[12] L'orrore Dei Soldati Travestiti Da

Text:

L'ORRORE DEI SOLDATI TRAVESTITI DA PRETI (STANDARD, CHURCH/RELIGIOUS AFFAIRS)

"I soldati passeggiano vestiti con i paramenti sacri: camici, casule e stole. Suonano le campane per invitare i fedeli in chiesa: "Preghiamo - dicono - per la morte dei vostri preti!" Chi descrive questo raccapricciante scenario è padre A.P., sacerdote congolese, rifugiato nella Repubblica Centrafricana. Un testimone scomodo. Per salvaguardare la sua incolumità personale preferiamo non pubblicare il suo nome per esteso. Il religioso è fuggito dalla città di Libenge (nord della Repubblica Democratica del Congo). "Il 4 gennaio scorso - racconta - i ribelli della fazione denominata 'Bemba' si sono accampati nel terreno della nostra parrocchia di Saint François d'Assise. Erano rispettosi di tutto e di tutti. Poi all'improvviso il 7 gennaio c'è stato un attacco aereo. Sono arrivati dei caccia che hanno sganciato sette missili senza però fare danni. Il giorno dopo i militari governativi congolesi hanno sferrato un'offensiva sulla città. Noi ci siamo nascosti nella foresta da dove abbiamo assistito impotenti ai
disastri commessi dai soldati di Kinshasa: case bruciate, ruberie, saccheggi, violenze, stupri, massacri... Hanno anche compiuto atti sacrileghi profanando la Chiesa." Il padre, quando parla, si commuove. Spesso s'interrompe. La sua voce è sommessa. "Io sono riuscito a guadare il fiume Ubangi all'altezza di Betou (Congo-Brazzaville) per poi arrivare fino a Mongumba (Repubblica Centrafricana) dove sono stato curato e assistito." Il sacerdote, appena sarà possibile, tenterà di fare ritorno nel Congo. "Come religioso - conclude - ho tentato di fare del mio meglio per stare vicino alla nostra gente. Li ho seguiti in un esodo straziante. Il mio pensiero, comunque, è per quelli che sono ancora nella foresta, all'addiaccio, senza cibo... non possono godere neanche del conforto spirituale. Questo non mi dà pace! Siamo stati accusati di essere in combutta con i ribelli, perché siamo della stessa etnia. Non è vero! Noi stiamo dalla parte dei poveri e degli ammalati e condanniamo ogni forma di violenza." La città di L ibenge (Repubblica Democratica del Congo) non conosce dunque pace. Nel mirino è anche la comunità cristiana, a cui è impedito di riunirsi in preghiera perché sospettata di parteggiare per la ribellione. I sacerdoti di Libenge hanno dovuto prendere il largo. Alcuni, come padre A.P., sono riparati nella Repubblica del Centrafrica. Come già reso noto dalla MISNA in gennaio, sei suore Oblate del Sacro Cuore, accusate di aver collaborato con il nemico durante l'occupazione, hanno evitato per un soffio la morte grazie all'aiuto della popolazione. Ora i cristiani di Libenge attendono che da Kinshasa arrivi il contrordine per poter riprendere pubblicamente le pratiche religiose comunitarie. Situata sul confine nordoccidentale, circa 100 chilometri a sud della capitale centrafricana (Bangui) , Libenge era stata conquistata lo scorso anno da forze della ribellione e ripresa, nel gennaio scorso, dalle forze fedeli al Presidente Laurent Désiré Kabila. Episodi bellici in successione che hanno anche provocato due diverse o ndate di profughi. I soldati governativi hanno infatti sottoposto a vessazioni e angherie i civili rimasti nella cinta urbana uccidendone almeno 200 nella 'euforia' militare della riconquista. (CO)



Prev | Next | Contents