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Udienze e Discorsi
- il magistero della Pace - |
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GIOVANNI PAOLO
II Dal discorso
di Giovanni Paolo II ai vescovi e ai sacerdoti "2. Vi siete riuniti in questi giorni per riflettere
sul tema: "Il Vangelo della pace", argomento quanto mai importante e sentito
nel momento che stiamo attraversando, segnato da tensioni e venti di guerra.
Diventa, pertanto, sempre più urgente annunciare il "Vangelo della pace"
ad un'umanità tentata fortemente dall'odio e dalla violenza. Occorre moltiplicare
gli sforzi. Non ci si può fermare di fronte agli attacchi del terrorismo,
né davanti alle minacce che si levano all'orizzonte. Non bisogna rassegnarsi,
quasi che la guerra sia inevitabile. Alla causa della pace offrite, cari
amici, il contributo della vostra esperienza, un'esperienza di vera fraternità,
che conduca a riconoscere nell'altro un fratello da amare senza condizioni.
E' questo il sentiero che conduce alla pace, un cammino di dialogo, di
speranza e di sincera riconciliazione. «No alla Guerra»! La guerra non è mai una fatalità; essa è sempre una sconfitta dell’umanità... (Vaticano - Discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la S. Sede, 13.01.03) Il silenzio di Dio Oltre alla spada e alla fame, c'è, infatti, una tragedia maggiore, quella del silenzio di Dio, che non si rivela più e sembra essersi rinchiuso nel suo cielo, quasi disgustato dell'agire dell'umanità. (Vaticano - Udienza generale 11.12.2002) Scelte che seminano
e generano solo odio e morte
"Il terrorismo è e sarà sempre una manifestazione di disumana ferocia, che, proprio perché tale, non potrà mai risolvere i conflitti tra esseri umani. La sopraffazione, la violenza armata, la guerra sono scelte che seminano e generano solo odio e morte. Soltanto la ragione e l'amore sono mezzi validi per superare e risolvere le contese tra le persone e i popoli. È tuttavia necessario ed urgente uno sforzo concorde e risoluto per avviare nuove iniziative politiche ed economiche capaci di risolvere le scandalose situazioni di ingiustizia e di oppressione, che continuano ad affliggere tanti membri della famiglia umana, creando condizioni favorevoli all'esplosione incontrollabile del desiderio di vendetta. Quando i diritti fondamentali sono violati è facile cadere preda delle tentazioni dell'odio e della violenza. Bisogna costruire insieme una cultura globale della solidarietà, che ridia ai giovani la speranza nel futuro." (Vaticano - Udienza generale 11.9.2002) Sento il bisogno di esprimere il mio sentito cordoglio per le nuove vittime dell’assurda violenza che continua a insanguinare la regione medio-orientale. Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza mai risolve i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze. Lancio un nuovo pressante appello alla Comunità internazionale, affinché con sempre maggiore determinazione e coraggio aiuti Israeliani e Palestinesi a spezzare questa inutile spirale di morte. Siano ripresi immediatamente i negoziati, perché si possa finalmente giungere alla tanto desiderata pace. (Vaticano - Udienza generale 5.12.2001) I extend a special greeting to the groups of young people from various countries present at this audience. I invite you all to pray for peace and to be committed to building a world without violence, founded on respect for the dignity of every human being. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors I invoke the blessings of which the Canticle of Jeremiah speaks. God be with you all! Rivolgo un augurio speciale ai gruppi di giovani, presenti a questa udienza da vari paesi. Vi invito tutti a pregare per la pace ad impegnarvi nella costruzione di un mondo senza violenza, fondato sul rispetto della dignità di ogni essere umano. (Vaticano - Udienza 10 ottobre 2001) Il Grande Giubileo dell'anno Duemila, sollecitando i cristiani ad un intenso risveglio spirituale, li ha anche invitati ad essere testimoni dell'amore per rispondere alle sfide del terzo millennio. Siatelo senza sosta anche voi! Siate pronti a dare corpo al bisogno "di pace, spesso minacciata con l'incubo di guerre catastrofiche" (Novo millennio ineunte, 51). Siate sentinelle vigilanti attente al "rispetto della vita di ciascun essere umano" (ibid.). (Astana, 25 settembre 2001) E' in questa prospettiva che il Kazakhstan, con coraggiosa iniziativa, ha deciso già nel 1991 la chiusura del poligono nucleare di Semipalatinsk e successivamente ha proclamato la rinuncia unilaterale all'armamento nucleare e l'adesione all'Accordo per il totale divieto degli esperimenti atomici. Alla base di questa decisione vi è la convinzione che le questioni controverse debbano essere risolte non con il ricorso alle armi, ma con i mezzi pacifici della trattativa e del dialogo. Non posso che incoraggiare questa linea d'impegno, che ben risponde alle fondamentali esigenze della solidarietà e della pace a cui gli esseri umani aspirano con crescente consapevolezza. (Astana Sabato, 22 settembre 2001) I extend warm greetings to all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Canada, Malta, Japan, Indonesia and the United States of America. I invite you to pray in these days that Almighty God will guide the minds and hearts of world leaders so that the ways of justice and peace may prevail. Upon you and your families I invoke abundant divine blessings (Mercoledì 19 settembre 2001) |
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