[32] Morte “Per” Stregoneria Anche A

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MORTE “PER” STREGONERIA ANCHE A KINSHASA (STANDARD, PEACE/JUSTICE)

Accusato di stregoneria, un 56enne abitante di Kinshasa- Kimbanseke, (Repubblica Democratica del Congo), è morto il 28 ottobre scorso poco dopo essere stato oggetto di maltrattamenti “crudeli, degradanti e inumani” da parte di militari. Il decesso, di Ley Nkuey Lievin sposato e padre di 6 figli, costituisce uno dei casi più gravi contenuti nel Rapporto sulle violazioni dei diritti dell'uomo redatto dall'organizzazione non governativa (Ong) congolese Voix des sans Voix (Vsv). Il dossier, presentato la settimana scorsa nella Parrocchia di s.Anna di Kinshasa, analizza la situazione di12 zone della capitale ex-zairese: Gombe, Lingwala, Barumbu, Kinshasa, Makala, Bumbu, Matete, Kimbanseke, N'Djili, Ngaliema e Kalamu. Come sottolineato dalla testata congolese Le Potentiel, la sua ufficializzazione è stata fatta in concomitanza col 50mo anniversario della Dichiarazione Onu sui Diritti dell'Uomo e del 15mo della fondazione della Vsv. Molti i casi denunciati che comprendono anche il saccheggio o il sequestro ingi
ustificato di beni immobili, ad esempio nei confronti degli eredi di un congolese coniugato a una ruandese, di due esponenti delle Forze Armate Zairesi (Faz), il col.Mudimbi e il gen.Baruti, e di un'ex-amante di Mobutu conosciuta come “Mamma 41”. Poi intimidazioni ripetute, fra cui quelle inflitte a un cittadino libanese, e lo stato di diverse scuole in attività, senza i banchi e con servizi igienici ‘inabbordabili'. L'abbandono, infine, della macchia di eucalypti del quartiere di Ndjili. Nodo strategico della difesa governativa durante l'attacco alla capitale sferrato nel mese di agosto, l'area boschiva è divenuta il rifugio indisturbato di sbandati e malavitosi. (BL)



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