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T come... TEMPO

Il tempo scandisce il ritmo del vivere. Perdere tempo significa dissipare la vita, come sciupare la vita vuol dire rubare tempo. Ma questa preziosità e insostituibilità del "tempo-vita" non è soltanto la responsabilità di ogni singolo vivente. Siamo ormai dentro una concatenazione mondiale che ci impedisce di sperperare il tempo nostro perché diviene rubarlo a tanti altri.

Alcuni dati: il 70% del reddito mondiale è goduto dal 15% della popolazione mondiale; il terzo mondo conta il 76% della popolazione mondiale e consuma meno del reddito mondiale.

Questi godimenti di abbondanza e questi consumi di sussistenza riempiono il tempo quotidiano e storico dell'umanità contemporanea. Godendo e consumando prodotti, merce, godono e consumano anche ore, giorni, mesi. Un tempo "usato" come possibilità di potere, produzione, benessere, privilegio, diventa un tempo "rubato" alla maggioranza dell'umanità che lo deve vivere svuotato di dignità, libertà, lavoro.

Poveri e miserabili, in casa nostra e nel mondo, non sono defraudati soltanto di "roba" ma anche di "tempo": prigionieri di giornate senza senso, senza amicizia, senza speranza, senza gioia. La vita nel tempo invece di crescere e dilatarsi, si logora e si svuota. Vivere è come morire giorno dopo giorno. Sono derubati di vita perché derubati di libertà, della possibilità di decidere e di disporre del tempo. Come tutti non hanno scelto di nascere, ma dopo aver visto la luce, non sono padroni, meglio capaci di responsabilità, né di giorni, né di scelte nel presente, né di progetti futuri.

Ancora la provocazione della statistica: 800 milioni di cittadini sazi, per la maggioranza incapaci di "vivere" il tempo da uomini liberi perché produttori-consumatori-consumati dagli ingranaggi economici; di fronte, 4 miliardi di cittadini miserabili, per lo più condannati a "esistere" come animali, a volte peggio degli animali.

C'è un'apartheid non solo razzista, ma totale: quando una moltitudine di creature umane viene esclusa non solo dal tempo dei "benestanti" (letture, sport, vacanze), ma dal tempo dei "viventi". Uomini, donne, bambini condannati a consumare ore, giorni, mesi, anni di tempo "disumano": intelligenze non rispettate oppure occupate, violentate, spente; coscienze svuotate, oppresse, prostituite; cuori inariditi, svuotati, uccisi.

Umberto Vivarelli

 

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