vita ad una settimana per la pace, altre diffondo-no il messaggio del Papa attraverso loro pubblicazioni o con docu-menti appositi. Accanto a ciò le Sezioni si interessano al tema: "Chie-sa e pace" con materiale di approfondimento e mediante l'organizzazione di conferenze e seminari. Il gruppo di lavoro "Chiesa e pace" di Pax Christi internazionale occupa un posto molto importante. In un certo senso questa Commissione comprende tutti i lavori e tutte le preoccupazioni delle altre Commissioni di Pax Christi.

Vengono af-frontati i seguenti problemi:

1) le motivazioni per il lavoro per la pace;
2) cosa significa il nome Pax Christi;
3) qual é la differenza fra il lavoro per la pace dei cristiani e dei non-cristiani;
come il messaggio di pace può diventare una realtà di lavoro pa-storale della Chiesa.

Nel 1978 il Consiglio Internazionale incoraggiò tutte le Sezioni a riflet-tere sulla spiritualità della pace. L'ampio lavoro sviluppato trovò coro-namento nel Congresso di Nassogne in Belgio (1981). Dopo Nassogne si sono organizzati sul piano internazionale degli incontri di rifles-sione ed approfondimento teologico, e si è dato vita a ritiri interna-zionali.
Anche in Italia c'è sempre stata una gran disponibilità su questi temi. Coordinamenti e Gruppi hanno inviato lettere ed appelli ai Vescovi per sollecitare una pastorale per la pace.

Non sono mancati convegni di studio nazionali e locali di riflessione biblica, di catechesi, di teologia della pace.

La sezione italiana ha anche collaborato nella pubblicazione di alcuni libri: "Il disarmo e la pace" - documenti del magistero, riflessioni teo-logiche, problemi attuali - edito dai Dehoniani (1982) e "Comunità cri-stiane per una cultura di pace" edito dalla Queriniana (1983).

NONVIOLENZA

Pax Christi sin dalle origini si interessò all'azione e alle ricerche sulle alternative non-violente. Questo interesse per la ricerca e la creazione di un'alternativa non-violenta, vitale per uscire dal vicolo cieco della di-fesa nucleare moderna, per l'elaborazione di una filosofia di cambia-mento sociale e per un'azione non-violenta, è oggi una delle caratteri-stiche principali dei movimenti di pace.
Si parlò già di non-violenza nel 1955, ad un Congresso organizzato in Francia su: "Azione cristiana e non-violenza". Oggi, quasi tutte le Se-zioni lavorano sulla non-violenza, o stimolano le azioni non-violente della base, o incoraggiano le ricerche e le pubblicazioni in merito, so-prattutto sui tre punti fondamentali:
1) la teoria, la pratica e l'azione non-violenta;
2) il servizio militare e l'obiezione di coscienza;
le altre obiezioni (fiscale, professionale, bancaria, elettorale).

Evidentemente, un movimento cattolico, la cui spiritualità si fonda nella Bib-bia e nella tradizione cristiana, deve interessarsi continuamente all'obiezione di coscienza. È quanto attualmente si fa specialmente sotto l'aspetto morale, etico e religioso. Sul piano internazionale il me-todo e l'iniziativa non-violenta sono stati approfonditi con incontri e convegni sulla situazione irlandese, in Irlanda del Nord, con seminari internazionali ad Anversa e durante il Consiglio Internazionale di Vicenza del 1986. Alcune Sezioni si interessano della teoria ed esaminano come la resi-stenza civile e la rivoluzione non-violenta possano essere sviluppate come alternative alla violenza e alla repressione. Altre approfondisco-no la difesa civile, un tema più specializzato e più scientifico. Molte pubblicazioni sono state edite dalle Sezioni su questi temi. Ma non bi-sogna dimenticare l'interesse suscitato da riunioni, congressi, digiu-ni, ore di silenzio, azioni dirette non-violente (nostre presenze ci sono state contro la Mostra Navale Bellica a Genova, contro l'Esposizione Armiera EXA di Brescia in tutte le sue edizioni fino all'ultima 2000, contro i Tornado a Piacenza).
In un Convegno intitolato "Per le Obiezioni, una sfida per la Pace" te-nutosi a Milano nel 1984, si è approfondito il senso delle varie obiezio-ni (al servizio militare, alle spese militari, di coscienza professionale, alla produzione delle armi).
Precedentemente, il Congresso di Napoli del 1982, aveva deciso di "aderire" alla Campagna per l'Obiezione alle spese militari. Nel 1986, con il Congresso di Rocca di Papa, il movimento ne diventa ente "pro-motore".

