Cristiani ma sionisti, tra Bush e l'Apocalisse
Credono che lo stato di Israele preceda la Seconda Venuta di Gesù. Sono milioni, non solo in Usa. Come influenzano lo scenario in Medio Oriente?
Introduzione e intervista di Davide Bernocchi
Si è discusso animatamente, nei giorni successivi alla rielezione di George W.Bush alla presidenza degli Stati Uniti d’America, dell’influsso che sull’esito del voto, e di conseguenza sulle politiche che sono state e saranno intraprese dall’amministrazione, esercitano l’elettorato dell’America profonda e il suo orientamento religioso, definito da molti osservatori “fondamentalista cristiano”. Gli interrogativi possono essere estesi anche all’impatto che la politica americana avrà nei prossimi anni sul Medio Oriente. Su tale versante dell’analisi, va tenuta nel debito conto l’azione di una delle componenti più singolari del nuovo radicalismo evangelicale made in Usa: il movimento del sionismo cristiano, tanto influente a Washington quanto ignoto all’opinione pubblica europea.L’analisi delle sue caratteristiche e della sua capacità di incidere sullo scenario mediorientale è affidata a un articolo di Donald E.Wagner, statunitense,membro della Chiesa presbiteriana, docente di Religioni e direttore del Center for Middle East Studies alla North Park University di Chicago.
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- Cristiani ma sionisti, tra Bush e l'Apocalisse (136 Kb - Formato pdf)"Italia Caritas" dicembre 2004Il documento è in formato PDF, un formato universale: può essere letto da ogni computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader". Per salvare il documento cliccare sul link del titolo con il tasto destro del mouse e selezionare il comando "Salva oggetto con nome" (PC), oppure cliccare tenendo premuto Ctrl + tasto Mela e scegliere "Salva collegamento come" (Mac).