Le origini In Italia Pax Christi nacque nel 1954, per desiderio di Mons.
Montini della Segreteria di Stato Vaticana, e Mons. Vallainc
fu incaricato di seguirne i primi passi come segretario nazionale. Nei primi anni l'impegno del movimento fu quello di "responsabilizzare
i cattolici italiani in crociate di preghiera per la pace nel
mondo" e "...divulgare l'insegnamento della Chiesa
sulla Pace." Si organizzarono per questo convegni nazionali
a Vicenza nel 1956 (presente il Card. Roncalli), ad Assisi, Pisa,
Savona, Bergamo
marce (Assisi-Roma), routes regionali ed
internazionali. L'impostazione iniziale del movimento internazionale
e delle sezioni nazionali fu dunque prevalentemente spirituale,
ma dopo la promulgazione della "Pacem in Terris" e
l'avvento del Concilio Vaticano Il, Pax Christi fu quasi "costretta"
ad allargare il proprio campo di azione. Gli anni '70 Nel 1968, quando Mons. Luigi Bettazzi (Vescovo di Ivrea) successe
nella presidenza a Mons. Castellano, anche Pax Christi era attraversata
dal problema della contestazione. I giovani dei vari gruppi del
nord chiedevano un impegno più concreto e profetico sui
temi della pace. Lo Statuto fu messo in discussione e abolito,
perché si desiderava essere un gruppo spontaneo e non
rigidamente determinato. Fu del 31 dicembre 1968 la prima Marcia di Capodanno a Sotto
il Monte - Bergamo (23 Km) dal titolo "La pace non è
americana, come non è russa, romana o cinese; la pace
vera è Cristo" (padre Davide Turoldo), voluta per
contestare il modo consumistico di iniziare l'anno e per appoggiare
l'impegno per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza.
1968 Sotto il Monte Le marce vennero dedicate al tema della "Giornata Mondiale
della Pace" istituita da papa Paolo VI, il primo giorno
dell'anno, fin dal 1968. 1969 La Promozione dei diritti dell'uomo, cammino verso la
pace Dalle Marce arrivano anche nuovi aderenti al Movimento. Alla fine degli anni '60 si riorganizzano così gruppi
di Pax Christi là dove è possibile, e il coordinamento
dei singoli, dove il gruppo non esiste. Nel 1970 il primo congresso a Bergamo con la prima bozza del
nuovo statuto. 1973 - Congresso di Bologna I punti di riferimento per Pax Christi Internazionale e Nazionale sono la Pacem in Terris e il Concilio Vaticano II. Nel 1973 Pax Christi Italiana è contattata per preparare
la III Assemblea Mondiale dei cristiani solidali con Vietnam,
Laos e Cambogia. Dal 1974 mons. Bettazzi e don Chiavacci partecipano agli incontri
con la Chiesa Ortodossa Russa avviati da Pax Christi Internazionale. La sezione italiana solidarizza e sostiene anche economicamente il vicariato di solidarietà del Cile. Si impegna per il rispetto dei diritti umani in America Latina, Vietnam, Spagna .... Nel 1974 si inizia a discutere sul ruolo dei cappellani militari. Il problema è tuttora aperto (vedi lettere aperte all'ordinario militare, Seminari, pubblicazioni, ecc...) Anche sul piano internazionale avvengono alcuni cambiamenti (modifica dello statuto Kevelaer 1973). Si impegna il movimento sui seguenti temi: disarmo, educazione alla pace, spiritualità della pace, diritti umani, rapporti est-ovest, nonviolenza .... Nel 1978 mons. Bettazzi diventa presidente di Pax Christi
Internazionale. PX Internazionale ha per statuto la possibilità di essere membri corrispondenti là dove le dittature impediscono di lavorare, così possono diventare membri corrispondenti le madri della Plaza de Mayo e in seguito Marianela Garcia Vilas. Gli anni '80 Agli inizi degli anni '80 si prepara il manifesto sul disarmo
che verrà presentato nel 1982 all'ONU da mons. Helder
Camara. Sui temi disarmo, spese militari, rapporto nord-sud si avvia
una grande collaborazione con la Università Cattolica
di Milano (facoltà di economia) con cui si collabora per
molti anni. Pax Christi, essendo un movimento povero di risorse, ha sempre
avuto alcuni problemi: Quando esisteva solo il bollettino Pax Christi ha collaborato
con il "Regno" di Bologna, con Rocca e la Cittadella.