In questi ultimi anni contro l'apartheid si è sviluppata anche l'obiezio-ne bancaria, che invita i risparmiatori a non investire in istituti di credito con notevoli capitali investiti in paesi dove vengono lesi i diritti umani.
Recentemente, con altre organizzazioni che operano per la Pace e la Giustizia, Pax Christi Italia ha promosso la campagna "Scrivi alle Banche Armate" per chiedere alle rispettive Banche di non finanziare la compra vendita delle armi, pena la chiusura del conto. Ha inoltre partecipato molto attivamente alla "Campagna contro le mine antiuomo", insignita del premio Nobel per la Pace.

L'obiezione elettorale è l'ultima nata nel campo delle obiezioni. Essa non significa certamente astensione dal voto, ma mira a cambiare le scelte di governo mediante l'elezione di persone impegnate concre-tamente per la pace.
Detta anche "controllo del mandato parlamentare", è già stata da noi attuata in occasione delle elezioni politiche del 1987, con "Democra-zia è partecipazione", ed europee del 1989, con "Per un'Europa soli-dale e non-violenta".

DISARMO E SICUREZZA

Pax Christi ha sviluppato costantemente l'interesse e il lavoro per i problemi del disarmo e della sicurezza.
Il punto di partenza fu il Congresso internazionale che si tenne a Ber-gamo nel 1966, nel corso del quale il movimento si riconobbe come gruppo di pressione politica, nello spirito dello schema 13 del Conci-lio Vaticano Il (Gaudium et Spes). Questa decisione implicò nuove re-sponsabilità e nuovi accostamenti, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza ed il disarmo. La storia delle iniziative di Pax Christi, sul disarmo e sulla sicurezza si appoggia ai lavori della Conferenza Inter-nazionale di Studi tenutasi a Lovanio nel l977 ed avente per tema: "La sicurezza europea nel contesto mondiale".
Risale a tale anno la fondazione della Commissione Internazionale sul Disarmo e la Sicurezza, anche se si sentiva da tempo la necessità di un dialogo aperto all'interno del movimento, su tali problemi.
La Commissione ricevette il mandato operativo nel Consiglio Interna-zionale di Assisi (1979) e, lavorando ininterrottamente poté proporre al Consiglio Internazionale di Lilla nel l980, l'organizzazione per l'anno internazionale per il disarmo da attuarsi nel 1981-1982.
Tutto il movimento lavorò sui problemi del disarmo e della sicurezza organizzando varie attività in merito.
L'impegno delle Sezioni portò alla stesura del "Manifesto sul Disar-mo", approvato durante il Consiglio Internazionale di Stoccarda nel maggio 1982. Il Manifesto venne presentato e distribuito alle Nazioni Unite per la II sessione dell'Assemblea sul Disarmo (giugno 1982), du-rante la quale Mons. Helder Camara, in rappresentanza del Sud del Mondo e a nome di Pax Christi, fece un importante intervento in cui, tra l'altro, si chiedeva l'abolizione del diritto di veto.
Su questi temi Pax Christi ha promosso in campo nazionale convegni ed ha partecipato ad altri in campo internazionale; ma ciò che è più ri-levante ha organizzato importanti seminari sulla pace e sugli arma-menti - il primo nel 1980, il secondo nel 1981, il terzo nell 982, il quar-to nell 985- in accordo con l'Istituto di Scienze Economiche dell'Uni-versità Cattolica del 5. Cuore di Milano.
In mancanza di una facoltà o almeno di corsi di laurea presso l'Univer-sità statale su questa problematica, l'iniziativa di Pax Christi costitui-sce un simbolo ed un'esemplarità per un Paese che voglia stare al passo con la storia, come coscienza critica.
Il movimento ha sempre sviluppato un impegno prioritario contro la produzione ed il commercio delle armi, anche in collaborazione con altri movimenti raccolti dal l985 nel cartello "Contro i mercanti di mor-te". Inoltre ha stimolato con studi approfonditi un processo di ricon-versione delle industrie belliche. Infine, non va dimenticato pure lo sforzo compiuto per una presenza nel campo energetico - in occa-sione del referendum sulla scelta nucleare, con il convegno "Solida-rietà, scelte energetiche e nuovi modelli di sviluppo: chiavi della pa-ce" - ed in quello della militarizzazione del Mediterraneo, con conve-gni e pellegrinaggi sui luoghi più colpiti dal fenomeno.

