L'obiezione di coscienza in Italia
Nel dopoguerra il primo caso di obiezione si ebbe in Italia nel 1948 con P.
Pinna, nonviolento, finito in carcere per 10 mesi; liberato fu condannato di nuovo e
ritornò in carcere finché fu prosciolto dal dovere del servizio militare.
Il numero degli obiettori rimase basso per un totale di circa 250 persone fino al '69,
quasi tutti testimoni di Geova con poche eccezioni, anarchici, nonviolenti, socialisti e
pochissimi cattolici. Infatti il primo cattolico che basò il suo rifiuto su motivi di
fede fu Gozzini nel 1962, seguito da padre Balducci che fu attaccato dalla chiesa
ufficiale e difeso da don Milani che in questa occasione scrisse l'opuscolo
"L'obbedienza non è più una virtù". Questo portò il problema dell'obiezione
di coscienza a livello di opinione pubblica.
Il primo disegno di legge per il riconoscimento dell'obiezione fu presentato al Parlamento
nel '49 dal socialista Calossi; nel '57 e nel '62 fu il socialista Basso ad assumere
ancora questa iniziativa; negli anni successivi furono ancora socialisti e democristiani
di sinistra a presentare altri disegni di legge tutti caduti dinanzi all'indifferenza
della maggioranza parlamentare e all'ostilità del governo e delle gerarchie militari.
Per un momento sembrò che la legge Pedini (1966) offrisse una soluzione permettendo una
specie di servizio civile nel terzo mondo; ma la legge si rivelò ambigua e insufficiente
e la sua applicazione ancora peggiore; una legge fatta per pochi privilegiati i quali
potevano mettersi al servizio di ditte private, enti statali e religiosi interessati a
impiegare personale poco pagato nei paesi sottosviluppati.
A partire dal 1968 con la ripresa dell'antimilitarismo e l'incremento delle obiezioni, il
problema trovò un eco crescente nel paese come dimostra la costituzione nel 1969 della
Lega per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza (cui aderirono numerosi gruppi e
movimenti nonviolenti, organismi religiosi, le ACLI ed esponenti qualificati di partiti di
sinistra e di centro) e nel parlamento, come dimostra la presentazione del disegno di
legge Fracanzani, che accoglieva la maggior parte delle richieste degli obiettori.
Nel 1970/71 gruppi di 6-7 persone fecero obiezioni collettive con motivazioni soprattutto
politiche; l'esercito è rifiutato non solo per motivi morali e pacifisti: i giovani che
lavorano in gruppi di sinistra e di base arrivano a rifiutare l'esercito come continuità
del loro lavoro anticapitalistico. Sotto la spinta di questi gruppi e di tutti i movimenti
pacifisti, radicali e nonviolenti il governo italiano approvò sotto il condizionamento
delle gerarchie militari e delle forze di destra il disegno di legge Marcora invece di
quello Fracanzani.
Passò così la legge n. 772 il 15/12/72 che dava il diritto all'obiezione e al servizio
civile sostitutivo per motivi morali, religiosi e filosofici.
La legge restrittiva e punitiva (8 mesi in più, commissione giudicante, esclusione delle
motivazioni politiche, dipendenza dai codici e dai tribunali militari) fece nascere subito
un movimento di lotta degli obiettori che si unirono nella Lega Obiettori di Coscienza
(LOC).
Ultimi dati sull'obiezione di coscienza in Italia
Secondo gli ultimi dati diffusi dall'ASSOCIAZIONE OBIETTORI NONVIOLENTI, sempre
più giovani preferiscono svolgere il servizio civile in alternativa a quello militare.
Nel corso del 1995 le domande presentate presso il Ministero della Difesa sono state 44.342,
rappresentando un aumento del 33% rispetto alle 33.339 dell'anno precedente.
Purtoppo il Ministero sembra essere sempre meno in grado di gestire efficientemente questo tipo di servizio. Nel 1995 sono state 26.326 le domande accolte, contro le 220 respinte; nel 1994 ne sono state accolte 25.817 contro le 288 respinte.
Attualmente al Ministero giacciono 43.559 domande a cui deve essere data ancora risposta, mentre sono 26.331 gli obiettori che, ottenuto il riconoscimento, attendono di essere assegnati.
REGIONE MILITARE | DOMANDE PRESENTATE |
NORD-OVEST | 19948 |
NORD-EST | 7085 |
TOSCO-EMILIA | 11368 |
CENTRALE | 6795 |
MERIDIONALE | 6473 |
SICILIA | 2548 |
SARDEGNA | 650 |
TOTALE | 54867 |
REGIONE | N. DOMANDE 1996 | N. DOMANDE 1997 |
Lombardia | 7534 |
13221 |
Piemonte | 2907 |
4771 |
Valle d'Aosta | 58 |
0 |
Veneto | 2602 |
4161 |
Trentino | 711 |
1271 |
Friuli Venezia G. | 516 |
1653 |
Liguria | 832 |
1956 |
Emilia Romagna | 4851 |
7368 |
Toscana | 2305 |
4000 |
Marche | 896 |
1890 |
Umbria | 387 |
1016 |
Lazio | 1609 |
2853 |
Molise | 101 |
1036 |
Campagna | 1482 |
3501 |
Puglia | 1160 |
1492 |
Basilicata | 221 |
0 |
Calabria | 803 |
1300 |
Sicilia | 1238 |
0 |
Sardegna | 298 |
650 |