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Parigi, c'è l'accordo per la guerra in Congo Al vertice franco-africano trovata l'intesa sulla tregua
PARIGI - A quattro mesi dall'inizio della ribellione nella repubblica democratica del Congo, i dirigenti dei paesi implicati nel conflitto, riuniti a Parigi in margine al ventesimo vertice francoafricano che si è concluso ieri, hanno promesso a Kofi Annan di cessare le ostilità. "Nessun accordo" formale, come ha precisato il leader del Congo Laurent Désiré Kabila ma solo il fatto che questa volta i presidenti di Congo, Zimbabwe, Uganda e Ruanda si siano impegnati davanti a un consesso internazionale, al segretario generale dell'Onu e al presidente francese Jacques Chirac fa sperare che non si rimangino la parola come è accaduto in precedenti occasioni. L'immediato cessate il fuoco deciso al vertice a Victoria-Falls, in Zimbabwe, in settembre, è rimasto lettera morta. E d'altronde lo stesso Annan non ha nascosto il suo scetticismo dichiarando all'uscita dell'Eliseo: "Spero che non cambino subito idea, e che tornati a casa portino avanti questo accordo con tutta l'energia e l'urgenza necessarie". Il capo deleg azione dei ribelli congolesi, Z'ahidi Ngoma, ha però subito sottolineato che "la lotta per liberare il Congo dalla dittatura di Kabila continuerà". Le modalità del cessate il fuoco dovrebbero essere definite in una riunione dei belligeranti che si terrà a Lusaka, in Zambia, ai primi di dicembre. La tregua dovrebbe scattare, secondo Chirac, prima del vertice dell'Organizzazione per l'unità africana del 17 e 18 dicembre.
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