RAPPORTO EST-OVEST

Pax Christi nacque, dopo la seconda guerra mondiale, per la necessi-tà sentita dai cristiani, di impegnarsi per riconciliare i francesi e i tede-schi. Recentemente il movimento senti la preoccupazione analoga di impegnarsi per un lavoro di riconciliazione fra i due blocchi dell'Est e dell'Ovest. Spinta dalla preoccupazione della pace mondiale e moti-vata dallo Spirito di Cristo che oltrepassa tutte le barriere umane, Pax Christi cercò di stabilire dei contatti, particolarmente con i cristiani dell'Europa dell'Est.
A livello internazionale tutte le attività riguardanti l'Europa dell'Est so-no coordinate dalla commissione Est-Ovest. Sorta nel l971 al Consi-glio Internazionale di Venezia, vede oggi nelle sue file la maggior parte dei rappresentanti delle sezioni e del Comitato direttivo, ed è essen-zialmente una commissione consultiva. Il suo scopo è quello di ren-dere effettiva la politica del movimento sulle questioni che riguardano l'Est e l'Ovest.
In passato il lavoro della Commissione ha giocato un ruolo importante su questi punti:
1) ridurre la tensione e quindi la probabilità di un conflitto militare tra l'Est e l'Ovest;
2) la partecipazione attiva agli incontri di Helsinki;
3) le possibili azioni di solidarietà con i cristiani dell'Europa dell'Est. Con questo spirito stabilì relazioni con la Chiesa Russa con la quale affrontò problemi molto importanti come: la condanna della corsa agli armamenti, l'invasione dell'Afganistan e una profonda riflessione sulle violazioni dei diritti dell'uomo.
Vari contatti si attuarono con dissidenti e gruppi di contestazione; Pax Christi non esitò mai a protestare vivamente e pubblicamente per la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, nei Paesi dell'Est europeo.
La Commissione organizzò pure seminari di studio con l'intervento di vari esperti sui temi: Chiesa e distensione, i diritti dell'uomo nei Paesi dell'Est.

Il lavoro fatto dalla Commissione di Pax Christi per molti anni, ha por-tato, dopo la caduta dei regimi dell'Est, ad attivare delle sezioni nazio-nali del Movimento in quella che era la Cecoslovacchia e in Polonia.

Più recentemente Pax Christi ha unito la sua voce a quella di molte altre associazioni e organismi contro il conflitto in Kossovo, regione già da anni seguita dal movimento per le sue scelte profetiche di resistenza non violenta. Per la guerra in Cecenia, Pax Christi si e' schierata tra i pochissimi che hanno assunto una posizione critica, ignorati dai media internazionali.

NORD-SUD

Il Consiglio Internazionale di Pax Christi riunito a Londra nel 1984 trattò delle relazioni tra il Nord e il Sud del mondo e degli ostacoli alla pace che vengono dalle attuali situazioni. Una Ta-vola Rotonda con la testimonianza di tre persone direttamente impe-gnate nella realtà delle Filippine, del Malawi e del Cile, e sei gruppi di studio sui differenti aspetti delle relazioni Nord-Sud, aiutarono i mem-bri del Consiglio Internazionale a capire meglio questo problema. Tutta la documentazione di questo incontro ha costituito materiale di base per un lavoro più profondo all'interno di ogni sezione nazionale per maturare questa tematica in tutto il movimento.
Ogni sezione ha fornito alla Commissione Diritti dell'Uomo il materiale scaturito dalle proprie riflessioni ed attività specifiche su questo tema; tale materiale elaborato ha costituito la base di una dichiarazione vo-tata al Consiglio Internazionale del 1985 a Bruges.
È giusto che tale tema non solo venga ripreso ed arricchito, ma rifletta la sensibilità e la problematicità dei vari Paesi, perché le conclusioni e le relative proposte d'azione possano avere quella concretezza ne-cessaria sia per essere ascoltate sia per incidere sulle decisioni na-zionali ed internazionali, a livello economico-sociale-politico.
Il rapporto Nord-Sud può essere affrontato sotto angolature diverse:

immigrazione, razzismo;
relazioni culturali tra Nord e Sud;
situazione geo-politica;
aspetti economici Nord-Sud. In particolare il commercio delle armi;
la Chiesa: Nord-Sud.

