RAGGIO nasce nel 1934 come "foglio familiare" delle Suore Comboniane "Pie Madri della Nigrizia", per portare alle missionarie, che operano in Egitto, Sudan, Uganda ed Eritrea, la voce della Madre (la superiora generale) e delle sorelle d'Italia e per informare tutte sulle notizie delle varie missioni.

La testata richiama un passo fondamentale delle regole date da Daniele Comboni nel 1871 al suo Istituto: "un piccolo Cenacolo di Apostoli, un punto luminoso che manda fino al centro della Nigrizia altrettanti raggi quanti sono i suoi zelanti e virtuosi Missionari che escono dal suo seno: e questi raggi che splendono e insieme riscaldano, necessariamente rivelano la natura del Centro da cui emanano".

Oggi la rivista è letta anche da giovani, gruppi, associazioni, persone di vario ambiente sociale e livello culturale.

Per i primi due anni l'umile ciclostilato (dapprima manoscritto, poi dattiloscritto) si limita a far circolare all'interno dell'Istituto le notizie delle pioniere del Vangelo in terra d'Africa.

Per far conoscere anche all'esterno questa prorompente vitalità missionaria, nel settembre 1936 RAGGIO passa finalmente alla stampa e si lancia al pubblico, come rivista bimestrale di taglio prettamente missionario - africano - femminile.

In questi 65 anni il suo cammino ha segnato le tappe della missione comboniana che via via si è estesa, aprendosi anche ad altri continenti (America e Asia) e a nuovi orizzonti ecclesiali e socio-culturali.

Pur rinnovando nel tempo la sua veste tipografica (la rivista oggi è ricca di rubriche ed è costituita da 36/40 pagine), RAGGIO nella fisionomia e nei contenuti è rimasta fedele all'impegno di far luce su "fatti, problemi, linee della missione".

Aperta al mondo, attraverso reportages, interviste e testimonianze, RAGGIO intende dar voce, volto, nome a coloro ai quali questo diritto è negato, essere espressione di culture diverse. In particolare, secondo il carisma comboniano, vuole far luce sul "pianeta donna" in Africa e nel mondo. Con i suoi dossier affonda lo sguardo nei problemi più attuali dell'Umanità e della Donna, facendone risaltare condizioni oppressive, potenzialità e valori, cammino e conquiste.

Attualmente si stampano 10 mila copie (12 mila per qualche "speciale"). Di queste, 8 mila in abbonamento il resto per diffusione, animazione, scambio con altre riviste, biblioteche, ecc..


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