Dichiarazioni dell'Unione europea (2006)
Bruxelles, 20 giugno 2006
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sull'attentato terroristico dinamitardo nello Sri Lanka
L'Unione europea esprime viva condanna per i violenti incidenti verificatisi di recente nello Sri Lanka, in particolare per l'attentato terroristico dinamitardo contro un autobus, che ha causato decine di vittime innocenti e numerosi feriti. Questo episodio esecrabile di violenza, l'attentato più sanguinoso compiuto contro civili dopo la firma dell'accordo di cessate il fuoco nel 2002, costituisce una nuova palese violazione di tale accordo.
L'UE chiede a tutte le parti di porre fine immediatamente alla violenza e di riprendere i negoziati al fine di rafforzare il cessate il fuoco ed impegnarsi nella ricerca di una soluzione politica duratura del conflitto, in modo da liberare la popolazione dello Sri Lanka dalla situazione inaccettabile di conflitto persistente in cui vive da venti anni.
I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e il paese dell'EFTA Liechtenstein membro dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.
Bruxelles, 31 maggio 2006
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
riguardante l'inclusione dell'LTTE tra le organizzazioni terroristiche
1. Il 29 maggio 2006 il Consiglio dell'Unione europea (UE) ha deciso di includere l'LTTE (Tigri per la liberazione della patria Tamil) nell'elenco UE relativo all'applicazione di misure specifiche per la lotta al terrorismo. Tale elenco contiene i nomi di persone, gruppi ed entità contro i quali, a causa del loro coinvolgimento in atti terroristici, vanno prese misure restrittive specifiche quali:
– congelamento dei capitali e delle altre attività finanziarie o risorse economiche delle persone ed entità specificate;
– divieto di messa a disposizione di fondi, attività finanziarie e risorse economiche e divieto di prestazione di servizi finanziari o altri servizi connessi, direttamente o indirettamente, a favore delle suddette persone, gruppi ed entità;
– cooperazione di polizia e giudiziaria tra gli Stati membri dell'UE.
2. La decisione dell'UE di includere nell'elenco l'LTTE non dovrebbe giungere inaspettata ad alcuno. I vari avvertimenti già rivolti a questa organizzazione sono stati sistematicamente ignorati. Nella dichiarazione del 27 settembre 2005 (12669/1/05) l'UE ha affermato che stava "esaminando con solerzia la possibilità di inserire ufficialmente l'LTTE nell'elenco delle organizzazioni terroristiche", per poi invitare tutte le parti a mostrarsi partecipi e responsabili nei confronti del processo di pace e ad astenersi dal compiere azioni che potrebbero pregiudicare una soluzione pacifica e una risoluzione politica del conflitto. Tale appello, purtroppo, è passato inascoltato. La decisione dell'UE di includere l'LTTE nell'elenco si basa sull'operato di questa organizzazione. L'UE ravvisa tuttora la necessità che l'LTTE modifichi il suo percorso di violenza e torni ai colloqui di pace: essa manterrà il dialogo con l'organizzazione qualora tali contatti, nel prosieguo del processo di pace, possano contribuire a determinare un ritorno ai negoziati e la fine delle violenze. Il fatto di includere l'LTTE nell'elenco non attenuerà la determinazione dell'UE di svolgere un suo ruolo in quanto copresidente di Tokyo1. L'UE pone l'accento sul fatto che la sua decisione è rivolta non al popolo Tamil, bensì all'LTTE.
3. L'UE invita al tempo stesso le autorità dello Sri Lanka a contenere la violenza nelle zone sotto controllo governativo e, al riguardo, si associa a tutte le conclusioni delle relazioni della missione di vigilanza nello Sri Lanka (SLMM). L'UE esorta il governo dello Sri Lanka a dare un seguito concreto all'impegno del Presidente Rajapakse di porre fine alla cultura dell'impunità e reprimere tutti gli atti di violenza nelle zone controllate dal governo. Esorta inoltre il governo a garantire la legge e l'ordine a tutta la popolazione dello Sri Lanka e ad indagare e perseguire tutti gli episodi di violenza che non hanno finora condotto ad arresti o condanne.
4. L'impennata di violenza non è dovuta solo all'LTTE. L'UE esorta vivamente le autorità dello Sri Lanka a contenere la violenza nelle zone sotto controllo governativo. Rileva con preoccupazione le crescenti segnalazioni di esecuzioni extragiudiziali e guarda con estrema preoccupazione le attività del Gruppo Karuna, che contribuiscono chiaramente ad aumentare l'instabilità nel paese e a pregiudicare ulteriormente il processo di pace. L'UE intende tenere sotto stretta vigilanza dette attività, in vista di eventuali ulteriori iniziative.
5. L'UE seguirà attentamente la situazione dello Sri Lanka, tenendo conto delle attività di tutte le parti del conflitto. Si terrà pronta ad adottare ulteriori provvedimenti secondo le modalità e i tempi dettati dall'evoluzione della situazione.