Già solo dall'elenco degli argomenti balza evidente come il rapporto con il cosiddetto "Terzo Mondo" sia complesso e come è assurdo parlare di pace e di disarmo senza porre una viva attenzione "ai diritti umani dei Paesi del Terzo Mondo, al diritto alla loro sopravvivenza e alloro sviluppo".
Quando la crisi con l'Iraq portò alla Guerra del Golfo, Pax Christi Italia si schierò in prima linea tra coloro che chiesero il non intervento dell'Italia. Recentemente, con altre Associazioni, quali Mani Tese, Nigrizia, Amani…, ha dato vita alla "Campagna Sudan" per la difesa dei Diritti Umani delle popolazioni che abitano i monti Nuba. I Viaggi in America Latina nel 1999 e 2000, in Guatemala e Salvador, hanno creato i presupposti per una collaborazione con l'Ufficio dei Diritti Umani delle Diocesi di Guatemala e Salvador e con il lavoro di alcuni aderenti al movimento che da anni operano là.

DIRITTI UMANI

Esiste uno stretto legame fra la pace, la giustizia ed il rispetto per i di-ritti umani, per cui il problema dei diritti umani è una delle priorità di Pax Christi. Considerato che i diritti dell'uomo non riguardano solo i diritti individuali ma anche i diritti collettivi economici, sociali e cultu-rali, Pax Christi ritiene di non dover separare i due aspetti, in modo che le libertà politiche e civili, l'indipendenza e l'autonomia politica ed i di-ritti dei popoli ad una indipendenza sociale, culturale ed economica, maturino parallelamente.
Da vari anni le sezioni nazionali di Pax Christi ed il movimento interna-zionale si interessano attivamente ai diritti dell'uomo, pubblicando rapporti ed organizzando azioni dirette a sostenere campagne di altre organizzazioni per i diritti dell'uomo. Principalmente ci si è interessati all'o.d.c., ai prigionieri politici, alla tortura, alla pena di morte, ai sistemi di detenzione, al razzismo, alla repressione delle minoranze ecc.
Alcuni esempi sul lavoro di Pax Christi sul piano nazionale ed interna-zionale sono: le campagne contro l'apartheid del Sud Africa e il tratta-mento dei prigionieri politici nell'irlanda del Nord; i gruppi di studio sul Medio Oriente e sull'Europa dell'Est; le azioni contro gli aiuti dell'Occi-dente ai regimi totalitari, ecc.
Nel l980 si creò una commissione internazionale sui diritti dell'uomo per coordinare le principali attività del movimento, per stabilire una politica chiara in merito ai diritti dell'uomo e per esaminare il ruolo di un movimento cattolico per la pace su questo punto, tenendo conto dello stretto legame fra i diritti dell'uomo e lo sviluppo dei popoli.

Nel l981-82 suscitò vasto interesse una missione organizzata da Pax Christi internazionale con altre organizzazioni cattoliche, in America Centrale.
Pax Christi internazionale è intervenuta pure più volte sulle violazioni dei diritti umani nell'Europa dell'Est.

