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 Casa per la Pace

MASSEO

UNA CASA PER LA PACE A SULMONA

Per anni e anni abbiamo bussato alle porte di tutte le istituzioni di Sulmona perché ci offrissero la possibilità di aprire un luogo di incontro, un luogo in cui si potesse leggere e discutere di pace, nonviolenza, qualità della vita, rapporti Nord/Sud del mondo, immigrazione, modelli di sviluppo...

Finalmente, alla vigilia dell'ultima tornata di elezioni amministrative comunali, la giunta uscente di centrosinistra ci ha concesso in affitto una stanza in cui dare inizio a questo microcosmo cittadino.

La Casa per la Pace  intende promuovere a Sulmona e nel territorio Peligno la ricerca, l’educazione e l’azione sui temi della pace, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, in una prospettiva nonviolenta.

Vuole essere un centro di incontro e di confronto di idee, ma soprattutto motore per piccoli interventi concreti nell’ambito territoriale e planetario.

 Costituzione di una biblioteca ed emeroteca “specializzata” su temi quali pace, nonviolenza, modello di sviluppo, ecologia, qualità della vita, Nord/Sud del mondo. I soci si impegnano a fornire libri (oltre 500 volumi) e riviste (circa 30 testate per varie annate) di loro proprietà.

 Organizzazione di incontri periodici con persone “specializzate” nelle stesse tematiche, non tanto per un approfondimento libresco ma per precise scelte di vita.

 Realizzazione “effettiva” di una “Banca del Tempo”, attraverso la quale si metta a disposizione di chi in un determinato momento della sua vita ha bisogno di aiuto, anche una sola ora del proprio tempo, che poi verrà debitamente “restituito”.

 In collaborazione con organizzazioni di importazione diretta dal Terzo Mondo, apertura di un punto espositivo in cui sia possibile prendere visione di prodotti provenienti dai Paesi più svantaggiati sparsi nel mondo, senza sottostare al capestro delle multinazionali e dare così vita anche a Sulmona ad un allargamento di orizzonte attraverso la cooperazione equo-solidale. Questo, nella consapevolezza che l’“economia” è ormai centrale nella nostra vita personale e collettiva e non possiamo più lasciarla nelle mani di alcuni “esperti”.

 Costituzione di una rete di accoglienza contro il razzismo, per non trovarci impreparati di fronte al fenomeno sempre più rilevante dell’immigrazione e dell’integrazione interetnica.

Altre iniziative verranno di volta in volta vagliate, approvate e messe in atto dai soci riuniti in assemblea.

La parte operativa si avvarrà unicamente del contributo di volontari.

Lungo tutto l’anno 2002 abbiamo organizzato un percorso di dieci incontri «a scuola di pace in tempo di guerra». Incontri per capire il clima che stiamo vivendo dopo i tragici eventi dell'11 settembre 2001 e, soprattutto, per non continuare ad essere complici dei tanti motivi che li hanno causati.

1.   Non c’è pace senza solidarietà

2.   Dopo l’11 settembre, il mondo è veramente cambiato?

3.   Fra terrorismo e guerra, ci sono alternative

4.   Violenza e pace nelle religioni

5.   Popoli sazi e popoli impoveriti

6.   Immigrazione tra tolleranza e convivenza

7.   Pace e diritti umani

8.   Violenza e pace dalla e nella informazione

9.   Se vuoi la pace... impara a rinunciare al petrolio

10. Un mondo diverso è in costruzione.

 

Ho descritto un filone di azione e riflessione della nostra "tribù". È dura, come dappertutto d'altronde, far passare certi messaggi. Noi, se non altro, ci proviamo. È il minimo che si possa fare, se vogliamo continuare ad alimentare la speranza.

Anna SARNO

 

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