Cos'è il Coordinamento Amiche ed Amici di Chiara Castellani?
In Italia sono molte le realtà – associazioni, comunità, gruppi, singoli – che supportano da anni, in modi e forme diverse, il lavoro e l’impegno di Chiara Castellani in Congo
In occasione della manifestazione “100 Artisti per Kimbau” del settembre 2010 molte di queste realtà si sono incontrate ed hanno condiviso le modalità, gli ambiti operativi ed i limiti che ognuno incontra ed ha incontrato nel proprio agire in favore di Chiara.
E’ emersa anche la difficoltà di tutti a farsi carico – singolarmente – di interventi a più ampio respiro o che richiedano maggior impegno economico rispetto ai propri budget.
Da questo momento di condivisione è nata l’idea di dar vita ad un Coordinamento Amici di Chiara Castellani: una realtà per valorizzare in modo organico tutte le attività e gli aiuti che ruotino attorno a Chiara, ottimizzare la gestione del “fare” e del “comunicare” ed innescare sinergie virtuose che possano affrontare e risolvere le sfide più difficili e i progetti più impegnativi (anche e soprattutto dal punto di vista economico).
Il Coordinamento Amiche ed Amici di Chiara Castellani è finalmente nato a Roma il 26 giugno 2011 - dopo un anno di gestazione e di lavori preparatori - grazie all'adesione delle seguenti associazioni e individui:
Amici di Chiara dell’Istituto Massimo
A.U.C.I
“100 Artisti per Kimbau”
Gimian
PaceFuturo
PeaceLink
Song-Taaba
Pasquale De Sole, Paolo Moro, Alessandro Marescotti, Andrea Trivero, Marina Grosso, Vito Lipari, Emanuele Cusimano, Lidia Giannotti, Gaia Spera, Elena Talenti, Mariarita Lombrano, Alba Monti, Massimo De Angelis e Chiara Castellani
Il Coordinamento è attualmente dotato di:
- una struttura operativa (segreteria e Consiglio Direttivo)
- regole comuni
- obiettivi e progetti ben individuati
- una rete di comunicazione (www.amicidichiaracastellani.org)
Tutto nel rispetto della specificità di ognuna delle realtà che ne fanno (e faranno) parte in modo che l’identità e la diversità di ogni associazione o individuo possano tradursi in ricchezza per tutti, prima fra tutti Chiara!
… e che l’esperienza di essere insieme e portare avanti questo Coordinamento … possa essere misurata sempre non dai risultati (che ci auguriamo comunque di ottenere) … ma dal crescere come persone …
“E’ necessario piuttosto individuare bene che cosa attendersi dal proprio lavoro, quali siano i beni da sperare, che senso abbia quello che facciamo ogni giorno.
Alcuni pensano alla vita futura come ragione del proprio impegno quotidiano. Altri pensano al bene che fanno agli altri, alla gioia che procurano. Ma questi motivi, pur se validi, non sono quelli immediati. Se il nostro lavoro ha un significato, esso deve apparire concretamente nella nostra esistenza e tradursi in stati d’animo, in ricchezza interiore, in modalità nuove di vita. L’uomo vale non per quello che fa ma per quello che diventa attraverso ciò che fa. Ed è questo che egli è in grado di comunicare, ciò che è diventato come persona. Non sono i risultati a rendere grande l’azione dell’uomo ma la crescita personale che essa realizza, la ricchezza di umanità che sviluppa. Ovunque e sempre ci può essere concesso di crescere come persone autentiche.”
(C. Molari)