Per sostenere economicamente PX italiana si organizzarono gli Ostelli di Roma e poi di Venezia, dove gli iscritti si prestarono come volontari. Nel 1979 Pax Christi Italia accettò di partecipare ad una missione in Salvador poi sospesa. Dopo l'assassinio di mons. Romero si realizzò invece una missione in Centro America, alla quale per l'Italia partecipano mons. Bettazzi e Gianni Novello. Alla pubblicazione del rapporto scoppiò una grande
polemica. Marianela Garcia Vilas venne assassinata il 16 marzo 1983 e Mons. Bettazzi ne tenne la commemorazione ufficiale in Campidoglio a Roma alla presenza del presidente Pertini e delle massime autorità dello Stato. Il movimento proseguì poi il suo cammino sulle "obiezioni" e a quelle già esistenti si aggiunse l'obiezione alle spese militari. Dal 1985, don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, fu presidente nazionale e leader carismatico, non solo di Pax Christi ma di tutto il movimento pacifista in Italia, fino al 1993, anno della sua morte. Il movimento si schiera contro i bombardamenti in Libia. Per l'impegno di Pax Christi, che lo porta a toccare temi scottanti, don Tonino non sempre è capito dalla sua chiesa che anzi gli crea qualche problema. E' del 1987 l'impegno contro l'installazione dei poligoni
di tiro nelle Murge. Gli anni '90 La realtà della disoccupazione e l'impegno per i giovani porta don Tonino a costituire la cooperativa "La Meridiana" con la proposta di fargli stampare il bollettino di Pax Christi che diventerà nel settembre del 1990 "Mosaico di Pace". Nella vita di Pax Christi Italia sono molte le pubblicazioni;
alcune prestigiose edite dalla Queriniana, da Asal, dalla Meridiana
.... Un momento di grande solitudine per mons. Bello e mons. Bettazzi fu la Guerra del Golfo del 1991, ma fu pure un momento di gratificazione per il coinvolgimento di tanti gruppi e di tanta gente contro la guerra. Particolarmente significativo risultò il seminario organizzato allo "Stensen" il 6 aprile del 1991. Nel 1990-91 fu iniziata la sistemazione (con inaugurazione) della "Casa per la Pace" di Firenze dove nacque anche il "Centro Studi Economico e Sociale per la Pace". Nel 1992 don Tonino Bello propose di andare come nonviolenti a Sarajevo; e nonostante la ripresa della malattia volle essere presente. La Marcia di Capodanno del 31 dicembre 1992 costituì di fatto l'addio a don Tonino: moltissima gente ha voluto stringersi attorno a Lui per dirgli il grazie più cordiale ed affettuoso. Mons. Diego Bona, vescovo di Saluzzo e attuale presidente, ne raccolse la ricca e pesante eredità nel 1994, e coadiuvato da don Antonio Dell'Olio quale segretario nazionale, sta guidando il movimento alle soglie del terzo millennio in un momento particolarmente difficile della storia dei movimenti pacifisti e di solidarietà per la cosiddetta "caduta degli ideali", l'epoca cioè di sfiducia generalizzata verso i grandi temi, che sta attraversando la nostra epoca. Nello spirito profetico dei suoi predecessori don Diego sta' infondendo speranza e indicando quei percorsi di pace che, "sebbene sia di notte", lo Spirito non cessa di tracciare nel corso della storia. Mosaico di Pace Il bollettino della Sezione Italiana di "Pax Christi" ha riferito puntualmente sui temi trattati nelle diverse marce di capodanno ed è stato sempre uno strumento prezioso per la vita del movimento in Italia. Ha costituito il collegamento tra quanti già condividevano ideali e programmi e quanti si avvicinavano a tali temi per la prima volta. Dal settembre del 1990 per desiderio di don Tonino Bello ha fatto un salto di qualità ed è diventato "Mosaico di pace", la rivista mensile promossa da Pax Christi, una rivista al servizio della "convivialità delle differenze", cioè tesa a promuovere la cultura della pace. Le notizie più strettamente legate alle diverse iniziative del movimento vengono diffuse tra gli aderenti mediante Pax Christi Informazioni.
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