ATTIVITÀ GIOVANILI ED ESTIVE

Le attività estive per i giovani sono un settore molto attivo ed importan-te per un movimento per la pace come Pax Christi.
Queste attività variano nella forma e nello stile ma il loro scopo princi-pale è quello di raggiungere la gente e di educare i giovani alla ricon-ciliazione ed alla pace.
Un mezzo con il quale Pax Christi realizzò con successo la riconcilia-zione tra i popoli, fu quello dei pellegrinaggi.
Si trattava di "Route" in cui i giovani imparavano a capirsi in uno spirito di preghiera e di riflessione. (Vezelay 1946 - Lourdes 1947).
Da questi pellegrinaggi nacque la Route Internazionale che si rivelò l'attività più importante realizzata da Pax Christi.
Per riflettere costantemente la vita del movimento, nel corso degli anni la formula della Route Internazionale è cambiata. Ogni estate circa 250 giovani si riuniscono in una determinata regione. Cam-minando a piccoli gruppi, scoprono il territorio. La notte sono ospitati nelle famiglie locali; ciò favorisce il dialogo con la popolazione. I "Routìers" riflettono sui differenti problemi della pace, sui suoi aspetti sociali e spirituali. Ogni giorno affrontano un problema nuovo.
Nel corso degli anni, migliaia dì giovani si sono incontrati nelle Routes internazionali che spesso hanno contribuito enormemente alla cre-scita delle Sezioni di Pax Christi.

Le Routes sono state così organizzate:

1977/1978 Italia 1985 Italia
1979 Spagna 1986 Germania
1980 Portogallo 1987 Inghilterra
1981 Belgio 1988 Belgio
1982 Irlanda 1989 Polonia
1983 Francia 1990 Inghilterra
1984 Olanda

1991 "Border Crossing" in Austria, Czechoslovakia, Hungary and, Italy
1992 "A Past of Conquest, A Future of Solidarity", in Italy
1993 "Meeting of Cultures and Religions: Overcoming Religious and Ethnic Divides", in Portugal.
1994 "Multicultural Society", in the Netherlands.
1995 "Racism and Xenophobia: Overcoming Violence", in Germany
1996 "Living With Your Neighbour in Multiethnic and pluralistic societies", in Hungary, Slovakia, Romania, Croatia and the Federal Republic of Yugoslavia (Vojvodina, Serbia, Kosovo).
1997 "Piece by Piece, the sharing never ends", in Poland, Lithuania and Kaliningrad (Russia)
1998 "Integrating the Past - Re-imagining the Future", in Ireland/ Northern Ireland
1999 "The Oasis of Peace Youth Camp Amman", in Jordan, July 1999
2000 "Meeting Challenges", in Italy, Slovenia, Croatia, Austria, Hungary.
Altra attività molto importante riguarda i "Centri di Accoglienza inter-nazionali". Sono soprattutto le Sezioni inglese, francese ed italiana a lavorare in merito. Lo scopo di questi ostelli non è solo quello di fornire l'alloggio e il vitto ma si vuole creare una comunità internazionale nel-la quale si viva un clima di gentilezza e di comprensione verso gli ospiti. La maggior parte degli ostelli sono tenuti da equipes di lavoro internazionali composte da membri di Pax Christi e da amici. Il lavoro è duro ma ricompensato perché spesso si creano amicizie durature. Molte Sezioni organizzano anche Routes regionali, come ad esempio la Sezione inglese e la irlandese, per favorire la comprensione e la sti-ma fra ragazzi cattolici e protestanti nell'Irlanda del Nord.
Da vari anni il servizio internazionale di scambio e di corrispondenza di Pax Christi ha dato a migliaia di giovani la possibilità di mettersi in contatto fra di loro, scrivendosi.
Questa organizzazione si occupa pure di sistemare presso famiglie i giovani che vogliono apprendere una lingua straniera, per un periodo massimo di quattro settimane.
In Italia il movimento ha organizzato importanti Convegni giovanili in collaborazione con la "Cittadella" di Assisi.

Ricordiamo:
- 1981 "Paura della pace";
- 1982 "A carte scoperte"-
- 1983 " Smilitarizzare l'uomo";
"Soweto, Chernobyl, Sahel: ma dove abita la speranza?";

Sono stati momenti di appassionato incontro e di formazione per mi-gliaia di giovani che, in prima persona o attraverso la lettura degli atti pubblicati successivamente, hanno avuto un approccio diretto con i temi della pace e i suoi più validi testimoni.

In questa linea Pax Christi Italia organizza ogni estate un campo di lavoro internazionale per giovani presso la Casa della Pace di Tavernuzze (Firenze), dove al lavoro manuale per il restauro e la manutenzione della casa, si unisce l'incontro con testimoni privilegiati dei diversi aspetti in cui si coniuga il discorso della pace, in base al tema scelto per l'anno.

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