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UNA SERA DI CHICO MENDES
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho serbato la fede" (2 Tm 4, 7)
La selva e nella selva l'altra selva quella nei laghi neri del cuore quella ove incontri lupe, leoni, lonze e i killer prezzolati dai padroni.
La selva e nella selva vivi gli alberi e sotto la corteccia il sangue loro ed e' mestieri di cavarne stille, fratelli alberi, abbiamo fame anche noi.
La selva e nella selva gli abitanti della selva. Ed ecco stabiliamo un patto nuovo tra noi della foresta, fratelli umani che dopo noi vivrete.
La selva e noi, le donne antiche e gli uomini antichi e gli uomini e le donne che eccoci. Stringiamo un patto, sorelle piante, ci diciamo parole di rispetto e di dolore, fratelli alberi abbiamo fame anche noi, hanno fame anche altri, tutti vogliamo vivere.
La selva e nella selva io Chico Mendes e tre proiettili che passo dopo passo di ramo in ramo di talento in talento dal portafogli e dalla scrivania fino alla tasca e alla cintura e alla fondina e' tanto che mi cercano, e cercano me Chico Mendes, il sindacalista l'amico della foresta, l'amico della nonviolenza.
Ed e' gia' questo ventidue dicembre del mille novecento ottantotto questa e' la porta di casa mia, sono le cinque e tre quarti. E mi sotterreranno nel giorno di Natale antica festa. Piangono nella selva lente lacrime di caucciu' le piante, piange l'indio piange Ilzamar, Sandino ed Elenira piangono e piangono i compagni tutti, il sindacato piange e piange il cielo in questa sera senza luce e senza scampo.
Mentre mi accascio guardo ancora il mondo che possa vivere ho fatto la mia parte.
* * * poesia di BENITO D'IPPOLITO * * * Fonte: Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. e fax 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Viterbo, primo gennaio 2003
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