Udienze e Discorsi

 

- il magistero della Pace -


GIOVANNI PAOLO II

Dal discorso di Giovanni Paolo II ai vescovi e ai sacerdoti
amici della comunità di S. Egidio

"2. Vi siete riuniti in questi giorni per riflettere sul tema: "Il Vangelo della pace", argomento quanto mai importante e sentito nel momento che stiamo attraversando, segnato da tensioni e venti di guerra. Diventa, pertanto, sempre più urgente annunciare il "Vangelo della pace" ad un'umanità tentata fortemente dall'odio e dalla violenza. Occorre moltiplicare gli sforzi. Non ci si può fermare di fronte agli attacchi del terrorismo, né davanti alle minacce che si levano all'orizzonte. Non bisogna rassegnarsi, quasi che la guerra sia inevitabile. Alla causa della pace offrite, cari amici, il contributo della vostra esperienza, un'esperienza di vera fraternità, che conduca a riconoscere nell'altro un fratello da amare senza condizioni. E' questo il sentiero che conduce alla pace, un cammino di dialogo, di speranza e di sincera riconciliazione.
3. Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio scorso ho voluto ricordare il quarantesimo anniversario dell'Enciclica "Pacem in terris", del mio venerato predecessore, il Beato Giovanni XXIII. Oggi come allora la pace è in pericolo. Va pertanto ribadito con forza che "la pace non è tanto questione di strutture, quanto di persone. Strutture e procedure di pace - giuridiche, politiche ed economiche - sono certamente necessarie e fortunatamente sono spesso presenti. Esse tuttavia non sono che il frutto della saggezza e dell'esperienza accumulata lungo la storia mediante innumerevoli gesti di pace, posti da uomini e donne che hanno saputo sperare senza cedere mai allo scoraggiamento. Gesti di pace nascono dalla vita di persone che coltivano nel proprio animo costanti atteggiamenti di pace" (n. 9). Attraverso una rinnovata coscienza missionaria voi anche siete chiamati, oggi più che mai, ad essere costruttori di pace. Rimanendo fedeli e coerenti con la storia della vostra tradizione associativa, continuate ad adoperarvi perché si intensifichi ovunque la preghiera per la pace, accompagnata da un'azione concreta a favore della riconciliazione e della solidarietà tra gli uomini e tra i popoli.
4. Possano le Comunità cristiane, e tutti i credenti in Dio, seguire l'esempio di Abramo, comune padre nella fede, mentre sul monte prega il Signore perché risparmi la città degli uomini dalla distruzione (cfr Gen 18, 23ss.). Con la medesima insistenza dobbiamo continuare ad invocare per l'umanità il dono della pace. Volgiamo lo sguardo fiducioso a Cristo, il "Principe della Pace", che ci annuncia la buona novella della salvezza, il "Vangelo della Pace": "Beati i miti perché erediteranno la terra" (Mt 5,5). Egli chiama i suoi discepoli ad essere testimoni e servitori del Vangelo, certi che più di qualsiasi sforzo umano, è lo Spirito Santo a dare fecondità alla loro azione nel mondo".


«No alla Guerra»!

La guerra non è mai una fatalità; essa è sempre una sconfitta dell’umanità...

(Vaticano - Discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la S. Sede, 13.01.03)

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Il silenzio di Dio

Oltre alla spada e alla fame, c'è, infatti, una tragedia maggiore, quella del silenzio di Dio, che non si rivela più e sembra essersi rinchiuso nel suo cielo, quasi disgustato dell'agire dell'umanità.

(Vaticano - Udienza generale 11.12.2002)

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Scelte che seminano e generano solo odio e morte

"Il terrorismo è e sarà sempre una manifestazione di disumana ferocia, che, proprio perché tale, non potrà mai risolvere i conflitti tra esseri umani. La sopraffazione, la violenza armata, la guerra sono scelte che seminano e generano solo odio e morte. Soltanto la ragione e l'amore sono mezzi validi per superare e risolvere le contese tra le persone e i popoli. È tuttavia necessario ed urgente uno sforzo concorde e risoluto per avviare nuove iniziative politiche ed economiche capaci di risolvere le scandalose situazioni di ingiustizia e di oppressione, che continuano ad affliggere tanti membri della famiglia umana, creando condizioni favorevoli all'esplosione incontrollabile del desiderio di vendetta. Quando i diritti fondamentali sono violati è facile cadere preda delle tentazioni dell'odio e della violenza. Bisogna costruire insieme una cultura globale della solidarietà, che ridia ai giovani la speranza nel futuro."

(Vaticano - Udienza generale 11.9.2002)

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Sento il bisogno di esprimere il mio sentito cordoglio per le nuove vittime dell’assurda violenza che continua a insanguinare la regione medio-orientale. Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza mai risolve i conflitti, ma soltanto ne accresce le drammatiche conseguenze.

Lancio un nuovo pressante appello alla Comunità internazionale, affinché con sempre maggiore determinazione e coraggio aiuti Israeliani e Palestinesi a spezzare questa inutile spirale di morte. Siano ripresi immediatamente i negoziati, perché si possa finalmente giungere alla tanto desiderata pace.

(Vaticano - Udienza generale 5.12.2001)

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I extend a special greeting to the groups of young people from various countries present
at this audience. I invite you all to pray for peace and to be committed to building a world without violence, founded on respect for the dignity of every human being. Upon all the English-speaking pilgrims and visitors I invoke the blessings of which the Canticle of Jeremiah speaks. God be with you all!

Rivolgo un augurio speciale ai gruppi di giovani, presenti a questa udienza da vari paesi. Vi invito tutti a pregare per la pace ad impegnarvi nella costruzione di un mondo senza violenza, fondato sul rispetto della dignità di ogni essere umano.

(Vaticano - Udienza 10 ottobre 2001)

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Il Grande Giubileo dell'anno Duemila, sollecitando i cristiani ad un intenso risveglio spirituale, li ha anche invitati ad essere testimoni dell'amore per rispondere alle sfide del terzo millennio. Siatelo senza sosta anche voi! Siate pronti a dare corpo al bisogno "di pace, spesso minacciata con l'incubo di guerre catastrofiche" (Novo millennio ineunte, 51). Siate sentinelle vigilanti attente al "rispetto della vita di ciascun essere umano" (ibid.).

(Astana, 25 settembre 2001)

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E' in questa prospettiva che il Kazakhstan, con coraggiosa iniziativa, ha deciso già nel 1991 la chiusura del poligono nucleare di Semipalatinsk e successivamente ha proclamato la rinuncia unilaterale all'armamento nucleare e l'adesione all'Accordo per il totale divieto degli esperimenti atomici. Alla base di questa decisione vi è la convinzione che le questioni controverse debbano essere risolte non con il ricorso alle armi, ma con i mezzi pacifici della trattativa e del dialogo. Non posso che incoraggiare questa linea d'impegno, che ben risponde alle fondamentali esigenze della solidarietà e della pace a cui gli esseri umani aspirano con crescente consapevolezza.

(Astana Sabato, 22 settembre 2001)

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I extend warm greetings to all the English-speaking pilgrims and visitors, especially those from England, Canada, Malta, Japan, Indonesia and the United States of America. I invite you to pray in these days that Almighty God will guide the minds and hearts of world leaders so that the ways of justice and peace may prevail. Upon you and your families I invoke abundant divine blessings

(Mercoledì 19 settembre 2001)

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