6. L'Unione europea è fermamente convinta che solo una soluzione negoziata pacificamente possa assicurare una soluzione duratura accettabile per tutti. Ricorda a questo proposito l'accordo raggiunto ad Oslo da tutte le parti coinvolte di ricercare per lo Sri Lanka una soluzione istituzionale specifica. Tutti gli interessati hanno la responsabilità di agire nell'interesse di tutta la popolazione del paese. L'UE ribadisce il suo pieno impegno al processo di pace nello Sri Lanka ed esorta sinceramente tutte le parti a porre fine alle violenze e tornare al tavolo dei negoziati in modo da mettere fine alle sofferenze causate alla popolazione da vent'anni di conflitto ininterrotto.
7. L'UE ribadisce il suo fermo impegno ad assistere il facilitatore norvegese nelle sue attività e ad aiutare le due parti dell'accordo di cessate il fuoco nello Sri Lanka a risolvere i conflitti e trovare una soluzione pacifica a lungo termine per il paese. Ciò richiede tuttavia un vero impegno nel processo di pace da parte sia del governo che dell'LTTE. L'UE si aspetta ovviamente che tutte le parti rispettino il ruolo e assicurino l'incolumità dei membri della missione di vigilanza nello Sri Lanka.
1 I copresidenti di Tokyo sono il Giappone, la Norvegia, gli Stati Uniti e l'Unione europea. Sono così definiti per il loro ruolo di copresidenza alla conferenza sulla ricostruzione e lo sviluppo dello Sri Lanka tenutasi a Tokyo il 9-10 giugno 2003.
Bruxelles, 27 aprile 2006
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sulla situazione nello Sri Lanka
L'UE condanna fermamente l'esplosione verificatasi in data odierna presso il quartier generale dell'esercito a Colombo. L'UE esprime il più profondo cordoglio ai parenti delle vittime e dei feriti e al governo e al popolo dello Sri Lanka per la tragica perdita di vite umane.
Non si deve permettere che questo orribile atto terroristico minacci le prospettive di pace nello Sri Lanka.
Continuiamo a sostenere i risoluti sforzi compiuti dai facilitatori norvegesi del processo di pace al fine di realizzare un ulteriore ciclo di colloqui sul rafforzamento dell'accordo per il cessate il fuoco tra le l'LTTE e il governo cingalese.
L'UE esorta sia l'LTTE che il governo cingalese ad astenersi da ulteriori azioni che possano mettere a repentaglio il processo di pace.
I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e il paese dell'EFTA Liechtenstein membro dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione
Bruxelles, 31 gennaio 2006
Dichiarazione della presidenza a nome dell'Unione europea
in plauso alla decisione del governo dello Sri Lanka e delle Tigri per la liberazione della patria Tamil (LTTE) di procedere a colloqui
L'Unione europea plaude alla decisione del governo dello Sri Lanka e delle Tigri per la liberazione della patria Tamil (LTTE) di procedere a colloqui in Svizzera al fine di rafforzare l'accordo di cessate il fuoco concluso nel febbraio 2002 e migliorarne l'attuazione.
L'UE elogia il ministro Eric Solheim per gli sforzi che da tempo e instancabilmente prodiga per pervenire ad una soluzione pacifica del conflitto nello Sri Lanka. L'UE ribadisce il pieno appoggio al ruolo di facilitatore che la Norvegia svolge nel processo di pace.
L'UE auspica vivamente che i colloqui contribuiscano a stabilizzare la situazione nel paese e conducano ad una composizione pacifica del conflitto.
I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e il Liechtenstein, paese dell'EFTA membro dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.
Bruxelles, 24 gennaio 2006
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sulla situazione nello Sri Lanka
L'Unione europea è seriamente preoccupata per il perdurare della violenza nello Sri Lanka.
La popolazione vuole la pace. Gli istigatori della violenza sembrano volere un ritorno al conflitto, sapendo che ciò causerà ulteriori sofferenze a tutte le comunità del paese, comprese quelle che essi sostengono di rappresentare. L'Unione europea esorta tutti coloro che ricorrono alla violenza e tutti coloro che li influenzano, a porre fine a tale scatenamento del conflitto.
La piena applicazione dell'attuale accordo di cessate il fuoco tra il Governo singalese e le Tigri per la liberazione della patria Tamil (LTTE) è fondamentale per progredire verso una pace duratura. L'Unione europea condanna nel modo più fermo possibile gli autori dell'attentato del 13 gennaio scorso agli uffici della missione di vigilanza nello Sri Lanka (SLMM) a Batticaloa. L'attentato è stato un deliberato tentativo di compromettere l'accordo di cessate il fuoco.
La missione di vigilanza nello Sri Lanka è un corpo non armato invitato sia dal Governo che dall'LTTE a vigilare sull'accordo di cessate il fuoco. L'Unione europea esorta le parti di detto accordo a garantire la sicurezza della missione per consentirle di assolvere il suo mandato.
L'Unione europea rinnova il proprio impegno per la missione di vigilanza ed elogia i paesi contributori Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia per l'inestimabile lavoro svolto.
L'Unione europea esorta l'LTTE a acconsentire a incontrare al più presto i rappresentanti del Governo per discutere dell'applicazione dell'accordo di cessate il fuoco.
I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.